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come sarà la maturità 2023“Nuovamente vediamo le istituzioni scolastiche scegliere sulla nostra formazione, senza alcun dialogo con noi studenti, dopo aver affermato il contrario". Non la tocca piano Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, riguardo la questione esami di Maturità 2023.

La fine del primo quadrimestre si avvicina e, con essa, si avvicina il momento di prendere una decisione sullo svolgimento del prossimo esame di Stato, che negli ultimi anni è stato fortemente condizionato dall'emergenza pandemica. Ma che questa volta potrebbe tornare alla forma voluta dalla legge del 2017 che prevedeva, in estrema sintesi, due prove scritte e una prova orale da venti punti l'una, e la partecipazione ai PCTO e alle prove INVALSI requisito di ammissione.

La Maturità 2023 secondo gli studenti: no alla seconda prova, sì all'elaborato

"La convocazione del FAST (Forum delle Associazioni Studentesche) è arrivata infatti a scelte già fatte. Noi le nostre proposte le abbiamo, vogliamo un esame che non rispecchi l'attuale modello nozionistico, ma che veda gli studenti protagonisti sia nel percorso che nello svolgimento dell'esame” afferma la Chiesa. Esplicitando le richieste degli studenti, UDS chiede l'eliminazione dei requisiti di ammissione legati a PCTO e Prove INVALSI, ma non solo. La seconda prova, secondo l'associazione studentesca, andrebbe annullata, in favore di un elaborato da preparare per l'orale. Anche il punteggio, a dire degli studenti, dovrebbe essere rivisto: “Vogliamo l’immediata eliminazione della partecipazione alle prove invalsi e alle ore di P.C.T.O. come requisiti d'esame - dichiara Alice Beccari, responsabile della comunicazione dell’UDS - vogliamo l'eliminazione della seconda prova per una prova orale con elaborato a scelta degli studenti, che tocchi le varie materie di studio. Inoltre pretendiamo la diminuzione della forbice di crediti attribuita all'esame da 50 a 40 e che gli studenti vengano consultati nella definizione dei programmi di studio.”
Su questo tema, però, appena un paio di settimane fa il Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, aveva affermato di aver chiesto ”un contributo a personalità della cultura per ripristinare un esame di Stato che non sia più una maturità dell'emergenza" (per leggere l'articolo clicca qui). Quindi, l'intenzione, almeno per il momento, sarebbe di tornare a una Maturità che assomigli di più a quella "tradizionale". Non è ancora certo, tuttavia, cosa comporterà questa consultazione, e se nella messa a punto del prossimo esame si vorrà ascoltare anche il parere dei maturandi.