
Scatta oggi, 15 maggio, una delle tappe più sottovalutate ma strategiche nel percorso verso la Maturità 2025: la pubblicazione del Documento del Consiglio di classe, noto ai più semplicemente come Documento del 15 maggio.
Come si intuisce dal nome, è questa la scadenza entro cui ogni scuola superiore è tenuta a rendere disponibile l’atto ufficiale che, nei fatti, detta le regole del gioco per il colloquio orale dell’esame di Stato.Eppure, ogni anno, molti studenti lo ignorano o lo aprono distrattamente, senza coglierne la portata. Il Documento non è un riassunto dei programmi: è il perimetro entro cui la Commissione deve restare quando formula le domande orali. Tutto ciò che è scritto lì può diventare materia d’esame. Tutto ciò che non c’è, al contrario, rimane fuori.
Per questo leggerlo – leggerlo bene – è un passaggio fondamentale, non solo per evitare sorprese, ma per prepararsi con precisione chirurgica all'esame. Dalle attività di Educazione civica ai percorsi PCTO, dai temi interdisciplinari agli obiettivi formativi, tutto è tracciato e tutto può essere usato a proprio vantaggio. Per questo, conviene aprirlo con attenzione.
Indice
Che cos’è davvero il Documento del 15 maggio
Più che un elenco, un manifesto didattico. Il Documento del 15 maggio raccoglie infatti ciò che la classe ha effettivamente svolto nel corso dell’anno: argomenti trattati, progetti sviluppati, attività extracurricolari, metodi e strumenti usati dai docenti.
Serve alla Commissione per conoscere a fondo il percorso fatto dagli studenti e per muoversi al suo interno, senza uscirne. Questo vale soprattutto per i tre commissari esterni e per il presidente, anche lui esterno, che provenendo da un’altra scuola non hanno contezza dei programmi svolti.
Il punto chiave è questo: il colloquio orale non può andare oltre i contenuti presenti nel Documento. Per ogni disciplina, gli insegnanti indicano i nuclei fondanti e le unità didattiche concluse. Ma non solo. Si includono anche i percorsi trasversali affrontati, le attività di Educazione civica, i progetti di alternanza scuola-lavoro (PCTO) e, in alcuni casi, allegati utili come schede di laboratorio, attestati, materiali di supporto.
Chi lo scrive e perché è vincolante
Il Documento viene redatto collegialmente dal Consiglio di classe, che si riunisce per stendere una versione definitiva da pubblicare entro e non oltre la data designata (15 maggio, appunto). Ogni docente cura la parte relativa alla propria materia, mentre il dirigente scolastico ne garantisce la completezza e la coerenza.
Non è una formalità: una volta pubblicato, diventa l’unico riferimento normativo a cui la Commissione può appellarsi per valutare il candidato. Nessuna sorpresa, nessuna deviazione. Se un argomento non c’è, non può entrare nel colloquio.
Dove trovarlo e come consultarlo
Il Documento del 15 maggio viene pubblicato nell’albo online del sito della scuola. Non serve fare richieste, è accessibile a tutti. In alcune scuole è buona prassi che i docenti avvisino direttamente gli studenti della pubblicazione, ma anche in assenza di comunicazioni ufficiali, è responsabilità del maturando controllare.
Una volta trovato, va scaricato e letto con cura. Non è raro che ci siano anche allegati (relazioni di progetti, materiali PCTO, certificazioni) che possono rivelarsi molto utili per l’orale. Insomma, è molto più di un PDF da archiviare.
E magari, chissà, può contenere al suo interno qualche spoiler degli argomenti che verranno trattati durante il colloquio orale.
Come leggerlo e usarlo per prepararsi
Non basta, però, aprirlo. Bisogna analizzarlo. Individuare quali argomenti sono stati affrontati con maggiore intensità. Capire quali percorsi interdisciplinari sono già stati costruiti in classe, rivedere le attività di Educazione civica e i progetti PCTO citati.
Questi elementi possono facilmente diventare la base dei materiali proposti dalla Commissione all’inizio del colloquio orale. Saperli riconoscere e agganciare in un percorso multidisciplinare è un vantaggio strategico. Anche solo ricordare un progetto citato nel Documento e collegarlo a una domanda può mostrare attenzione, senso critico e partecipazione.