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Come e quando si usano i puntini di sospensioneTra poco gli studenti di quinto superiore saranno chiamati a svolgere la prima prova di Maturità 2023, fissata per mercoledì 21 giugno. Con il tema di Italiano, dunque, i maturandi entrano ufficialmente nel vivo dell’Esame di Stato: durante il primo scritto, dovranno dimostrare di saper padroneggiare un’attività a dir poco complessa, ricca di sfaccettature e di regole non sempre chiarissime: la scrittura.
In questo articolo ci occuperemo, in particolare, dell'utilizzo corretto dei tre puntini di sospensione.

Per la prima prova, il Ministero ha preparato 7 tracce così distribuite: 2 tracce per l’analisi testuale, 3 per il testo argomentativo e 2 per il tema di attualità. Attraverso lo svolgimento del tema di Maturità, i maturandi potranno ottenere un massimo di 20 punti, come per le altre due prove in programma. Quindi non bisogna abbassare la guardia.

Quando si usano i tre puntini di sospensione?

Procediamo per step. I puntini di sospensione sono un segno di punteggiatura spesso molto utilizzato nelle situazioni più informali dello scritto: basti pensare alle chat, dove compaiono con una certa frequenza. È pure vero, però, che i puntini di sospensione trovano una loro valenza anche in contesti di altro genere. E, in alcuni casi, potrebbero rivelarsi dei validi alleati anche nella scrittura del tema di Maturità. Eccoci quindi qui per chiarire una volta per tutte uno dei tanti dilemmi della lingua scritta: quando si usano i tre puntini di sospensione? Vediamo qui di seguito alcuni contesti d’uso.

I puntini di sospensione si usano, in generale, per segnalare una interruzione: il discorso può rimanere in sospeso per imbarazzo, per allusività, per titubanza, o altro ancora. Per esempio:

  • Non volevo dirtelo così… mi dispiace.
  • Io… io non so che dire.
  • Ieri c’era anche Ludovico, puoi immaginare…
  • I puntini di sospensione si usano anche per cercare di riprodurre l’andamento sincopato e spezzettato del parlato, in cui spesso le frasi non vengono portate a termine.

  • E poi… non lo so… cioè… ti ricordi quando siamo andati al mare giovedì… no… ecco, ti ricordi quando siamo al mare venerdì scorso?
  • Altro caso: i puntini possono essere utili anche per sospendere il discorso in preparazione di una battuta o un gioco di parole:

  • E questi sarebbero 90 gradi? Più che un angolo retto mi sembra un angolo… rotto.
  • O anche per un’interruzione brusca durante un dialogo:

  • “Dove vai? Ehi, aspe…”.
    Marco si era già chiuso la porta alle spalle.
  • Altro utilizzo dei puntini di sospensione è quello che prevede l’abbreviazione di parole che possono risultare volgari:

  • E che c… Non ci posso credere.
  • I puntini di sospensione vengono poi utilizzati anche per segnalare l’omissione di una o più parti di un testo citato. Questo può risultare molto utile durante la stesura del tema di Maturità. Occhio, però: in questo caso i puntini vanno posti all’interno delle parentesi quadre.

  • “I puntini di sospensione vengono poi utilizzati anche per segnalare l’omissione di una o più parti di un testo citato. [...] In questo caso i puntini vanno all’interno delle parentesi quadre”.
  • Come si usano i puntini di sospensione?

    Partiamo dagli errori più comuni. Prima di tutto il numero: i puntini di sospensione sono sempre tre. Non due, non quattro, non cinque. Tre. Volete una prova? Se su Word digitate tre punti e premete lo spazio, i tre punti diventeranno automaticamente un solo carattere, ovvero i puntini di sospensione.

    Altro errore comune è quello che riguarda gli spazi: nella stragrande maggioranza dei casi, i puntini di sospensione si attaccano alla parola precedente ed esigono uno spazio a seguire.

  • E poi… non lo so.
  • Lo spazio a seguire non è richiesto soltanto quando il carattere a seguire è un segno di punteggiatura, come può essere un punto interrogativo, la chiusura di una parentesi, eccetera.

  • e poi…?
  • Il discorso cambia quando si trovano a inizio frase. In questo caso non è richiesto lo spazio:

  • …e così fu.
  • Un altro dubbio: dopo i puntini di sospensione ci va la maiuscola o la minuscola? La risposta a questa domanda non è univoca, in quanto suonerebbe più o meno così: dipende. Ma da cosa? Se i puntini di sospensione sono in chiusura di frase, allora è richiesta la maiuscola. La norma si tramuta in regola ferrea se dopo i tre puntini si va a capo. La minuscola si usa invece quando i tre puntini si inseriscono in un flusso discorsivo coerente e la frase che segue ha una sua attinenza diretta con quella lasciata in sospeso.

    I tre puntini di sospensione: i consigli

    Abbiamo appena visto quando e come usare i puntini di sospensione. Vediamo adesso qualche consiglio utile:

  • Non abusarne. Mai. I puntini di sospensione sporcano molto il testo dandogli una connotazione informale, colloquiale e poco elegante. Questo vale anche nella narrativa: se vedi un testo pieno di puntini di sospensione vuol dire che la casa editrice non si è sforzata tanto nel lavoro di editing! L’utilizzo di tanti puntini di sospensione è indice, spesso, di una scarsa padronanza della punteggiatura e del periodo.
  • Consiglio che deriva direttamente dal punto precedente: non usare mai i punti di sospensione al posto di altri segni della punteggiatura. Il risultato sarebbe disastroso. I puntini non sono un jolly da mettere ovunque, quanto piuttosto un utilissimo segno di punteggiatura che permette di dare al testo delle particolari sfumature di non detto, altrimenti inaccessibili. Bisogna soltanto saperli utilizzare.
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