
La Maturità 2021 è iniziata da una settimana, esattamente il 16 giugno 2021, alle ore 8.30. Ma sono ancora molti i maturandi che aspettano il loro turno per dare ufficialmente inizio alla loro estate subito dopo la fine del maxi orale.
Quest’anno, come accaduto per nel 2020, gli esami di Stato stanno andando in scena in versione ridotta a causa della pandemia: niente più prove scritte ma soltanto un maxi orale che varrà la bellezza di 40 dei 100 punti del voto finale. Mentre i restanti 60 i maturandi sono stati accumulati dai maturandi tramite i crediti raggiunti negli ultimi tre anni. Il colloquio sarà quindi il momento culminante, durante il quale non si ammetteranno errori o scene mute. Per questo è bene preparare ogni singola parte, compresa la fase dedicata all’analisi del testo: concentriamoci quindi su uno degli autori più importanti del programma dell’ultimo anno di superiori, Primo Levi, e scopriamo la sua vita e le opere principali.
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Maturità 2021: analisi del testo su Primo Levi
Tra gli autori più studiati del quinto anno di superiori, come già accennato, vi è sicuramente Primo Levi. Nasce a Torino nel 1919 da una ricca famiglia ebrea. Nel 1941 si laurea in chimica nonostante l'ostacolo delle leggi razziali. Dopo l'8 settembre 1943, la disfatta dell'esercito italiano e l'occupazione nazista dell'Italia, Levi aderisce a una formazione partigiana di "Giustizia e Liberta", ma viene arrestato dalla milizia repubblichina. Consegnato ai tedeschi, viene quindi deportato ad Auschwitz nel gennaio 1944. Sopravvissuto al lager, viene liberato nel gennaio del 1945 dall'Armata Rossa e, per quasi un anno, è al seguito delle truppe sovietiche in un'odissea che lo conduce lungo un itinerario per tutta l'Europa orientale. Soltanto nell'ottobre del 1945 riesce a tornare a casa. Esordisce quindi nel 1947 con “Se questo è un uomo”, una testimonianza fondamentale della prigionia patita nei campi di concentramento nazisti e della lotta per la sopravvivenza, non solo fisica ma anche della propria dignità di uomo. Il romanzo successivo, La tregua (1963 premio Campiello) dà una descrizione del ritorno alla vita dopo quell'atroce esperienza. Pubblica in seguito altri romanzi, saggi, raccolte di poesie (Osteria di Brema, 1975; Ad ora incerta, 1984) e numerosi racconti. Muore suicida nel 1987.
Maturità 2021: Se questo è un uomo
Il nome di Primo Levi è principalmente legato alla testimonianza degli orrori della guerra e della Shoah contenuta nelle celebri pagine di “Se questo è un uomo”. Lo stile letterario in quest’opera si sviluppa in una narrazione asciutta, sintetica ed esauriente. Questo perché l’autore riporta in modo semplice ma efficace le barbarie subitE, e proprio lo stile minimalista è sufficiente per spiegare e poter comprendere i sentimenti e lo sfondo sociale in cui è ambientato il romanzo. Stile che ben si adatta al vasto pubblico a cui Levi prova a rivolgersi, in special modo nella trattazione di un argomento di estrema importanza, come quello della prigionia in un lager. Nel testo infatti si nota la responsabilità che sente l’autore essendo lui stesso testimone della memoria. Tuttavia l’opera è nutrita di una profonda conoscenza dei classici, appresa sia in Liceo sia grazie a moltissime letture personali.
Maturità 2021: La Tregua
Nel 1962 Levi iniziò la stesura della Tregua, diario del suo avventuroso viaggio di ritorno in Italia attraverso i vari paesi di un'Europa distrutta dalla guerra, assaporando una libertà quasi insperata. Il titolo allude alla lunga pausa fra l’orrore della prigionia e il graduale ritorno alla quotidianità. Un anno dopo la Tregua vinse la prima edizione del premio Campiello. È composto da 17 capitoli ed è introdotto da una poesia che ha molta importanza nel contesto dell'opera. La poesia sintetizza anche lo spirito del libro che, pur presentando aspetti nuovi e in parte inediti, si ricollega al messaggio finale di Se questo è un uomo. Infine, viene ripresa nella pagina finale del libro che si chiude come un cerchio per indicare la saldatura tra le due opere di Levi.
Maturità 2021: La chiave a stella
Questo è un romanzo del 1978, che rinnova il filone della letteratura industriale in voga negli anni Sessanta. Inoltre con quest'opera Primo Levi si aggiudica il Premio Strega del 1979. Il romanzo è formato da 14 capitoli narrati in prima persona, ognuno dei quali racconta un episodio autonomo. In essi il narratore, identificabile con l’autore stesso, riferisce i racconti di Libertino Faussone, detto Tino, operaio specializzato nel montaggio di ponti, tralicci e gru. L’operaio racconta casi ed eventi accaduti principalmente durante le sue esperienze di lavoro; i colloqui tra il narratore e Faussone avvengono in una città sul basso Volga, dove entrambi si trovano per lavoro e si sono incontrati.