
Ancora malumori tra gli studenti che dovranno affrontare la Maturità 2022: Bianchi rimane fermo sulle proprie posizioni e non è intenzionato a cambiare le prove d'esame. L'unico passo in avanti è stato compiuto riguardo alla rimodulazione della divisione dei punteggi.
Cambiamento relativo che, però, non soddisfa le associazioni studentesche che continueranno con le proteste già annunciate e che prenderanno forma anche con l'organizzazione degli Stati Generali della scuola pubblica di fine mese.
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Maturità 2022: Bianchi cambia i punteggi finali ma agli studenti non basta
All'Esame di Stato 2022 gli scritti sono una prerogativa assoluta per il Ministro dell'Istruzione. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato come nonostante sia il Consiglio superiore di pubblica istruzione, sia le Consulte studentesche regionali, si siano contrapposte alla reintroduzione degli scritti, e soprattutto della seconda prova, Bianchi non abbia voluto sentire ragioni in tal senso.L'unica proposta ascoltata dal Ministro è stata quella esposta dalle Consulte che chiedevano anche una rimodulazione dei crediti formativi, acquisiti dagli studenti durante l'ultimo triennio. Così la scelta di Bianchi è stata quella di aggiornare l'ordinanza e aumentare a 50 il punteggio per il triennio finale e abbassare a 50 anche quella per le prove d'esame (con la vecchia ordinanza erano 60 punti) 25 per ciascuno scritto e 20 per la prove orale.
Una soluzione che, però, non soddisfa le associazioni studentesche: "Chiediamo una riformulazione complessiva dell’esame di stato - dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. Manca la soggettività nella valutazione che può dare la tesina e continuano a non essere considerate le difficoltà psicologiche e di apprendimento sofferte in particolar modo negli ultimi anni".
Intanto le proteste non si fermano
Proseguono con forza le proteste e le manifestazioni degli studenti che chiedono un ripensamento e un incontro con Bianchi: "Il Ministro non convoca le organizzazioni studentesche da ottobre. Restano aperti i temi della repressione e dell’alternanza scuola lavoro- conclude Redolfi".Nella giornata di oggi, venerdì 11 febbraio, gli studenti di numerose città italiana sono scesi in piazza per confermare il proprio dissenso. Nel corso della prossima settimana, inoltre, gli studenti dell'Uds dal 18 al 20 febbraio organizzeranno a Roma gli Stati Generali della scuola pubblica: "Un momento storico per il nostro paese, in cui studenti e studentesse da tutta Italia – hanno spiegato – si riuniranno a Roma assieme a realtà politiche e sociali, per ricostruire un nuovo immaginario di scuola".