novecento98
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Concetti Chiave

  • L'introduzione del romanzo descrive la scoperta di un manoscritto del 1600, che Manzoni finge di aver solo trascritto.
  • Manzoni critica il linguaggio barocco del manoscritto originale, definendolo "grossolano" e "sguaiato".
  • La decisione di riscrivere il romanzo a parole sue nasce dal desiderio di trovare una lingua comune.
  • Manzoni affronta la sfida di documentarsi sui fatti storici, come la dominazione spagnola e la peste.
  • Per rispettare le famiglie dell'epoca, Manzoni modifica i nomi dei personaggi storici nel romanzo.

Introduzione del romanzo "I promessi sposi"

L'introduzione inizia con la trascrizione delle prime pagine di un manoscritto del 1600 (qualche secolo prima di quello di Manzoni), di cui Alessandro Manzoni finge di non esserne l'autore, ma di aver solo trovato la storia e trascritta (anche se solo le prime pagine).
Infatti ad un certo punto lo scrittore si ferma nel copiare il manoscritto per riflettere su alcune cose; ad esempio che nessuno avrebbe mai letto il romanzo con il linguaggio di quel tempo, il Barocco, definito dall'autore stesso "grossolano" e "sguaiato", con tanti errori grammaticali, troppe parole dialettali e anche alcune sfumature della lingua spagnola.


Con tutte queste complicazioni decise di mettere da parte il manoscritto, anche se a malincuore, così decise di scriverlo a parole sue, ma continuava ad esistere un altro problema ancora più grande e cioè quello di trovare una lingua comune a più persone possibili.
Prendendo la decisione di scrivere un romanzo storico, Manzoni si dovette prendere la briga di documentarsi sia sui fatti storici, come la dominazione Spagnola o la peste portata dalla carestia, sia sui personaggi, dovendo però cambiargli il nome per il rispetto dei successori di quelle famiglie che nel 1800 portavano lo stesso cognome.

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