Concetti Chiave
- Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 e fu influenzato dalla cultura milanese dell'epoca napoleonica, frequentando figure come Foscolo e Monti.
- La sua conversione al cattolicesimo, influenzata dalla moglie Enrichetta, portò Manzoni a dedicarsi a opere di carattere religioso, come gli Inni Sacri, abbandonando la poesia classica.
- Manzoni credeva che la letteratura dovesse essere utile e trasformativa, ispirandosi al pensiero illuminista di Parini per rendere la lingua accessibile e comprensibile a tutti.
- I Promessi Sposi rappresentano una svolta innovativa nella letteratura italiana, incarnando i principi romantici di verità e utilità, con personaggi realistici e un linguaggio accessibile.
- Le tragedie di Manzoni, Il Conte di Carmagnola e Adelchi, sono caratterizzate da una visione pessimistica della storia, rifiutando le convenzioni classiche e introducendo il coro come elemento narrativo.
Indice
- Infanzia e Formazione di Manzoni
- Influenza della Letteratura Neoclassica
- La Funzione della Letteratura
- Critiche e Risposte Letterarie
- Poesia e Storia: Un Connubio
- Romanticismo e Letteratura
- Inni Sacri: Un Nuovo Inizio
- Lirica Patriottica e Tragedia
- Tragedie Storiche di Manzoni
- Il Conte di Carmagnola
- L’Adelchi: Dramma Storico
- I Promessi Sposi: Innovazione e Realismo
- Edizioni e Lingua dei Promessi Sposi
Infanzia e Formazione di Manzoni
Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 da Pietro e Giulia Beccaria.Frequenta fino ai suoi 16 anni un collegio dove riceve la tradizionale educazione classica.Sua madre lo abbandona perché non è felice del suo matrimonio e suo padre era assente come figura paterna ed è probabile che sia questo il motivo dell'assenza di una figura paterna positiva nei Promessi Sposi.A 16 anni si inserì nell'ambiente culturale milanese in età napoleonica,frequentò Foscolo e Monti e scrisse parecchie opere poetiche.Nel 1805 lasciò il padre e raggiunse a Parigi la madre con la quale strinse un forte rapporto che influenzerà le sue opere successive e qui entrò in contatto con gli ideologi,eredi del patrimonio illuministico,i quali contribuirono alla formazione delle sue idee filosofiche e letterarie.La sua conversione al cattolicesimo è dovuta all'influsso della moglie Enrichetta che si convertì anch'essa dal calvinismo al cattolicesimo;ma non si conoscono altre motivazioni riguardo questa decisione.Egli ha una visione giansenista del cattolicesimo,ossia una visione rigida secondo la quale l'uomo non può salvarsi da solo infatti quando nel 1810 torna definitivamente a Milano la sua visione della realtà è ispirata solo al cattolicesimo.Egli abbandonò la poesia classica per dedicarsi alla stesura di Inni Sacri,odi civili,della Pentecoste e delle tragedie;inoltre seguì con entusiasmo gli avvenimenti politici del 1820-21 ma non vi partecipò e non fu toccato dalla repressione austriaca che ne seguì.Nel 1827 scrisse la sua ultima opera creativa,I Promessi Sposi.Manzoni tendeva sempre di più a rifiutare la poesia e approfondì gli interessi storici e filosofici lasciando incomplete alcune opere.La sua vecchiaia è segnata da numerosi lutti,divenne una figura pubblica nonostante il suo atteggiamento schivo e nel 1848 pubblicò l'ode"Marzo 1821",tenuta per anni nascosta.Nel 1860 fu nominato senatore;pur essendo cattolico era contrario al potere temporale della Chiesa,votò per trasferire la capitale da Torino a Firenze e negli ultimi anni della sua vita era visto come un maestro e una guida intellettuale.Morì a Milano nel 1873 a 88 anni.
