
Quest’anno la Maturità, dopo un triennio di modifiche forzate, torna ad assumere i contorni dell’esame tradizionale. Torna, dunque, anche la seconda prova “nazionale”, con le tracce stabilite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per i diversi indirizzi scolastici.
Un motivo di agitazione in più, soprattutto per gli alunni del liceo scientifico,
alle prese con il compito di Matematica. Dodici mesi fa, infatti, per aiutare gli studenti fu deciso di fare preparare la prova direttamente ai professori delle singole scuole.
Il prossimo 22 giugno, invece, i ragazzi dello scientifico saranno chiamati ad affrontare la più classica delle prove di matematica.
Quale traccia potrebbe uscire? E se fosse un argomento mai trattato in classe? E se non sapessi risolvere neanche uno dei problemi? Queste le domande che frullano per la testa degli studenti. Per venire loro incontro, il portale
Ripetizioni.it - piattaforma specializzata nelle ripetizioni private - ha chiesto a
Salvatore Failla, uno dei Tutor di matematica più richiesti, di spiegare a quanti più maturandi possibile come riuscire a svolgere una buona
prova di matematica, con qualche trucco pratico per affrontare al meglio il compito.
Torna la traccia nazionale: niente panico
Il fatto che la traccia sia stata preparata dai propri professori, come è successo lo scorso anno, ha reso la seconda prova più simile a un compito in classe che a una vera e propria prova d’esame per molti studenti. Ma questa volta sarà il Ministero a scrivere problemi e quesiti da risolvere. Ed ecco che scatta l’ansia. Il tutor, però, rassicura:
“Per capire cosa vi aspetta, basterà andare a vedere gli altri anni, quelli dell’esame pre-Covid. Quali erano le tracce, quali erano le prove d'esame e quali erano le modalità e le tempistiche. Insomma, un po' tutto per farsi un'idea molto più concreta di come potrà essere strutturato l'esame anche quest'anno.” Controlla gli argomenti della prova
Anche perché il fatto che la traccia sia nazionale non vuol dire che sia anche particolarmente difficile:
“Significa solo che non si riferisce a quanto svolto da una classe durante l’anno, ma prende a riferimento un programma ministeriale. Questo significa che gli studenti dovranno controllare i programmi nazionali e gli argomenti trattati dai quadri di riferimento, per capire quali argomenti non sono stati spiegati dai professori e quali potrebbero essere effettivamente da colmare.” Un Tutor può aiutare nello studio autonomo
Il confronto tra programma svolto in classe e indicazioni nazionali può comportare
“uno studio autonomo, eventualmente, su qualche argomento per colmare le lacune della classe e comunque trovarsi al 100% pronti per affrontare la prova.” Ma si sa, non è sempre semplice affrontare la matematica da soli. E possono emergere dubbi e qualche perplessità. In questi casi,
“La cosa migliore da fare è rivolgersi a uno specialista”, cioè a
“tutor qualificati che sappiano quali sono gli argomenti fondamentali da conoscere”. Che possano, insomma, affrontare con te sia il ripasso che l’eventuale studio di argomenti nuovi.
Fai un ripasso intelligente
Una volta recuperate le eventuali lacune, rimane il tempo del ripasso. Bisogna cominciare, ci dice il tutor, dagli argomenti
“che hanno caratterizzato l’ultimo anno scolastico”. Innanzitutto, quindi, limiti, le derivate, lo studio di funzione, gli integrali. Inizia dai fondamentali e, via via che si avvicina la data, dai spazio anche agli argomenti minori. Dopo aver individuato gli argomenti su cui soffermarti, il consiglio di Salvatore Failla è di
“Creare un planning di argomenti”. Cioè una tabella di marcia ben scandita sulla base del tempo a disposizione. Questo è necessario per riuscire ad avere
“un piano di studi dettagliato e curato nei minimi dettagli, con un cronoprogramma”, e dare almeno un’occhiata a tutti gli argomenti principali senza non arrivare con l’acqua alla gola.
“In questo modo si riesce a stare al passo e a ritagliarsi dello spazio per ripassare tutto ciò che concerne la matematica e tutte le altre materie.” Il giorno della prova leggi la traccia con attenzione
Prima o poi, dopo tanto ripasso, arriva il grande giorno. Ti siederai al posto e, con un po’ di timore, guarderai il foglio con le tracce da risolvere. La prima cosa da fare è mantenere la calma: troverai due problemi e otto quesiti, ma dovrai scegliere uno dei due problemi e quattro degli otto quesiti da risolvere.
