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novità maturità 2026

Siamo solo all’inizio del nuovo anno scolastico, ma per molti studenti il pensiero della Maturità è sempre presente. Ancor di più con le modifiche introdotte dalla riforma che il Consiglio dei Ministri ha approvato il 4 settembre scorso, che ora è in attesa del via libera in Parlamento.

Tra le novità, tornano al centro le singole discipline e si stabiliscono nuove regole per chi sceglie di fare scena muta all’esame orale. L’obiettivo, come più volte spiegato dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è avere una valutazione completa degli studenti, non solo delle competenze acquisite.

Indice

  1. Via i collegamenti forzati
  2. Punti bonus: massimo tre crediti
  3. Scena muta vuol dire bocciatura

Via i collegamenti forzati

La riforma cambia radicalmente l’esame orale, facendo un taglio netto a una tendenza che aveva preso piede in questi anni: l'approccio interdisciplinare. Questa impostazione era nata nel 2017, e il ministro stesso ha ricordato come in quel periodo “l’interrogazione sulle discipline non era obbligatoria” e il colloquio iniziava “con un documento o un progetto che la commissione sottoponeva allo studente da cui si pretendevano collegamenti interdisciplinari, che spesso erano forzati”.

Valditara ha deciso di eliminare questo meccanismo, convinto che "ormai nel nome dell’interdisciplinarietà non si studiavano quasi più” le singole discipline. La nuova struttura dell'esame si baserà, invece, su interrogazioni disciplinari che riguardano quattro materie principali del piano di studi. Queste discipline chiave saranno scelte direttamente dal MIM e saranno comunicate con largo anticipo, ovvero entro gennaio.

Si vuole, in questo modo, rimettere al centro la competenza specifica in ogni campo del sapere, valorizzando lo studio delle singole mateire. Sparisce, quindi, il documento iniziale che faceva da innesco per l'ultima prova, e si riducono anche i commissari, che passano da sette a cinque.

Punti bonus: massimo tre crediti

Altra novità importante riguarda i risultati delle prove INVALSI che compariranno nel curriculum dello studente, ma solo in forma descrittiva. Sul fronte punteggi, la sostanza non cambia: 20 punti per ognuna delle due prove scritte, 20 punti per l'orale e 40 punti per il credito scolastico

La commissione ha però la possibilità di assegnare dei crediti extra. Fino a oggi, questi potevano arrivare fino a 5 punti. Con la nuova regola, i punti extra o "bonus" saranno al massimo 3, e potranno essere attribuiti unicamente per permettere a quegli studenti che arrivano a 97, 98 o 99 punti di raggiungere il voto massimo, ovvero cento. Il 100 e lode restererà invece un traguardo più "mirato".

Scena muta vuol dire bocciatura

Tra gli aspetti più dibattuti della riforma c’è quello che riguarda l'obbligatorietà del colloquio orale. La bocciatura è un rischio concreto per chi non vuole saperne di sostenere l'esame. Valditara specifica che chi “si rifiuta deliberatamente di discutere le tematiche o di rispondere alle domande” sarà respinto, a prescindere da come siano andate le prove scritte.

E ancora: “Chi cerca scorciatoie pretendendo di non sostenere l’orale sarà bocciato”. Il Ministro ha, poi, aggiunto che la scuola “deve insegnare ad affrontare i problemi, non ad aggirarli”. Va specificato, però, che la bocciatura non si applica alla classica scena muta dovuta a una crisi d'ansia o a una comprensibile impreparazione, ma esclusivamente nei casi di “chiara intenzionalità elusiva da parte del candidato”. 

Pertanto i docenti della commissione non valuteranno soltanto conoscenze e competenze. Prenderanno in esame anche "quel grado di autonomia e di responsabilità che sono necessari per considerare matura una persona". Saranno, infine, considerate anche “azioni particolarmente meritevoli” compiute dai giovani, guardando "la crescita della persona a 360 gradi”.

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