Influenza della Letteratura Neoclassica
Tra il 1801 e il 1810 compone opere del gusto neoclassico dell'epoca con rimandi mitologici tipici di Foscolo e Monti.Nel 1801 scrive"Il Trionfo della Libertà",poemetto colmo di spiriti liberali contro la tirannide politica;nel 1805"in morte di Carlo Imbonati",in questo carme immagina che Imbonati gli appaia in sogno dandogli consigli di vita e poesia e nel 1809 compone"Urania"che tratta del valore della bellezza e delle arti.A questo punto Manzoni inizia a distaccarsi dalla cultura classicista per il bisogno di una nuova letteratura;non scrive nulla per 3 anni e quando riprende scrive gli inni sacri nel 1812:ne dedica uno per ogni festività del cattolicesimo,per resurrezione,natale,pasqua e Pentecoste.In Manzoni c'è una fiducia assoluta nella religione come fonte di tutto ciò che è buono e vero,un punto di riferimento per ogni scelta politica e intellettuale.Manzoni assume un atteggiamento anticlassico,rifiuta la concezione eroica che celebra solo i grandi e i potenti.Diventa centrale il problema della miseria dell'uomo,in lui si forma una visione tragica del reale e rifiuta ogni ornamento retorico.
La Funzione della Letteratura
La funzione della letteratura:render le cose un pò più come dovrebbono essere.
Questa lettera,risalente al 1806,fa parte dell'epistolario ed è diretta all'amico di Manzoni,Fauriel;qui fa delle riflessioni sul suo lavoro letterario.Queste lettere erano rivolte non solo ai letterati ma alla moltitudine ai quali lui deve diffondere il bello e l'utile in modo che le cose possano mutare rendendole un pò più di come dovrebbero essere.Per Manzoni la letteratura dev'essere dunque utile e trasformare la realtà,tipico dell'illuminismo infatti lui si ispira a Parini.Per riformare la società occorre illuminare le menti degli uomini poichè sono le idee vere a guidare le loro azioni.Non vi è comunicazione tra Manzoni e la moltitudine perchè la lingua italiana è una lingua morta,usata da una ristretta minoranza;si vuole dunque una letteratura che usi un linguaggio comprensibile ai vari strati della popolazione.
Critiche e Risposte Letterarie
Nel 1820,Chauvet,pubblicò un articolo in cui criticava i principi a cui Manzoni si era ispirato nella tragedia"Il Conte di Carmagnola";risponde a queste critiche con questa lettera che in origine era scritta in francese essendo stata pubblicata a Parigi.Manzoni ribadisce che il vero è ciò che è stato,la storia;i fatti accaduti hanno una forza che non può essere eguagliata.Ai caratteri individuali si sono sostituite allegorie di sentimenti;da qui nasce il romanzesco nella tragedia che è il falso e soffoca l'individualità.
Poesia e Storia: Un Connubio
Questo passo si concentra sul problema del rapporto tra poesia e storia.La poetica del vero induce Manzoni a privilegiare i soggetti tratti dalla storia e a riprodurre i caratteri drammatici degli eventi storici;è costretto così ad individuare le distinzioni tra poesia e storia.La storia gli offre la dinamica e lui la deve rispettare per non sprecare le potenzialità drammatiche presenti nei fatti accaduti;il poeta con l'invenzione ricostruisce i pensieri e i sentimenti dei protagonisti che hanno accompagnato i fatti.
Romanticismo e Letteratura
Questo passo è tratto dalla lettera del nobile Cesare d'Azeglio,in cui lo scrittore fa un bilancio del Romanticismo diviso in due momenti:nel primo viene esposta la parte negativa,cioè le critiche dei romantici ai principi della letteratura classicistica;nel secondo si tratta della parte positiva,cioè i principi poetici e i programmi letterati dei romantici.L'utile per iscopo:i romantici ereditano la concezioni utilitaria della letteratura come educativa e morale.Il vero per soggetto:Manzoni riconosce che il concetto di vero si definisce più in negativo come rifiuto delle forme passate della letteratura vuota e fredda.L'interessante per mezzo:la letteratura per essere utile deve rivolgersi alla maggioranza delle persone,non può quindi più adottare argomenti mitologici ma argomenti più attuali più vicini all'esperienza quotidiana come la materia religiosa.
