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Concetti Chiave

  • Manzoni critica la dominazione spagnola del Seicento nei Promessi Sposi, evidenziando oppressioni e ipocrisie di un'epoca solo apparentemente prospera.
  • L'analisi del Seicento nel romanzo inizia con una condanna della cultura e della lingua dell'epoca, definendole rozze e affettate.
  • Manzoni denuncia l'inefficienza del sistema giuridico-amministrativo del Ducato di Milano, sottolineando l'ipocrisia delle leggi e l'incompetenza dei funzionari.
  • La gestione della carestia è attribuita all'incompetenza dei funzionari spagnoli, con personaggi come Ferrer che peggiorano la situazione.
  • Attraverso personaggi come Don Abbondio e Gertrude, Manzoni critica una Chiesa corrotta dove prendere i voti diventa una questione di convenienza.

introduzione

ambito culturale

ambito legislativo-giuridico

gestione carestia (ambito amministrativo)

ambito religioso

Indice

  1. Critica alla Dominazione Spagnola
  2. Condanna della Cultura Seicentesca
  3. Inefficienza Giuridico-Amministrativa
  4. Gestione della Carestia
  5. Corruzione nella Chiesa

Critica alla Dominazione Spagnola

Sfarzosa ed eccessiva, ricca di oppressioni e angherie, la dominazione spagnola del sSeicento viene ripetutamente condannata all’interno dei Promessi Sposi.

La critica inflessibile di Manzoni verso quest’epoca viene portata avanti per tutto il romanzo, con una puntuale inchiesta che ha l’obiettivo rivelare a un attonito lettore le ipocrisie e i soprusi che hanno segnato irrimediabilmente un periodo di solo apparente prosperità.

Condanna della Cultura Seicentesca

L’analisi del sSeicento presente all’interno del romanzo inizia con una squalifica della cultura; già nell’introduzione viene infatti spietatamente denigrata la lingua dell’epoca, che, secondo Manzoni, ‘accozzando con abilità mirabile le qualità più disparate, trova la maniera di riuscire insieme rozza e affettata…e tutto per quella goffaggine ambiziosa che è proprio il carattere degli scritti di quel secolo’.

Inefficienza Giuridico-Amministrativa

Il vero e proprio vaso di Pandora viene aperto però solo a partire dal primo capitolo del romanzo, nel quale Manzoni si dedica alla gestione giuridico-amministrativa del Ducato di Milano, portando alla luce l'inefficienza delle grida.

Risulta qui la condanna di Manzoni particolarmente incisiva grazie a sarcastici excursus storiografici ‘All’udir parole di un tale signore, così gagliarde e sicure, viene una gran voglia di credere che, solo al rimbombo di esse, tutti i bravi siano scomparsi per sempre.’, e al ruolo di primo piano svolto dall’ipocrisia delle leggi all'interno della narrazione;

compaiono infatti l’Azzeccagarbugli, pseudo-avvocato atterrito e disgustato all’idea di far rispettare le leggi se ciò significa mettersi contro un potente, o don Rodrigo, farabutto che può contare sull’appoggio delle maggiori autorità del luogo, dato il suo ruolo nel governo spagnolo.

Gestione della Carestia

Non certo più lusinghieri sono i capitoli legati alla gestione della carestia, causata, secondo Manzoni, anche dall’incompetenza dei funzionari spagnoli ‘questa messe riuscì ancora più misera della precedenti, in parte per la contrarietà delle stagioni, in parte per colpa degli uomini’. Emblematica è in particolare la figura di Ferrer, seduttore delle masse, noto per la legge di ridurre il prezzo del pane che, non rispettando le leggi del mercato, finisce per peggiorare ulteriormente la situazione già critica.

Corruzione nella Chiesa

Tramite i personaggi di Don Abbondio e di Gertrude l’implacabile condanna di Manzoni si abbatte poi anche su una Chiesa corrotta nella quale prendere i voti è divenuto un atto di convenienza più che di fede.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica principale di Manzoni verso la dominazione spagnola nel Seicento?
  2. Manzoni critica la dominazione spagnola come sfarzosa ed eccessiva, caratterizzata da oppressioni e angherie, rivelando le ipocrisie e i soprusi di un periodo di apparente prosperità.

  3. Come viene descritta la cultura del Seicento nel romanzo?
  4. La cultura del Seicento è spietatamente denigrata da Manzoni, che la descrive come rozza e affettata, caratterizzata da una goffaggine ambiziosa.

  5. In che modo Manzoni evidenzia l'inefficienza giuridico-amministrativa del Ducato di Milano?
  6. Manzoni evidenzia l'inefficienza giuridico-amministrativa attraverso sarcastici excursus storiografici e personaggi come l'Azzeccagarbugli e don Rodrigo, che mostrano l'ipocrisia delle leggi.

  7. Qual è la posizione di Manzoni sulla gestione della carestia?
  8. Manzoni attribuisce la gestione inefficace della carestia all'incompetenza dei funzionari spagnoli, criticando figure come Ferrer per decisioni che peggiorano la situazione.

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