Concetti Chiave
- Michel Foucault è stato un filosofo, sociologo e storico della scienza francese, noto per i suoi studi sulla medicina, la follia, il crimine e la sessualità.
- Foucault ha esplorato come le istituzioni disciplinari, come prigioni, scuole e fabbriche, mirano a correggere comportamenti anormali, portando gli individui a conformarsi a ruoli produttivi.
- Nel suo libro "Sorvegliare e punire", Foucault analizza l'evoluzione dei sistemi penali occidentali e il passaggio da punizioni pubbliche a un sistema di sorveglianza e rieducazione.
- La teoria del Panopticon di Foucault descrive un sistema di controllo in cui i detenuti sono costantemente osservati, creando un senso di insicurezza e conformità forzata.
- Foucault sostiene che il sistema penale moderno non mira a comprendere e riabilitare i detenuti, ma a trasformarli in membri conformi della società, sacrificando la loro individualità.

Indice
Michel Foucault: biografia e oggetto di studio
Il filosofo, sociologo e storico della scienza Michel Foucault (1926 - 1984) fu uno dei massimi esponenti della corrente filosofico-antropologica strutturalista (insieme ad altre personalità di spicco come Claude Lévi-Strauss, Jacques Lacan, Louis Althusser, Roland Barthes, Pierre Klossowski e Gilles Deleuze), e fu anche professore al Collège de France di Parigi.
Il suo campo d’indagine gira intorno allo sviluppo della medicina e della follia, argomenti di cui egli tratta nei suoi studi (“Maladie mentale et personnalité”, 1954, “Histoire de la folie à l'âge classique”, 1961; “Maladie mentale et psychologie”, 1962; “Naissance de la clinique, une archéologie du regard médical”, 1963). Ma si interessa, nei suoi studi, anche di crimine e sessualità. Si dedicò ad approfondire, come vedremo, il tema delle prigioni e a rielaborare il concetto di Panopticon, nella sua opera “Sorvegliare e punire, nascita della prigione” del 1975. Inoltre, condusse anche importanti studi sulla sessualità e della cura di sè, di cui trattò nell’opera in più volumi “Histoire de la sexualité: la volonté de savoir” (Storia della Sessualità: La volontà di sapere), del 1976. In questa opera egli sostiene l’ipotesi repressiva secondo cui ci sarebbe una forma di potere che tende a reprimere la sessualità, di fatto promuovendo il fiorire di pratiche poi ritenute anormali e patologiche. Il suo progetto di studi continuerà in altre due opere, pubblicate nel 1984 “L'uso dei piaceri” (L'usage des plaisirs) e “La cura di sé” (Le souci de soi), nelle quali egli sosterrà: “Dobbiamo capire che con i nostri desideri, attraverso i nostri desideri, si creano nuove forme di relazione, nuove forme d'amore, nuove forme di creazione. Il sesso non è una fatalità; è possibilità di una vita creativa”. Il filosofo francese si spense a Parigi nel 1984.
Per ulteriori approfondimenti su Michel Foucault vedi qui
Sorvegliare e punire di Focault
L’opera “Sorvegliare e punire” di Michel Foucault, pubblicata nel 1975 con il titolo “Surveiller et punir: Naissance de la prison” è il risultato di una riflessione intorno al concetto di società disciplinare e all’abitudine di isolare, con il fine di correggerlo, chi non ha un comportamento normale. Per questo motivo la sua opera gira intorno all’organizzazione e alla funzione rieducativa di istituzioni come la prigione, la scuola, la fabbrica, il mondo militare, che orientano il comportamento degli individui verso azioni produttive. La tendenza di questi mondi è dunque quella di portare l’individuo non verso la massima espressione delle proprie capacità e peculiarità, ma verso lo sviluppo di tratti che gli permettono di inserirsi in un contesto di utilità. Poiché in ambienti come prigioni, scuole, fabbriche e mondo militare esistono delle regole ben precise, il comportamento degli individui viene privato di ogni pulsione estranea senza però che si riesca totalmente a sopprimerle. Si tratta infatti di un lavoro che punta a livellare ogni bagaglio psichico e ogni caratteristica individuale.