Inni Sacri: Un Nuovo Inizio
Gli inni sacri sono stati la prima opera scritta dopo la conversione,nel 1812.Manzoni non riporta in essi tutta la materia mitologica classica e il culto del mondo antico perchè li considera ormai morti ma presenta temi aderenti al vero.Questo tipo di poesia non è più rivolta ai letterati ma a una larga massa di persone,per questo rinuncia all'egocentrismo aristocratico;ricorre a metri dal ritmo incalzante e vi sono soprattutto settenari,ottonari e decasillabi;inoltre il linguaggio si libera dalle forme del classicismo.Inizialmente dovevano essere 12,uno per ogni festività del cattolicesimo,ma ne pubblicò solo 4:resurrezione,natale,la passione e il nome di Maria.Il quinto,la Pentecoste,venne pubblicato nel 1822 in seguito a diverse stesure.I primi 4 inni sono costituiti da uno schema fisso:enunciazione del tema,rievocazione dell'episodio centrale e commento che affronta le conseguenze morali dell'evento.La Pentecoste invece rompe questo schema mettendo da parte i motivi teologici e l'episodio insistendo sul rivolgimento portato dallo Spirito Santo nella sua discesa sugli apostoli il 50°giorno dopo la resurrezione di Cristo.
Lirica Patriottica e Tragedia
Della lirica patriottica fa parte l'ode'il cinque Maggio'ispirato alla morte di Napoleone,in esso non compaiono più immagini mitologiche e riferimenti storici.Il nome riprende la data della morte di Napoleone,il 5 Maggio 1821 nell'esilio di Sant'Elena.In questa viene affrontata la sua morte e l'atteggiamento del poeta di fronte all'evento;la rievocazione della vicenda tra cui le sue imprese vittoriose,la sconfitta e l'esilio;poi la conclusione e il trionfo dell'eterno sulla gloria terrena.
Tragedie Storiche di Manzoni
Anche la tragedia di Manzoni è in posizione di rottura rispetto alla tradizione di genere;anche in questa Manzoni si attiene al principio del vero della sua poetica,per questo rappresenta eventi realmente accaduti.Dalla forzatura delle passioni nasce il falso,il romanzesco;solo dalla libertà da regole nasce il vero.Lo scrittore è preoccupato dell'influenza che il teatro può esercitare,solo se ispira al vero può avere influssi positivi sul pubblico.Nelle sue tragedie introduce il coro,novità nel teatro;nelle tragedie antiche era la personificazione dei pensieri che l'azione doveva ispirare,era cioè una sorta di spettatore che filtrava le passioni provate dal pubblico.Per Manzoni invece con il coro l'autore poteva esprimere la propria opinione di fronte ai fatti tragici.Entrambe le tragedie(Il Conte di Carmagnola e l'Adelchi)sono precedute da notizie storiche,risalgono al 1820 e rappresentano la visione pessimistica della storia di Manzoni;i personaggi sono sconfitti perchè la storia ha anche vittime.Nelle tragedie rifiutò gli schemi di spazio e tempo tradizionali in quanto non ricercava una semplice identificazione del lettore nei fatti ma uno sviluppo di coscienza che lo portasse a saper distinguere il bene e il male.
Il conte di Carmagnola:
Il Conte di Carmagnola
E'stata scritta tra il 1816 e il 1820:si incentra sulla figura di un capitano di ventura del 400,Francesco Bussone;egli lavorava per il duca di Milano e sposò anche la figlia,passa poi al servizio di Venezia assicurandole la vittoria su Milano.Accusato di tradimento dai Veneziani viene attirato a Venezia con un falso pretesto,incarcerato e condannato a morte.Manzoni era convinto della sua innocenza;affronta dunque il tema della storia umana come trionfo del male.Il conte è il tipico eroe romantico che lotta contro la società ostile e Manzoni lo rievoca come vittima della Ragion di Stato.
