Concetti Chiave
- Alessandro Manzoni utilizza figure retoriche come similitudini, anafore, ossimori, climax e metafore ne I Promessi Sposi per rendere l'opera comprensibile a tutti, indipendentemente dal rango sociale.
- Le metafore sono utilizzate per sostituire termini con concetti simili, aiutando a descrivere personaggi e ambientazioni, come il carattere di Renzo o il paesaggio attorno al palazzo di Don Rodrigo.
- Le similitudini, ampiamente presenti, servono a creare paragoni vividi e comprensibili, come l'effetto delle parole su un personaggio o la descrizione di un paesaggio.
- L'enumerazione è una figura retorica frequente, usata da Manzoni per elencare dettagli minuziosi, come le piante nell'orto di Renzo, creando connessioni tra oggetti e nomi concreti.
- L'uso dell'anafora, dell'analessi e del chiasmo arricchisce l'opera, conferendo ritmo e profondità, mentre l'ossimoro accentua contrasti, come "silenzio assordante" e "assaporato dolorosamente".
Indice
- L'uso delle figure retoriche
- Metafore nei Promessi Sposi
- Similitudini e enumerazioni
- Anafora e altre figure retoriche
L'uso delle figure retoriche
Nella sua opera letteraria più famosa Alessandro Manzoni ricorre spesso - nei vari capitoli - all'utilizzo di tantissime figure retoriche come ad esempio le similitudini, le anafore, gli ossimori, i climax, le metafore, ecc...
L'obiettivo del Manzoni è infatti quello di farsi comprendere nella sua opera più importante sia da persone di rango sociale elevato sia da quelle provenienti da un ceto sociale più basso.
In particolare modo il ricorrere spesso alle similitudini e alle metafore serve per far comprendere meglio gli eventi che vengono raccontati.
Metafore nei Promessi Sposi
La metafora ad esempio serve per sostituire un termine con un altro termine che è un concetto somigliante al primo. Un'altra figura retorica molto importante è ad esempio la similitudine e che il Manzoni utilizza molto spesso nei capitoli dei Promessi Sposi e che serve per fare dei paragoni tra due concetti o due cose.
L'elemento della metafora ad esempio ricorre in tutta l'opera manzoniana in interi passi dei capitoli, nella descrizione dei vari personaggi. Ecco a tal proposito alcune delle metafore utilizzate dal poeta:
- "...un agnello se nessun lo tocca, ma se uno vuol contraddirgli..."--> si tratta di una metafora che serve per descrivere il carattere docile di Renzo.
- omacci tarchiati e arcigni...", "...vecchi che, perdute le zanne parevano sempre pronti, chi nulla nulla gli aizzasse, a digrignar le gengive..." --> si tratta di alcune metafore che sono presenti nel capitolo 5 dei Promessi Sposi nel momento in cui Fra Cristoforo si sta recando presso il palazzotto di Don Rodrigo. Queste metafore servono per descrivere il paesaggio circostante al palazzo di Don Rodrigo. Vi sono dei riferimenti anche alla violenza che caratterizza il paesaggio.

Similitudini e enumerazioni
Molto importanti per il Manzoni sono anche le similitudini, come prima è stato accennato. Eccone alcune:
- "E quelle parole frizzavano sull'animo della poveretta, come lo scorrere d'una mano ruvida sur una ferita."
-"E il viso si contraeva, come le foglie d'un fiore".
- Un'altra figura retorica molto ricorrente nell'opera manzoniana è ad esempio l'enumerazione, ovvero un elenco di parole o un gruppo di parole. Nei Promessi Sposi le enumerazioni presenti sono veramente tantissime e si tratta di elenchi interi di nomi concreti riportati con grande minuzia dallo scrittore e che servono a correlare oggetti e nomi. Nel capitolo XXXIII per esempio viene descritto l'orto di Renzo con grande minuzia e con delle vere e proprie enumerazioni, quando Renzo è tornato nel suo paese natio. L'elenco fatto è quello di tutte le piante presenti nell'orto di Renzo con una cura di dettagli sui nomi di queste ultime: "pighette, pannocchiette, ciocchi, mazzetti, capolini bianchi, rossi, gialli, azzurri"
Anafora e altre figure retoriche
Molto importante è anche l'uso per esempio dell'anafora che consiste nella ripetizione di una o più parole all'inizio di un verso o all'inizio di una proposizione. Ecco un'anafora presente nei Promessi Sposi:
-Costante è anche l'uso dell'analessi nel romanzo manzoniano e consiste nell'uso di digressioni storiche relative alla storia dei personaggi che sono i protagonisti dei vari capitoli. Questa figura retorica per esempio è presente nella descrizione della vita passata di Gertrude, la monaca di Monza oppure per descrivere la vita di Fra Cristoforo prima di diventare frate.
E' presente anche la figura retorica del chiasmo, ovvero quella figura retorica di parola attraverso il quale è possibile creare un incrocio di tipo immaginario tra due determinate coppie di parole che sono presenti in un testo poetico. Eccone uno anche nel romanzo del Manzoni:
-Un'altra figura retorica di pensiero presente nei Promessi Sposi è senz'altro l'ossimoro che consiste nell'accostamento di due parole che sono in forte antitesi tra di loro. Ecco alcuni di questi presenti nei capitoli:
-“Assaporato dolorosamente” ( capitolo 2)
-“Silenzio assordante” (capitolo 32)
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale di Manzoni nell'uso delle figure retoriche nei Promessi Sposi?
- Come vengono utilizzate le metafore nei Promessi Sposi?
- Qual è il ruolo delle similitudini nell'opera di Manzoni?
- In che modo Manzoni utilizza l'enumerazione nei Promessi Sposi?
- Quali altre figure retoriche sono presenti nei Promessi Sposi e come vengono utilizzate?
L'obiettivo principale di Manzoni è farsi comprendere da persone di diversi ranghi sociali, utilizzando figure retoriche come similitudini e metafore per chiarire meglio gli eventi narrati.
Le metafore sono usate per sostituire un termine con un altro concetto simile, aiutando a descrivere personaggi e paesaggi, come nel caso del carattere di Renzo o del paesaggio attorno al palazzo di Don Rodrigo.
Le similitudini servono a fare paragoni tra concetti o cose, arricchendo la narrazione con immagini vivide, come le parole che "frizzavano sull'animo" o il viso che "si contraeva come le foglie d'un fiore".
Manzoni utilizza l'enumerazione per elencare dettagliatamente oggetti e nomi, come nell'orto di Renzo, dove descrive con precisione le piante presenti, creando un'immagine dettagliata e concreta.
Oltre a metafore e similitudini, Manzoni utilizza anafore, analessi, chiasmi e ossimori per arricchire la narrazione, come nella ripetizione di parole, digressioni storiche, incroci immaginari di parole e accostamenti di termini in antitesi.