Per ulteriori approfondimenti sull’opera di Foucault vedi qui
La prigione e l’occhio assoluto
Nel caso specifico delle prigioni, Foucault analizza come il sistema di controllo dei detenuti si sia modificato nel corso dei secoli, di pari passo con la forma di potere statale. Ad esempio, in epoche come il Medioevo, chi veniva accusato di qualche reato veniva, prima di essere condannato a morte, punito pubblicamente, così da scoraggiare qualsiasi azione simile in chi assisteva alla scena. La prigione, in tal caso, era semplicemente un luogo nel quale si attendeva il proprio destino e la propria punizione. Il suo compito quindi non era riformare l’individuo per reinserirlo nella società, ma sbarazzarsene ed eliminare il problema alla radice. A partire invece dal diciottesimo secolo le punizioni non sono più affare pubblico, ma i detenuti vengono isolati dalla società e portati verso una modifica e normalizzazione dei propri comportamenti. E in tal caso, la punizione corporale viene ad essere sostituita con una sorveglianza costante che punti a privare il detenuto di ogni privacy. A tal proposito, Foucault lega la sua teoria all’immagine del Panopticon, creata da Jeremy Bentham. In questa visione, la struttura della prigione è precisa e semplice. Al vertice c’è un punto di osservazione (una torre di vedetta), dal quale una guardia può avere una visione chiara di ogni cella e di ogni detenuto, senza però che la cosa sia reciproca. Questa situazione di controllo continuo avrebbe lo scopo di disorientare il detenuto e renderlo insicuro (egli infatti non può sapere se è sotto osservazione o meno, non avendo la possibilità di guardare a sua volta la torretta). Il sistema del Panopticon avrebbe il vantaggio di funzionare anche senza che vi sia effettivamente una guardia di turno, perché punta sul timore di essere osservati e sull’incertezza ad esso legata. I detenuti inoltre, non vengono semplicemente isolati in attesa di un giudizio, ma reimpiegati in lavori di pubblica utilità (e motivati appunto dalla paura costante di essere sotto controllo). In tal modo, sebbene l’individuo, al rilascio abbia interiorizzato i comportamenti normali, egli ha perso totalmente la propria individualità. Il miglioramento dunque non è il frutto di un lavoro di comprensione della colpa, ma è semplicemente dovuto ad un reset comportamentale.
Per ulteriori approfondimenti su Foucault vedi qui
Domande da interrogazione
- Chi era Michel Foucault e quali erano i suoi principali campi di studio?
- Qual è il tema centrale dell'opera "Sorvegliare e punire" di Foucault?
- Come si è evoluto il sistema di controllo dei detenuti secondo Foucault?
- Che cos'è il Panopticon e quale ruolo gioca nella teoria di Foucault?
- Quali sono le conseguenze del sistema di sorveglianza descritto da Foucault sui detenuti?
Michel Foucault era un filosofo, sociologo e storico della scienza francese, noto per il suo contributo alla corrente strutturalista. I suoi studi si concentravano sullo sviluppo della medicina, la follia, il crimine e la sessualità.
"Sorvegliare e punire" analizza il concetto di società disciplinare e l'isolamento di individui con comportamenti non conformi, focalizzandosi sulla funzione rieducativa di istituzioni come prigioni, scuole e fabbriche.
Foucault descrive l'evoluzione dal Medioevo, dove le punizioni erano pubbliche, al diciottesimo secolo, quando i detenuti venivano isolati e sorvegliati costantemente, sostituendo le punizioni corporali con un controllo continuo.
Il Panopticon è un modello di prigione ideato da Jeremy Bentham, caratterizzato da una torre di osservazione centrale. Foucault lo utilizza per illustrare un sistema di controllo che disorienta i detenuti attraverso la sorveglianza costante e l'incertezza.
Il sistema di sorveglianza porta i detenuti a interiorizzare comportamenti normali, ma a costo della perdita della loro individualità, poiché il miglioramento è frutto di un reset comportamentale piuttosto che di una comprensione della colpa.