L’Adelchi:
L’Adelchi: Dramma Storico
Questa tragedia mette in scena il crollo del regno longobardo in Italia nell'VIII secolo,sotto l'urto dei Franchi di Carlo Magno.Manzoni,rimasto affascinato da questo evento storico,scrisse un saggio storico in cui subiva l'influenza degli storici liberali francesi.La storia parla di Ermengarda,figlia del re longobardo Desiderio,che ripudiata dal marito Carlo Magno tornò dal padre.Egli vuole vendicarsi e costringe il Papa Adriano a incoronare re dei Franchi i suoi figli e intima Desiderio di restituire le terre sottratte al Papa,lui rifiuta e si apre la guerra.Carlo è bloccato alle Chiuse di Susa ma riesce ad aggirare le postazioni longobarde grazie al diacono Martino e dalla sua parte si schierano i duchi traditori.Ermengarda intanto si è ritirata nel convento di Brescia per dimenticare il suo amore per lui,sapute le nuove nozze di Carlo assalita dal delirio muore.Un soldato traditore,Svarto,fa entrare i Franchi a Pavia,Adelchi resiste a Verona ma dopo è morente;dopo che Desiderio venne fatto prigioniero e Verona cade egli muore chiedendo al vincitore di essere pietoso verso il padre.I personaggi sono appunto 4:Desiderio,che vuole vendicarsi di Carlo e riparare il torto fatto;Adelchi,suo figlio,che sogna la gloria in nobili imprese ma non riesce a realizzarle in un mondo dominato dall'ingiustizia;Ermengarda,che vuole distaccarsi dalle passioni del mondo ma muore devastata dall'amore per Carlo che l'ha ripudiata.
I Promessi Sposi
I Promessi Sposi: Innovazione e Realismo
La decisione di scegliere un romanzo come mezzo di espressione letteraria era una scelta coraggiosa nel tempo;infatti questo romanzo aveva la più forte carica innovatrice.Manzoni trova nel romanzo lo strumento per tradurre i principi che ispiravano la battaglia romantica per un rinnovamento della cultura italiana.Il romanzo risponde alla poetica del vero,dell'interessante e dell'utile,in cui sintetizza l'essenza dei principi romantici;non si rivolge solo ai letterati ma a un pubblico più vasto perchè un linguaggio accessibile suscita l'interese del lettore comune.Con questo genere,Manzoni,può esprimersi con piena libertà senza lottare con regole imposte dall'esterno come la separazione degli stili secondo cui solo ciò che è nobile può essere rappresentato in forme sublimi.Sceglie di rappresentare una realtà umile che vede protagonisti due popolani di campagna e rappresenta la loro tragica realtà quotidiana.I personaggi non sono più fuori dal tempo e dallo spazio reali come nella tradizione classica e rappresenta la loro personalità complessa rivelando quella tendenza all'individuale propria della cultura borghese.La società di cui Manzoni vuole fornire un quadro è quella lombarda del 600 sotto la dominazione spagnola;si colloca nei confronti del passato con atteggiamento illuminista:questo periodo segna il trionfo dell'ingiustizia e della prepotenza da parte del governo ed è il trionfo dell'irrazionalità nella cultura.Manzoni inserisce un'organizzazione sociale senza conflitti tra le classi:vi sono Don Rodrigo e Gertrude parte dell'aristrocrazia;il cardinal Federigo costituisce il modello positivo e l'innominato indica il passaggio della nobiltà dalla funzione negativa a quella positiva.Per i ceti popolari ci sono Renzo e Lucia e per i ceti medi Don Abbondio e Fra Cristoforo.Questo modello di una società giusta e senza conflitti è proposto secondo Manzoni dal Vangelo,lui con la visione religiosa ha una concezione tragica della storia umana.La vicenda iniziale,dei due promessi sposi sulle rive del lago,è serena ma è solo un'apparenza poichè vengono immersi nel male di Don Rodrigo.Renzo sperimenta il male nel campo sociale e politico,Lucia in quello morale;attraverso questa esperienza hanno modo di maturare ma in modo diverso.Renzo ha tutte le virtù che per Manzoni sono proprie del popolo contadino però in lui c'è una componente ribelle che potrebbe portarlo alla violenza estromettendolo dalla società;la sua maturazione sta dunque nel rassegnarsi alla volontà di Dio.Contrariamente,Lucia ha come dono divino sin dall'inizio la consapevolezza della vanità dell'azione che Renzo conquista dopo dure prove,in lei c'è lo spontaneo rifiuto della violenza e l'abbandono alla volontà di Dio;nonostante non abbia inizialmente nulla da imparare anche lei grazie all'esperienza