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seconda prova economia aziendaleUltimi giorni di preparativi per gli oltre 500mila maturandi impegnati nella Maturità 2023. L’esame di Stato è infatti alle porte: la data di inizio, da segnare in rosso sul calendario, è quella del 21 giugno, quando verrà somministrata la prima prova di italiano.
Il giorno seguente, vale a dire il 22 giugno, sarà la volta della famigerata seconda prova, da tutti conosciuta come lo scritto di indirizzo.

Uno dei momenti dell’esame che studentesse e studenti temono maggiormente, ma anche il metro di misura per saggiare l’effettiva preparazione dei diplomandi. La seconda prova verte sulle materie caratterizzanti di un dato percorso di studi e l’elaborazione delle tracce, a partire da questa edizione, torna in mano al Ministero dell’Istruzione e del Merito dopo la parentesi dovuta alla pandemia: nel 2020 e nel 2021, infatti, lo scritto di indirizzo non è stato svolto, mentre nel 2022 la scrittura della traccia era stata affidata alle singole commissioni.

Più di qualcuno quindi potrebbe trovare sulla propria strada non poche difficoltà: alcune materie della seconda prova infatti sono particolarmente ostiche. E’ il caso di Economia Aziendale, una disciplina che andrà in scena all’istituto tecnico Amministrazione Finanza e Marketing e che rischia di rovinare i piani a tantissimi maturandi.

Per supportare gli studenti in questa difficile missione Skuola.net ha coinvolto il portale Ripetizioni.it, piattaforma specializzata nelle ripetizioni private, e uno dei suoi tutor più richiesti, Raffaele Esposito. Abbiamo chiesto al docente quali sono le mosse per affrontare al meglio la seconda prova di Economia Aziendale degli istituti tecnici: ecco i consigli del tutor spiegati in 10 punti.

Seconda prova di Economia Aziendale: cosa aspettarsi? Una prova in linea con le proprie capacità

Le caratteristiche della seconda prova di Economia Aziendale hanno gettato nel panico diversi studenti. Il fatto stesso che lo scritto sia tornato nazionale spaventa, ecco perché abbiamo chiesto a Raffaele Esposito cosa ci si deve aspettare dal compito:"Sicuramente, a mio avviso, l’attenzione del ministero è rivolta ad una platea scolastica che punti alla competenza, padronanza, professionalità, in quanto tali indirizzi sono caratterizzanti il curriculum dello studente, motivo per il quale, ci si aspetta una prova che sia in linea con i programmi ministeriali svolti e soprattutto in armonia con l’indirizzo specifico dell’istituto in oggetto" spiega il tutor.

Di conseguenza, entrando più nel dettaglio, chi affronterà la seconda prova di Economia Aziendale andrà incontro a un compito focalizzato su "una prova di contenuto contabile, finanziario, senza tralasciare gli aspetti relativi alle attività di reporting, di budgeting e relative al marketing, con accenni al management".

Prova più impegnativa? Pensala come un traguardo

Anche se, forse, i dubbi degli studenti si concentrano più sulla complessità della prova che sul contenuto. E’ lecito aspettarsi un più alto grado di difficoltà da una prova nazionale? In questo senso Raffaele Esposito predica calma. Concentrandoci su noi stessi - senza lasciarsi sopraffare dalle paure e dalle incertezze - si possono raggiungere grandi traguardi.

Bisogna agire secondo coscienza ed evitare di cadere nelle solite trappole:"Attenzione poi alle notizie 'sotto banco' oppure 'esce questo, esce quello'. Bisogna far fede al proprio "buon senso" e soprattutto al fatto che la prova seppur più impegnativa rispetto alle precedenti (basti pensare all’attribuzione della valutazione che passa da 10 punti a 20 punti max rispetto all’anno precedente) risulta sempre e comunque un traguardo da sostenere con diligenza e con l’opportuno decoro" rivela Raffaele Esposito.

Studio strategico per vincere la paura

Se guardiamo agli ultimi tre anni scolastici, caratterizzati da forti disagi dovuti all’emergenza sanitaria, i timori e i dubbi dei maturandi sono comprensibili: specie quest’anno in cui la Maturità torna di fatto alle origini.

Ma, guardando in faccia la realtà, si tratta pur sempre di un passaggio obbligato secondo il tutor:"Io penso che, prima o poi, eravamo preparati ad un ritorno seppur graduale, delle modalità ordinarie di esame, quindi deduco che il tutto resta demandato al singolo studente e alla sua preparazione, d’altra parte, la preparazione rappresenta il perno centrale per il raggiungimento degli obiettivi a prescindere dalla modalità in essere" spiega il tutor di Ripetizioni.it.

Concentrati sui tuoi punti di forza

Come anticipato, secondo Raffaele Esposito, i 'compagni' d’esame di ogni maturando dovrebbero essere "calma e serenità". In un certo senso si tratta anche di lasciarsi un po’ andare perché, ricorda Esposito, "non ci si può aspettare di sapere tutto".

