
Mancano poco più di 200 giorni all'inizio della Maturità 2022, ma online è da mesi che si susseguono diatribe tra chi richiede l'abolizione degli scritti (gli studenti) e chi si appella al ritorno alla normalità, in tutti i sensi (docenti).
Qualche giorno fa avevamo raccontato della nascita della petizione, realizzata su Change.org dai ragazzi dell'ultimo anno di superiori, per chiedere al Ministro Bianchi di bloccare il ritorno degli scritti al prossimo esame di stato. La richiesta ha raggiunto e superato le 25 mila firme. Ma, di contro, sulla stessa piattaforma è nata una nuova petizione che si contrappone alla prima e che titola così: "Ripristiniamo le prove scritte all'Esame di Stato".
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Maturità 2022: scritti si o no? Nasce la petizione per reintrodurli
Due scuole di pensiero contrapposte in queste mesi stanno dibattendo per una causa che porta con sé ansia, studio disperato e terrore: l'esame di stato 2022.
Da un lato gli studenti che, compatti, chiedono all'unisono - con una cospicua campagna su Change.org che ha superato le 25 mila firme - l'abolizione delle due temibili prove scritte. Le loro motivazione sono disparate, ma emerge la necessità di continuare con la sola esposizione orale perché unica soluzione auspicabile dopo i quasi due anni trascorsi in Dad.
Dall'altro fronte il gruppo formato da professori, adulti nostalgici del vecchio esame tradizionale che, nelle stesse settimane, ha promosso una nuova petizione volta a ripristinare gli scritti. L'adesione è stata molto meno evidente (nel momento in cui scriviamo le firme raggiunte sono 2.024) ma sono tanti i commenti da parte dei firmatari che spiegano le ragioni dell'iniziativa.
Le motivazioni di chi chiede il ritorno delle prove scritte alla Maturità 2022
La pandemia ci ha costretto a rivoluzionare anche il tradizionale sistema scolastico e i mesi in Dad hanno portato alla decisione di ridurre all'osso anche l'esame di stato degli ultimi due anni. Ma oggi, visto l'andamento della campagna vaccinale e la didattica ormai, quasi sempre, svolta in presenza, per molti appare necessario il ritorno alla maturità di un tempo, con la reintroduzione delle due prove scritte, quella di italiano e la multidisciplinare.
"Nell'arco del quinquennio, agli insegnanti si chiede di valutare gli studenti tramite prove sia scritte sia orali proprio perché diverse modalità di verifica valorizzano e misurano capacità e competenze diverse - si legge tra le motivazioni della petizione a favore del ritorno degli scritti. Pertanto, non si comprende perché tale complementarità debba venire meno in sede di Esame, momento di sintesi del percorso scolastico. L'elaborato di indirizzo e l'analisi orale di un testo noto non possono rappresentare un sostituto efficace ed equipollente di prove svolte a prima vista (pertanto certamente prodotte dal candidato): se la scuola che si auspica è quella che dota gli allievi di strumenti e non li infarcisce di mere nozioni, anche l'esame dovrebbe verificare l'acquisizione di tali strumenti attraverso le medesime strategie adoperate nei cinque anni precedenti".
Tra i firmatari emergono motivazioni disparate: c'è chi ritiene che lo svolgimento delle prove scritte sia parte fondamentale del processo di maturazione psicologica degli studenti e chi lamenta la perdita di peso e credibilità dell'esame stesso nel corso degli ultimi due anni.
"Senza prove scritte e con la configurazione attuale non c'è più un esame ma solo uno scontato rituale di congedo" - scrive una prof a favore del ritorno alla tradizione. Lo svolgimento delle ultimi esami di stato ha portato a una "semplificazione" in termini di contenuto e di sostanza: a questo proposito c'è chi auspica anche un ritorno dei tre docenti esterni in Commissione d'esame, come avveniva fino al 2019.
Un'ingiustizia senza precedenti che penalizzerebbe gli studenti, anche coloro che manifestano contro la reintroduzione degli scritti, perché non godrebbero dell'emozione e della concentrazione che solo il valore formativo della scrittura riesce a trasmettere, soprattutto in sede di esame.