riesce a superare i suoi limiti.Lucia agli inizi appare prigioniera di una visione idillica della vita e ritiene che una vita innocente e senza colpa basti a tenere lontani i guai;le manca quella consapevolezza del male che è necessaria per capire la vera natura,che non può esistere l'Eden in terra,che le sventure si abbattono anche su chi è senza colpa e non basta una vita più innocente per evitarle;la fiducia in Dio però le addolcisce e le rende utili per una vita migliore.Manzoni evita nella storia la visione idillica della realtà poichè di essa ha una visione tragica,per questo anche se alla fine del romanzo Renzo e Lucia vivono una vita tranquilla e felice sanno che,conosciuto il male,esso può incombere in qualsiasi momento e colpire anche i più innocenti;per questo la loro vita non è finalizzata a stare bene ma a fare bene e avere una posizione attiva verso la sofferenza e il male.Renzo e Lucia hanno una concezione ingenua della Provvidenza,per loro Dio interviene a difendere i buoni e a garantire il trionfo della giustizia;per Manzoni invece virtù e felicità possono coincidere solo in un'altra vita in cui i buoni saranno premiati e i malvagi puniti.Solo alla fine i due protagonisti maturano questa visione della Provvidenza.L'ironia può investire i personaggi del romanzo:un'ironia affettuosa può colpire Renzo a sottolineare i suoi errori di ragazzo imprudente;per nulla lo è l'ironia verso Don Abbondio a causa del suo egoismo.
Edizioni e Lingua dei Promessi Sposi
Di questo romanzo esistono tre diverse edizioni:gli sposi promessi,Fermo e Lucia e infine i promessi sposi risalente al 1840.Tra queste vi sono differenze linguistiche e nella distribuzione delle sequenze narrative sull'intreccio;vi sono personaggi un po diversi e anche alcuni episodi sono impostati in modo diverso e talvolta più particolareggiati.Nel Fermo e Lucia vi è una più netta contrapposizione tra il bene e il male,nei Promessi Sposi invece sono più vicini.Per un tipo di opera come questa non poteva più essere usata la difficile lingua della tradizione letteraria comprensibile solo ai forniti di cultura;inizialmente nel Fermo e Lucia per risolvere questo problema di comprensione si orientò verso una lingua di compromesso formata dal toscano letterario arricchita da termini francesi che mescolati a quelli italiani creano dissonanze.Nel 1824 rinuncia a questa lingua e utilizza solo il toscano e scopre molte concordanze con i modi degli altri dialetti,come il milanese.Giunge alla decisione che la lingua italiana deve essere il fiorentino delle persone colte e non una lingua morta.Nel 1868 propose di diffondere il fiorentino con un vocabolario che costituisse un punto di riferimento,questa proposta fu appoggiata dallo Stato ma la lingua italiana di oggi si formò attraverso processi più complessi e assunse una forma diversa dal fiorentino.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i principali fattori che hanno influenzato la formazione di Alessandro Manzoni?
- Come si è evoluto il rapporto di Manzoni con la letteratura neoclassica?
- Qual è la funzione della letteratura secondo Manzoni?
- In che modo Manzoni ha risposto alle critiche letterarie ricevute?
- Qual è l'innovazione principale de "I Promessi Sposi" di Manzoni?
Alessandro Manzoni è stato influenzato dalla sua educazione classica, dall'ambiente culturale milanese in età napoleonica, e dalla sua conversione al cattolicesimo, che ha avuto un impatto significativo sulle sue opere letterarie.
Manzoni inizialmente ha composto opere di gusto neoclassico, ma successivamente si è distaccato da questa cultura per abbracciare una nuova letteratura che rifiutava la concezione eroica e si concentrava sulla miseria dell'uomo.
Per Manzoni, la letteratura deve essere utile e trasformare la realtà, ispirandosi all'illuminismo e cercando di illuminare le menti degli uomini con idee vere che guidano le loro azioni.
Manzoni ha risposto alle critiche ribadendo che il vero è ciò che è stato, ossia la storia, e che i fatti accaduti hanno una forza ineguagliabile, opponendosi al romanzesco che soffoca l'individualità.
"I Promessi Sposi" rappresenta un'innovazione per il suo realismo e per l'uso di un linguaggio accessibile che si rivolge a un pubblico più vasto, rompendo con la tradizione classica e rappresentando una realtà umile e complessa.