Maturità 2020, la seconda prova potrebbe saltare?

In questi giorni di grande incertezza, anche e soprattutto nel comparto scuola, un elemento che sta seminando dubbi e domande tra gli studenti è senza dubbio l’argomento Maturità 2020. Come potranno i maturandi affrontare l’esame di Stato a giugno? Il Ministero dell’Istruzione cambierà nuovamente la formula della Maturità motivazioni legate all’emergenza sanitaria? Sarà accorciata o abolita la seconda prova scritta? L’esame sarà svolto solamente in forma orale? Per ora queste domande ancora non hanno risposta certa: riportiamo quindi le ultime ipotesi e indiscrezioni apparse su un articolo de Il Corriere della Sera.

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La Maturità 2020: come sarà?

La Maturità sembra non riuscire a trovare una formulazione stabile, tra i vari cambiamenti che ha subito negli ultimi anni dovute alle ultime riforme della scuola, e quest’anno che a seguito dell’emergenza sanitaria è ancora in dubbio quale aspetto avrà. Iniziamo dalle prime certezze: secondo quanto riportato dal quotidiano, la Ministra dell’Istruzione Azzolina sarebbe dell'idea che se si tornasse a scuola il 3 di aprile, come ad oggi stabilito, la Maturità 2020 dovrebbe potersi svolgere normalmente. I problemi potrebbero arrivare se venisse prolungato il periodo di inattività della didattica all’interno degli istituti, in questo caso si stanno prefigurando diversi scenari possibili: vediamoli insieme.

Possibili cambiamenti alla Maturità 2020?

Innanzitutto è bene ricordare che ad oggi non esistono indicazioni ufficiali provenienti dal Ministero dell’Istruzione in merito a cambiamenti sull’esame di Stato 2020: ad oggi quindi la maturità continua ad avere la struttura che conoscete. Tuttavia la Ministra ha dichiarato nelle scorse ore che a breve il Ministero pubblicherà delle istruzioni in merito, e che probabilmente in questi giorni al Dicastero di Viale Trastevere si sta riflettendo proprio sulla formulazione della Maturità 2020, qualora dovesse proseguire l'emergenza oltre il 3 aprile. Dopo questa doverosa premessa, secondo le ultime ipotesi riportate dai media (non assolutamente ufficiali), INVALSI e alternanza scuola-lavoro potrebbero non essere tra i requisiti d’esame. Ma le misure di emergenza potrebbero non essere solo queste.

Maturità 2020: commissione interna e niente seconda prova?

Un'altro dei possibili scenari riportati da Il Corriere della Sera, sempre in caso di emergenza, è quello di optare per la scelta di una commissione d’esame di natura totalmente interna anziché mista (ovvero 3 docenti esterni e tre interni), come già avvenuto per altre emergenze, come il terremoto dell’Aquila del 2009. Accanto a questa ipotesi spunta anche fuori la possibilità dell’abolizione della seconda prova scritta. Anche in questo caso sarebbe un provvedimento simile a quello messo in atto in Abruzzo sempre per il terremoto 2009, quando addirittura si abolì anche la prima prova scritta, in favore di un esame composto solamente da una prova orale, ma sembrerebbe non essere questa la via preferita dalla Ministra, che potrebbe optare per un semplice rimodulamento della seconda prova scritta e un accorciamento dei programmi di esame, qualora le chiusure siano prolungate fino a maggio.
Nel frattempo fioccano le petizioni sulla piattaforma Change.org che chiedono di cancellare le prove scritte, di prevedere commissioni interne e di ridurre i programmi per l’esame di quest’anno.

Maturità 2020 slitterà a settembre?

Improbabile infine l’opzione che prevede lo slittamento della Maturità 2020 all’inizio di settembre, con il recupero delle ore perse tra giugno e luglio, suggerita da Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola. Uno dei motivi è l’uscita già annunciata dei test d’ingresso per i corsi di laurea a numero chiuso per l’anno 2020/2021, programmati proprio per settembre. Rinviare l’accesso agli atenei potrebbe essere problematico, soprattutto in vista dei lunghi slittamenti di graduatoria che corsi come Medicina e Chirurgia avranno di certo per tutto il periodo autunnale.