“Bisogna leggere bene la traccia in maniera attenta, capirne ogni piccola peculiarità e poi abbozzare un ragionamento.” Non ti spaventare, quindi, se a prima vista pensi che alcuni esercizi sul foglio sono troppo difficili, perché per fortuna sarai tu a scegliere quelli da risolvere. Semplicemente, scarta quelli che ti sembrano troppo difficili e scegli bene il problema e i quesiti su cui cimentarti, prima di iniziare con i calcoli.
Scegli oculatamente la traccia da risolvere
Sì, ma come? Come consiglia il Tutor,
“Si parte sempre dai quesiti che si è convinti di saper fare. Se ci sono più quesiti che pensi di saper fare, parti dai più semplici, dai più rapidi. Perché sono quelli che comunque portano punteggio e con cui rapidamente si arriva alla sufficienza.” Una volta risolti e messi da parte gli esercizi “facili”,
“per alzare un po' l'asticella della sufficienza e andare oltre, si inizia via via a fare gli esercizi un po' più difficili - soggettivamente, nel senso che quello che magari è difficile per me non è detto sia difficile per un altro - e questo comporta quindi di lasciare come ultimi gli esercizi che non si è in grado di fare, o che richiederebbero più tempo del previsto o un po' più tempo rispetto agli altri”.
Impara a gestire il tempo
Avrai dalle 4 alle 6 ore per concludere il compito di matematica.
“La parola d’ordine è organizzazione”. Come detto, cercare di capire quali sono gli esercizi che hanno una durata minore e partire da quelli, per affrontare in seguito quelli che richiedono calcoli più complicati, è il passo migliore per avere subito punteggio utile. Non dimenticare un orologio - evita lo smartwatch perché non è ammesso agli esami - e controlla spesso l’ora per capire se hai abbastanza tempo o se ne stai perdendo troppo. Anche la calcolatrice può essere un alleato per velocizzare calcoli e passaggi, sono ammesse anche le scientifiche e le grafiche, purché non si colleghino a Internet e siano prive di CAS.
Cosa fare se non so risolvere un problema?
Potrebbe comunque capitare di imbattersi nel quesito che proprio non riusciamo a risolvere. Come abbiamo visto, la prima cosa da fare è lasciarlo per ultimo. Perché potrebbe capitare che, andando avanti con gli svolgimenti, arrivi la soluzione:
“Magari non è vero che non sappiamo risolverlo, è solo che non abbiamo ancora avuto l’intuizione per risolverlo e capirne l’enigma.” Ma se neanche l’intuizione last-minute funziona, che fare? La prima cosa da fare è evitare di lasciarsi prendere dall’ansia o da un susseguirsi di pensieri e sensazioni negative. Quello che invece bisogna fare è trovare la lucidità di uscirne:
“E’ necessario fermarsi, chiudere il foglio e posare la penna e aspettare due minuti.” Quindi, non farsi prendere dal panico e provare a ritrovare la concentrazione utile per continuare la prova. In caso il blocco è avvenuto su uno degli otto quesiti e non riesci proprio a trovare la soluzione, nulla ti vieta di provare a risolvere un altro quesito tra gli “esclusi” al momento della scelta.
Copiare non è la soluzione
Ti sconsigliamo assolutamente bigliettini, smartphone o libri sotto il banco, anche se ti trovi in difficoltà.
“L’errore più comune è quello di copiare dal compagno”, dice il Tutor,
“il più delle volte questo copia e incolla sarà nocivo per l’esame, fuori traccia e non porterà a nulla”. Non solo: il rischio è che la commissione ti colga in flagrante, ritiri il compito e invalidi l’esame.
Rileggi sempre il compito
L’esame si conclude con la consegna del compito. Quindi evita errori grossolani come dimenticare il nome o altro al momento di dare il tuo scritto alla commissione. Fondamentale è la rilettura prima di consegnare: nella gestione del tempo a disposizione, devi considerare alcuni minuti per questo controllo. Potresti recuperare diversi punti correggendo refusi o minime distrazioni. Per farlo, il consiglio è
“leggere e rileggere più e più volte la traccia con un punto di vista di un lettore esterno”, come se insomma si leggesse lo scritto di qualcun altro, per essere più obiettivi.