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Capitolo    8 Promessi Sposi - Analisi Pag. 1
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Sintesi

Analisi del capitolo 8 dei Promessi Sposi


Innanzitutto, è bene distinguere i frangenti del capitolo legati a ciò che è riconducibile alla realtà storico-geografica dei fatti e/o a personaggi realmente esistiti da quelli legati alla fantasia dell'autore (romanzo): in questo caso, a prevalere sono i secondi, che abbracciano le vicende generali del capitolo insieme ai personaggi principali, poiché gli unici elementi riconducibili alla storia sono le 25 berlinghe di debito di Tonio e i personaggi storici realmente esistiti Archimede e Carneade citati da don Abbondio all'inizio del capitolo.
Inoltre, i principali attori del capitolo sono i seguenti:

Lucia, che è all’inizio appare sfiduciata nella riuscita dell’impresa ma alla fine resta accondiscendente, mentre nella parte finale viene evidenziata la sua grande nostalgia con l’ “Addio, monti”;
Renzo, che nel suo piccolo dà forza a Lucia e non manca mai di infonderle coraggio, sia poco prima della recita delle formule per il matrimonio a sorpresa sia nel momento del loro allontanamento dal paese;
Agnese, di cui viene apprezzata la grande astuzia grazie alla quale attira Perpetua nel suo inganno;
fra Cristoforo, che offre sempre preziosi consigli ai promessi, come nell'ultima parte del capitolo, dimostrandosi così un padre vero e proprio;
don Abbondio, che è definibile come il protagonista sul piano dell’azione quando capisce la situazione e agisce di conseguenza;
Perpetua, che si dimostra ancora una volta ingenua, anche perché si accorge del pericolo che corre il curato quando ormai sarebbe potuto essere troppo tardi;
Tonio e Gervaso, che appaiono come una sorta di complici di Renzo e Lucia e nonostante ricoprano un ruolo abbastanza marginale per la riuscita dell’operazione, i loro contributi hanno comunque una notevole importanza;
i bravi e il Griso, di cui è evidente la grande disorganizzazione e l’ostilità, che emerge specialmente nel loro atteggiamento verso Menico, che trattano con violenza eccessiva e immotivata, anche perché si trattava solo di un ragazzino;
i compaesani di don Abbondio, che si dimostrano attenti e disponibili ma allo stesso tempo molto curiosi e desiderosi di essere informati sulle vicende;

I luoghi in cui si sviluppano le vicende sono sia aperti (strade del paese, lago di Como) che chiusi (canonica, casa di Lucia, convento di Pescarenico), mentre tra i vari temi presenti i più importanti sono 3:
la nostalgia, che emerge soprattutto nella parte finale del capitolo con le parole di Lucia;
l’inganno e i sotterfugi, riconducibili sia alla sfortunata spedizione dei bravi sia al fallito matrimonio a sorpresa;
la paura, presente in 3 contesti differenti: Menico nei confronti dei bravi, don Abbondio nei confronti dei promessi e in Lucia, in quanto quest'ultima appare poco convinta e timorosa nella riuscita dell’operazione.
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