
La prova più temuta dai maturandi di tutte le generazioni? Il colloquio orale di maturità, senza dubbio. Skuola.net ha intervistato la professoressa Caterina Grimaldi, che ha dispensato utilissimi consigli.
Come si fa una tesina di maturità? Come si realizza un buon percorso d'esame? All’esame di maturità è meglio portare uno o l'altro? A queste e ad altre domande la prof ha trovato risposta per chi si sta preparando ad affrontare gli esami di maturità 2018.
Colloquio orale maturita', come funziona
Il fatidico giorno del vostro esame orale sarete seduti davanti alla commissione d'esame di maturità per circa un’oretta. Ma non vi spaventate: il tempo scorrerà senza che ve ne rendiate nemmeno conto e di sicuro non starete lì a fissare le lancette dell’orologio. Se il momento iniziale è quello che più vi preoccupa, anche i prof ne sono consapevoli. E proprio per questo il primo quarto d’ora vi lasciano essere protagonisti indiscussi dell'esame orale di maturità, con l’esposizione della vostra tesina o percorso. Una volta entrati nel pieno dell’esame, i prof si sentiranno autorizzati a metterci un po’ lo zampino, chiedendovi di approfondire alcuni argomenti del programma. La parte finale, invece, deve essere dedicata alla discussione degli elaborati scritti.
Tesina o percorso?
Se ci fosse ancora qualcuno che si chiede cos’è, di preciso, una tesina, la risposta è presto detta. Si tratta di “un lavoro specifico preferibilmente in linea con la tipologia del percorso di studi”, spiega la prof. “Dovrà essere articolata in forma sintetica, possibilmente sottoparagrafata, e dovrà necessariamente contenere un’introduzione, le conclusioni e la bibliografia”. Se si volesse, invece, scegliere di presentarsi all’orale con un percorso va tenuto presente che si tratta di “una mappa concettuale da distribuire a ciascuno dei membri della commissione perché possano seguire più agevolmente i collegamenti dello studente”.
Premiate originalita’ e coerenza
Perché la commissione d'esame di maturità possa valutare positivamente il vostro lavoro, sia che abbiate scelto la tesina o il percorso, è importante, anzi fondamentale, puntare sull’originalità e la coerenza con il programma di studi. Per questo la prof consiglia di non fare tutto di testa propria: meglio concordare il lavoro da svolgere con un vostro docente. Non limitatevi, poi, e metteteci del vostro: “dovete evidenziare gli interessi e le riflessioni che sono scaturiti dal vostro elaborato”, spiega infatti la professoressa Grimaldi.
Nessuna forzatura
“Non è necessario che nella tesina o nel percorso siano presenti i collegamenti a tutte le materie. E’ invece importante che si evidenzino quelli che sono gli interessi degli studenti e i punti di forza dell’azione didattica compiuta nel corso dei cinque anni”. Per quanto riguarda le materie non interessate dal vostro lavoro, “la commissione a sua scelta potrà intervenire con delle integrazioni”. E se i commissari esterni vi bloccano durante l’esposizione, niente panico! Anzi, vi chiederanno di approfondire degli argomenti che avete già toccato: non è meglio che temere argomenti a sorpresa?
Se il compagno di banco mi copia l’argomento
“E’ possibile mantenere il titolo e allo stesso tempo diversificare i vostri lavori. Prima di tutto, perché si possono fare collegamenti con discipline diverse, oppure, all’interno delle stesse discipline, si possono trovare rapporti interdisciplinari differenti. Comunque, è sempre bene avere come referente o il coordinatore di classe o il docente della materia principe”.
La scelta dell’argomento
Approfondire il tema scelto per il proprio percorso o tesina in maniera personale è importante, ma il consiglio della prof è quello di partire sempre da argomenti già facenti parte del proprio programma di studi. “Suggerisco un argomento che sia in linea con la tipologia del percorso scolastico, cioè con il vostro indirizzo di studi, perché sarà sicuramente più apprezzato dalla commissione e vi permetterà un maggior dialogo con i docenti durante il colloquio orale”.
Francesca Fortini