Concetti Chiave
- Erich Fromm's "Fuga dalla Libertà" explores the psychological mechanisms leading humans to submissiveness and totalitarian regimes, focusing on Nazism.
- Fromm argues that humans inherently desire submission, tracing this trait from childhood dependency to historical contexts.
- The book analyses historical periods, noting how economic and societal shifts, like the Protestant Reformation and industrialization, foster new forms of 'slavery'.
- Fromm highlights how capitalism transforms individuals into both producers and consumers, manipulated by advertising and political propaganda.
- The 'Meccanismo di Fuga' describes the human tendency to escape self-awareness through conformity and submission to authoritarian figures.

Erich Fromm, Fuga dalla libertà
Erich Fromm nasce a Francoforte nel 1900, è uno psicologo e sociologo, scrive Fuga dalla libertà nel 1941, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, lo scrittore era stato costretto, perché ebreo, a emigrare negli Stati Uniti. L’intento dell’autore è quello di percorrere un viaggio metaforico nella psiche umana per comprenderne i meccanismi più oscuri, ma soprattutto per capire perché l’uomo durante il Novecento si è lasciato “schiavizzare” dai regimi totalitari, con un particolare riferimento al Nazismo tedesco. Attraverso questo viaggio, Erich Fromm sostiene che l’uomo per indole sia un sottomesso, e che ci sia quini in lui un bisogno di sottomissione costante. Per arrivare a questa conclusione Fromm attraversa tutte le fasi della vita dell’uomo, l’individuo, infatti, quando è un bambino sta alle dipendenze della madre, vive praticamente in simbiosi con lei, ma nel momento in cui si distacca, prova un senso di smarrimento e incertezza, questo sentimento viene definito da Erich Fromm “meccanismo di Fuga”. L’altra analisi che compie l’autore per giungere alle sue conclusioni è quella di carattere storico, lui infatti attraversa tutte le epoche storiche per tentare di comprendere come l’uomo sia arrivato a quello stato nel Novecento, nonostante il progresso tecnologico e scientifico. Partendo dal Basso Medioevo, con gli albori del capitalismo, l’uomo si trova a dover affrontare una sorta di gara con gli altri uomini, gara volta alla supremazia dell’uno sull’altro, questa porta all’estraneità dei singoli ma soprattutto allo sviluppo del sentimento di ostilità verso il prossimo, l’unica cosa che accomuna gli uomini è il desiderio costante di arricchirsi e di ottenere un ruolo di supremazia nella società. Tutto ciò causa però anche un senso di estrema solitudine negli uomini, secondo l’analisi storica di Fromm questa solitudine viene inizialmente compensata con l’avvento della Riforma Protestante e le dottrine che ne susseguono, queste risollevano momentaneamente l’uomo dalle incertezze e dal senso di smarrimento, ma creano un altro tipo di “schiavitù”: quella religiosa. Lutero, infatti, con le sue dottrine, secondo lo scrittore, ha iniziato a preparare l’uomo ad assumere il ruolo di servitore, nel corso della storia cambierà il padrone, ma l’uomo sarà sempre servo, man mano che cambiano le epoche e le situazioni sociali o culturali, l’uomo si libererà di alcune catene per poi finire legato da altre. Proseguendo con l’analisi storica , Fromm sostiene che tra il XIX secolo e l’inizio del XX secolo, l’umo si trova sempre più condizionato dal raggiungimento di una stabilità economica, ciò è sorretto e favoreggiato dallo sviluppo della società industriale, con l’avvento delle grandi industrie, l’uomo si trova ad essere schiavo della macchina, la sua individualità si affievolisce sempre più, lavorando in fabbrica diventa come un automa, il suo compito è ripetitivo, sempre lo stesso e spersonalizzato, ma deve compierlo al meglio per dimostrare di essere più abile e più veloce dell’altro.
Altre caratteristiche del libro
L’uomo diviene macchina per creare il prodotto e allo stesso tempo acquirente di quel prodotto che egli stesso realizza, un consumatore che tramite la pubblicità deve essere assoggettato e condizionato, le sue capacità di giudizio devono essere ridotte al minimo. Questi metodi pubblicitari, per aumentare la consumazione dei prodotti, vanno a riflettersi poi anche nelle propagande politiche. La propaganda politica nel Novecento è una propaganda di manipolazione, l’elettore viene soggiogato tramite l’abilità oratoria del politico, che arriva a fargli credere di essere lui a scegliere, di essere il dominatore del proprio destino, quando invece non è così. Un altro ruolo fondamentale nel processo psicologico che porta l’uomo a sottomettersi, spesso inconsciamente, è detenuto dalle crisi, le crisi sociali e culturali, date dalle guerre e dalla conseguente disoccupazione, portano l’uomo a smarrirsi ancora una volta, a trovarsi in una nuova realtà, in cui non riesce a tenere il controllo di nulla di tutto ciò che lo circonda e né tantomeno di se stesso. E a seguito di questo processo, durato secoli, che l’uomo giunge a sentire di doversi sottomette a un leader, un capo carismatico che lo guidi e che gli dica cosa deve fare, ma soprattutto cosa non deve fare. Ciò trova il suo massimo dispiegamento nei regimi totalitari, soprattutto nel Nazismo tedesco e nel Fascismo italiano. L’uomo è sopraffatto dalla paura, crede di non essere capace a vivere se non sotto il controllo di qualcun altro.
per un ulteriore approfondimento sulla scuola di Francoforte vedi anche qua
Il meccanismo di fuga
Questo volersi assoggettare a un’altra autorità viene definito Meccanismo di Fuga, l’uomo fugge da se stesso prima di tutto, per fuggire tenta anche di distruggere tutto ciò che lo circonda per alienarsi ancora di più, infatti il conformismo è un altro meccanismo di fuga, il conformarsi con la massa, e la spersonalizzazione del proprio essere fa si che l’uomo non si senta diverso dall’altro e soprattutto che non si senta solo. L’esempio eclatante è quello dei regimi totalitari, in cui gli uomini dovevano essere tutti uguali, dovevano compiere le stesse azioni, sottomettendosi al regime. Fromm sostiene che l’uomo giunge a una libertà apparente, è convinto di essere libero e di poter scegliere, quando in realtà a scegliere per lui sono il leader politico, o la pubblicità.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale del libro "Fuga dalla libertà" di Erich Fromm?
- Come Erich Fromm descrive il "meccanismo di fuga"?
- Quali sono le conseguenze della società industriale secondo Fromm?
- In che modo la propaganda politica del Novecento manipola l'uomo?
- Qual è il ruolo delle crisi sociali e culturali nel processo di sottomissione dell'uomo?
L'obiettivo principale del libro è esplorare la psiche umana per comprendere perché l'uomo del Novecento si sia lasciato "schiavizzare" dai regimi totalitari, con particolare riferimento al Nazismo.
Fromm descrive il "meccanismo di fuga" come il desiderio dell'uomo di sottomettersi a un'autorità esterna per sfuggire a se stesso, spesso attraverso il conformismo e la spersonalizzazione.
Secondo Fromm, la società industriale porta l'uomo a diventare schiavo della macchina, riducendo la sua individualità e trasformandolo in un automa che deve competere per dimostrare abilità e velocità.
La propaganda politica del Novecento manipola l'uomo facendogli credere di essere il dominatore del proprio destino, quando in realtà è soggiogato dall'abilità oratoria dei politici.
Le crisi sociali e culturali, causate da guerre e disoccupazione, portano l'uomo a smarrirsi e a cercare un leader carismatico che lo guidi, culminando nei regimi totalitari come il Nazismo e il Fascismo.