Le lacune fanno parte del gioco soprattutto quando ci si ritrova sotto stress. Come muoversi quindi? E’ presto detto:"Bisogna avere una padronanza tale, acquisita nel corso del triennio di studi, che permetta al singolo studente di avere sotto controllo tutta la panoramica degli argomenti trattati". E puntare poi agli argomenti con cui si ha maggiore affinità, trasformandoli in punti di forza. In ogni caso, un buon consiglio pratico è quello di partire dagli argomenti presenti nel programma dell’ultimo anno scolastico, "che comunque riprendono la programmazione di tutto il triennio" spiega il docente.

Senza sforzi non si va da nessuna parte

"Lo studente non può pretendere di assimilare concetti che vanno ripartiti durante un percorso di un triennio, motivo per il quale non esistono trucchi o sforzi": una dura sentenza quella del tutor di Ripetizioni.it che però trova forte riscontro nella realtà.

Pensare di affrontare questo step con superficialità è l’errore più grave che si può commettere. Ancora peggio credere di poterlo superare studiando concetti alla rinfusa in pochi giorni, secondo il Raffaele Esposito si andrebbe incontro "ad un vero e proprio flop all’esame".

Leggi e analizza le tracce, poi scegli

Veniamo al sodo: qual è il migliore approccio per il 'grande' giorno? Prima di tutto prendersi il tempo necessario per la lettura delle tracce, soffermandosi sui punti meno chiari e gli eventuali nodi da sciogliere: "Una lettura attenta, lenta e scrupolosa di quanto il testo richiede per l’ottimale svolgimento dei vari quesiti" spiega Raffaele Esposito. Farsi prendere dalla fretta non è mai una scelta saggia, e il mancato rispetto di questa "essenziale" metodologia potrebbe comportare gravi errori di svolgimento.

Blocco dello scrittore e vuoti di memoria? Niente panico, occhio ai punti chiave

Uno degli scenari più comuni è quello di ritrovarsi in preda al cosiddetto 'blocco dello scrittore': ciò accade la maggior parte delle volte per via dell’eccessiva ansia da prestazione. Se ci si dovesse imbattersi in questo tipo di condizione l’esperto non ha dubbi:"La prima mossa consiste nel fare ciò che riesce a fare, consapevole del proprio operato ed in maniera corretta".

Dopodiché rileggere attentamente l’elaborato in cerca dei punti salienti da individuare per riconoscere la tematica oggetto della traccia. Cosa fare invece se si è in preda ad un vero e proprio vuoto di memoria? Anche questa condizione infatti non è così remota, e accompagna molti studenti all’esame: il segreto in questo caso è mantenere ben salde lucidità e concentrazione. Diversamente, quando le lacune non sono causate dalla componente emotiva, "quelle ahimè, sono conseguenze relative alla preparazione".

La gestione del tempo è cruciale

"Bisogna organizzare il lavoro, per bene, in tranquillità. Una volta acquisita la chiarezza della traccia, bisogna saper gestire il tempo a disposizione con la dovuta attenzione, se trattasi di parte teorica o pratica": Raffaele Esposito non ha dubbi circa l’utilizzo del tempo a disposizione.

Una questione, quella dell’orologio, che definire 'cruciale' è dir poco: il buon esito dell’esame passa soprattutto per la gestione del tempo. Ci sono più metodi efficaci, il più sicuro è certamente quello di dividere il lavoro per le sei ore a disposizione.

Copia in bella? Utile anche per individuare gli errori

A questo si lega a doppio filo la scrittura del testo in bella copia. Considerare, nel piano d’azione, una finestra di tempo per ricopiare in piena tranquillità è l’ideale per presentare un compito pulito e puntuale.

Si tratta inoltre di un ulteriore momento di controllo: nel passaggio dalla brutta alla bella copia è possibile individuare tutti quegli errori che originano dalla distrazione o dalla troppa fretta. "In questa fase gli studenti attuano una sorta di auto-correzione" - spiega Esposito - "che può portare ad un’analisi corretta e più mirata".

Sguardo fisso sul foglio

Il giorno della prova non dovrai avere occhi che per il tuo compito: pena l’annullamento dell’esame. I Commissari d’esame infatti sono abilitati a sorvegliare i lavori e ad intervenire, laddove necessario, con estrema severità.

Quindi evita di guardarti intorno e di cercare un confronto con i tuoi compagni: sono azioni che il tutor si sente di sconsigliare. Trattandosi di "un percorso strettamente 'personale' e legato alle 'proprie competenze'" tutto ciò che si può fare è cercare di cavarsela da soli anche perché è proprio questo lo scopo dell’esame: misurare le competenze dei candidati.

Addio ai ripassi last minute: creano confusione e stress didattico

Bocciato il ripasso fatto all’ultimo momento, non porta a nulla di buono: "Genera quasi sempre confusione, in quanto lo studente non può pretendere di assimilare concetti che vanno ripartiti durante un percorso di un triennio, motivo per il quale non esistono trucchi o sforzi". Il risultato potrebbe essere tutt’altro che positivo perché "non si può concepire di assimilare argomenti, procedure teoriche e pratiche in pochi giorni. Si rischierebbe di fare un vero e proprio flop!".

Discorso differente per chi, invece, ha studiato intensamente nel corso del triennio che potrà effettuare una bella scrematura degli argomenti:"Una panoramica concettuale aiuta a tenere tutto sotto controllo".