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picasso guernicaSono passati 50 anni esatti dalla morte di Pablo Ruiz y Picasso, meglio noto come Picasso. Il celebre pittore spagnolo moriva l'8 aprile del 1973, stroncato da un edema polmonare acuto, all'età di 91 anni. Ci lasciava così uno dei più grandi interpreti dell'età contemporanea, capace di regalare al mondo opere dall'immenso valore storico e artistico.

fonte foto: Picasso dipinge 'Guernica' - ph. Dora Maar

Il patrimonio professionale di Pablo Picasso è davvero ampio, ma ciò per cui lo ricordiamo oggi è senza dubbio l'incredibile spirito innovativo. Era un artista poliedrico che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte, fondando anche un vero e proprio movimento artistico: il Cubismo. Insomma, tutta carne al fuoco per i maturandi di quest'anno: il lavoro di Picasso, infatti, sfiorò - in un modo o nell'altro – diversi ambiti, tra cui quello storico-politico. In questo senso, una delle opere più rappresentative del pittore è 'Guernica', una sua personale interpretazione delle violenze perpetrate durante la guerra civile spagnola. Nell'anno del 50esimo anniversario della morte del pittore, cerchiamo di ricomporre il contesto che portò alla stesura di 'Guernica'.

Il bombardamento della città di Guernica

Gli anni '30 del '900 furono, per la Spagna, decisamente turbolenti. Così come del resto l'ultimo secolo fu – per la penisola iberica – teatro di lunghi conflitti. Quattro per la precisione, in soli cento anni. L'ultimo – scoppiato nel 1936 – avrebbe cambiato il volto della nazione spagnola a lungo. L'indomani l'inizio del conflitto, Picasso trovò rifugio in Francia. In seguito, nel 1937, gli venne commissionata un'opera che potesse rappresentare la Seconda Repubblica Spagnola. Quasi in contemporanea, nell'aprile dello stesso anno, la città spagnola di Guernica venne completamente rasa al suolo da un raid aereo della Legione Condor, un'unità militare formata da volontari e mezzi aerei provenienti dalla Germania nazista e impiegata durante la guerra civile spagnola in supporto alle forze nazionaliste di Francisco Franco. L'evento fu di ispirazione per Picasso che dipinse così 'Guernica': una denuncia delle atrocità belliche sotto gli occhi di tutto il mondo. L'opera venne presentata per la prima volta nel Padiglione Spagnolo nell'Esposizione Universale di Parigi del 1937.

'Guernica': l'orrore della guerra

Picasso non volle mai entrare nel merito della guerra civile allora combattuta in Spagna da Francisco Franco, anche se la sua era considerata dalle camice nere come "arte degenerata". Tuttavia, l'impegno civile e politico dell'artista emergeva con forza in molte delle sue opere. In 'Guernica' Picasso racconta la drammaticità del bombardamento raffigurando una stanza nella quale figurano volti deformi, corpi sfatti e cavalli moribondi, restituendoci una delle opere che meglio incarnano il suo pensiero. L'uso del monocromo, giocato esclusivamente sui toni del grigio, fa da eco alle foto in bianco e nero che documentavano la tragedia.

'Guernica' rappresenta anche l'impegno di Picasso a favore del movimento pacifista: è infatti presente nel dipinto la colomba, simbolo internazionale di pace. Circolano diverse leggende su questo famosissimo dipinto, ma la più accreditata è quella che narra dell'incontro tra il pittore e l’ambasciatore nazista di Francia Otto Abetz, alla fine degli anni ’30 del secolo scorso. Secondo le cronache l'ambasciatore, recatosi nell'appartamento di Picasso, notando sul tavolo una foto del quadro 'Guernica' gli chiese: ”Avete fatto voi questo orrore, Maestro?” ”No, è opera vostra” gli rispose l'artista.