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Concetti Chiave

  • Il romanzo "I Promessi Sposi" inizia con Manzoni che finge di trascrivere un documento del XVII secolo di un autore anonimo, focalizzando l'attenzione su eventi storici e persone comuni.
  • L'autore anonimo evita di concentrarsi su personaggi illustri, preferendo raccontare le vicende di lavoratori, con una narrazione che alterna malvagità e virtù.
  • Manzoni decide di riscrivere il manoscritto originale con uno stile moderno per renderlo più accessibile ai lettori del suo tempo, mantenendo però l'accuratezza storica.
  • Durante le sue ricerche, Manzoni trova prove sull'esistenza reale di alcuni personaggi, rafforzando il suo impegno nel completare il romanzo.
  • Nonostante le critiche previste per le sue scelte linguistiche, Manzoni sceglie di non giustificarle in un libro separato, ritenendo sufficiente un solo volume.

Indice

  1. L'Anonimo e la Guerra contro il Tempo
  2. La Narrazione e le Perplessità del Lettore
  3. Manzoni e la Riscrittura Moderna
  4. Le Scelte Lessicali di Manzoni

L'Anonimo e la Guerra contro il Tempo

Alessandro Manzoni, nell’incipit del romanzo, finge di trascrivere un documento, redatto da un anonimo autore, risalente al XVII secolo. L’anonimo dichiara che il suo testo può essere interpretato come “una guerra contro il tempo” dato che vengono riportati alla luce fatti passati; al contrario della maggior parte degli scrittori dell’epoca però, egli non si è concentrato sulle imprese di grandi personaggi (come condottieri e sovrani), poiché non si è sentito all’altezza di parlarne. Si è concentrato infatti su una vicenda interessante che riguarda persone del popolo, da lui definite come gente “meccanica” (lavoratori).

La Narrazione e le Perplessità del Lettore

Nella narrazione troveremo un susseguirsi di atti di immensa malvagità alternati ad altri di straordinaria virtù: secondo l’anonimo questo potrebbe far nascere delle perplessità nei lettori, dato che al tempo il territorio Lombardo era posto sotto il governo degli Spagnoli e membri di illustri organi politici, che avrebbero dovuto garantire il rispetto delle leggi; l’unica giustificazione che riesce a trovare riguardo le sconcertanti vicende è che esse possano essere state causate dall’intervento del diavolo. I protagonisti del manoscritto sono tutti vissuti quando lo scrittore era giovane, per questo sono ormai deceduti da anni, nonostante ciò decide di non citare alcuni nomi o luoghi per rispetto degli abitanti o dei parenti che potrebbero ancora essere in vita. L’anonimo continua affermando che, come ben sa chi ha studiato filosofia, i nomi in fondo sono soltanto degli “accidenti”. Qui l’autore decide di interrompere la trascrizione dello "scartafaccio", poiché egli si rende conto del grande problema linguistico del manoscritto, infatti il linguaggio utilizzato e lo stile seicentesco dell'anonimo sarebbero sicuramente risultati indigesti e pesanti ai lettori dell’epoca di Manzoni (1800 circa).

Manzoni e la Riscrittura Moderna

Da sempre lo stile seicentesco è noto per l’utilizzo di una retorica ampollosa, metafore e numerose digressioni, per questa ragione Manzoni aveva inizialmente messo da parte la trascrizione del documento. Egli successivamente però, ha un ripensamento, poiché, tralasciando la lingua in cui era stata narrata, la storia dei due promessi sposi gli era sembrata alquanto interessante e avvincente. Manzoni decide così, di riscrivere interamente il documento, utilizzando uno stile e un linguaggio moderno, affinché fosse stato maggiormente comprensibile e gradevole per i lettori del tempo. Precisa inoltre, che non tralascerà l’aspetto storico del romanzo, compiendo approfondite ricerche storiche per verificare la veridicità della materia narrata. Afferma anche che, durante le sue documentazione, ha trovato alcune prove che dimostrassero la reale esistenza di alcuni personaggi citati nel manoscritto dall’anonimo, questo lo ha indotto maggiormente a continuare l'impegnativo lavoro.

Le Scelte Lessicali di Manzoni

Manzoni inoltre, dopo aver rielaborato completamente il linguaggio del romanzo, si è sentito in dovere di dare una spiegazione ai lettori riguardo alle metodologie da lui sfruttate per portare a termine l’impresa. Egli si è immaginato, prima della pubblicazione dell’opera, le eventuali obiezioni che gli potevano essere mosse per le scelte lessicali; si è anche preparato delle risposte convincenti, ma infine è giunto alla conclusione che esse, tanto sarebbero state numerose, probabilmente lo avrebbero portato a scrivere un libro intero. Manzoni dunque rinuncia al suo intento per due ragionevoli presupposti: il primo è che sarebbe stato assurdo redarre un libro per giustificarne un altro, il secondo che di libri ne basta uno, quando non è d’avanzo.

Domande da interrogazione

  1. Chi è l'autore del romanzo "I Promessi Sposi"?
  2. L'autore del romanzo "I Promessi Sposi" è Alessandro Manzoni.

  3. Di cosa parla il romanzo "I Promessi Sposi"?
  4. Il romanzo "I Promessi Sposi" narra una storia interessante che coinvolge persone comuni durante il XVII secolo.

  5. Perché l'autore ha deciso di riscrivere il documento?
  6. L'autore ha deciso di riscrivere il documento utilizzando uno stile e un linguaggio moderno per renderlo più comprensibile e gradevole ai lettori del suo tempo.

  7. Quali prove ha trovato l'autore che dimostrano la veridicità dei personaggi citati nel romanzo?
  8. Durante le sue ricerche storiche, l'autore ha trovato alcune prove che dimostrano la reale esistenza di alcuni personaggi citati nel romanzo.

  9. Perché l'autore ha rinunciato a giustificare le sue scelte lessicali in un libro separato?
  10. L'autore ha rinunciato a giustificare le sue scelte lessicali in un libro separato perché sarebbe stato assurdo scrivere un libro per giustificarne un altro e perché un solo libro è sufficiente quando non è in eccesso.

Domande e risposte

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