
Superate le prime due prove, per gli studenti impegnati alla maturità c'è ancora un altro scritto: la temutissima terza prova 2018. L'esame è in programma lunedì 25 giugno, ma per alcuni studenti si svolgerà in un'altra data rispetto a quella nota da mesi.
Il giorno del quizzone, infatti, slitta al 27 per quelle scuole, sedi di seggio elettorale, impegnate nei ballottaggi delle elezioni amministrative: da Ancona a Viterbo, pasando per Brindisi, Messina, Pisa, Ragusa, Siracusa, Teramo o Sondrio.Entro oggi, 22 giugno, le commissioni decideranno come sarà svolta la prova sulla base del documento di classe del 15 giugno.
Terza prova di maturità, regolamento
La terza prova, infatti, deve tenere conto del documento, redatto dai professori durante l'anno riportando ciò che è stato svolto in classe, in sintonia con quanto prevede l’art.5 comma 2 del DPR n.323/1998, come citato nell’art.6 comma 1 dell’OM n.350/2018, ovvero:“Le caratteristiche formali generali della terza prova scritta sono stabilite con decreto del Ministro della pubblica istruzione. Il testo relativo alla predetta prova è predisposto dalla commissione di esame. La relativa formulazione deve essere coerente con l’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso. A tal fine, i consigli di classe, entro il 15 maggio elaborano per la commissione di esame un apposito documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi ed i tempi del percorso formativo, nonché i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti. Esso è immediatamente affisso all’albo dell’istituto ed è consegnato in copia a ciascun candidato. Chiunque abbia interesse può estrarne copia.”
L'ultima volta
Per la terza prova sarà l'ultima volta. Infatti, così come previsto dalla Buona Scuola, dal prossimo anno si cambia: solo due scritti e poi la prova orale. Il tempo a disposizione non è lo stesso degli altri due scritti (6 ore per la prima prova e dalle 4 alle 8 per la seconda prova). Questo perché la durata della prima e della seconda prova sono stabilite dal Ministero dell’Istruzione, mentre quella della terza prova è invece stabilita dalla commissione d’esame. In ogni caso, solitamente, i maturandi hanno all’incirca 3 ore di tempo per poter svolgere la terza prova Maturità. A decidere le materie è sempre il Consiglio di classe: il numero massimo delle materie è 5. Bene ricordare che possono essere inserite solo le materie per le quali i professori che compongono la commissione sono abilitati ad insegnare. Per gli studenti si tratta di una prova impegnativa perché richiede un ripasso serio di tutti i programmi e degli argomenti segnalati.
Può essere strutturata in diversi modi
La terza prova, così come segnala il decreto ministeriale del 2000, mira ad accertare le conoscenze, competenze e capacità acquisite dal candidato, nonché le capacità di utilizzare e integrare conoscenze e competenze relative alle materie dell'ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica.Il decreto ministeriale prevede 6 diverse tipologie tra le quali la commissione può scegliere quella che ritiene più idonea: la trattazione sintetica con non più di 5 quesiti; domande a risposta singola (non più di 10-15 quesiti); problemi a soluzioni rapida (non più di 2); analisi di casi pratici (soprattuto negli istituti professionali); sviluppo di un progetto.
Le modalità della terza prova saranno comunicate con anticipo sia per i tempi di svolgimento che per i criteri di valutazione oltre alla possibilità di portarsi sussidi didattici (ed esempio vocabolario o calcolatrici). Non è possibile comunicare in anticipo, invece, le discipline oggetto della prova.