Concetti Chiave
- Sallustio, originario di una famiglia plebea, fu un politico e storico romano che visse tra l'86 a.C. e il 35 a.C., noto per il suo stile conciso e originale.
- Scrisse opere storiche tra il 45 e il 34 a.C., tra cui "De Catilinae coniuratione", un'analisi della crisi della Repubblica Romana, e "Bellum Iugurthinum", che narra la guerra contro Giugurta.
- Nel "De Catilinae coniuratione", Sallustio esplora la corruzione e la perdita di valori a Roma, utilizzando la figura di Catilina come esempio di malvagità e coraggio.
- In "Bellum Iugurthinum", Giugurta è descritto come un avversario astuto e dinamico che, nonostante la sua energia e abilità, sceglie la via della corruzione.
- Sallustio difende la storiografia come un'attività nobile e intellettuale, superiore alle occupazioni politiche, basandosi su argomentazioni filosofiche sulla superiorità dell'anima.
Nome completo: Gaio Sallustio Crispo
Data di Nascita: 86 a.C.
Luogo di Nascita: Amiterno, Sabina
Data di morte: 35 a.C.
Estrazione sociale: famiglia plebea abbastanza agiata
Vita
58 a.C. – Intraprende il cursus honorum, schierato dalla parte dei populares
50 a.C. – È espulso dal Senato con l’accusa di probrum (immoralità)
Raggiunge Cesare alla fine della campagna in Gallia e rimane al suo fianco durante la guerra civile (49 – 45 a.C.)
49 a.C.
46 a.C. – Cesare sceglie Sallustio come primo governatore della Numidia
45 – 44 a.C. – Accusa di concussione, viene ancora una volta salvato dal processo grazie all’intervento di Cesare.
Dopo la morte di Cesare si ritira a vita privata nella villa di Cesare a Tivoli e si dedica all’attività storiografica.
Tutte le opere di Sallustio sono state scritte fra il 45 e il 34 a.C.
Stile
- Brevitas – concisione e concentrazione del massimo dei concetti nel minimo di parole
- Variatio – tendenza a rifiutare la simmetria degli enunciati e le soluzioni linguistiche più prevedibili
De Catilinae coniuratione
Monografia - racconto di un unico fatto svoltosi in un periodo di tempo limitato: 64 – 62 a.C.
Sallustio racconta quello che è stato un momento emblematico della crisi della Repubblica Romana e della disgregazione sociale che ne è seguita descrivendo dunque la congiura secondo una prospettiva più ampia, che coglie nel singolo fatto la crisi dell’intera Repubblica.
II guerra punica - causa primaria della corruzione di Roma secondo Sallustio.
Roma inizia a perdere i valori che l’avevano resa grande e i costumi tradizionali vengono meno.
Struttura
I parte – Proemio e ritratto di Catilina
Excursus iniziale – sintesi della precedente storia di Roma
II parte – La congiura viene sventata e Catilina è dichiarato nemico della Res Publica
Excursus centrale – Considerazioni sulle condizioni politiche e sociali di Roma prima della congiura
III parte – Fase terminale, si conclude con la battaglia di Pistoia e la morte di Catilina
Catilina
Sallustio inaugura la tradizione del ritratto del personaggio come modello equo: il ritratto presenta i caratteri morali del personaggio mettendone in risalto la grande contraddizione fra qualità fisiche e depravazione dell’animo.
Nel contesto del degrado morale e della corruzione dei costumi di Roma, Catilina è un exemplum di malvagità, ma dà prova di grande coraggio morendo in battaglia e riscattando la sua malvagità grazie alla propria coerenza.
Bellum Iugurthinum
Argomento: guerra sostenuta da Roma in Africa dal 111 al 105 a.C. contro Giugurta, re della Numidia
Giugurta
Il personaggio di Giugurta è una figura dinamica, che si viene definendo nel corso dell’opera. Egli viene descritto come un giovane di grande energia fisica e intellettuale che si batte valorosamente al fianco dei Romani sotto Numanzia.
Ma dopo la morte del re Micipsa, Giugurta imbocca la strada del delitto e della corruzione e diventa un nemico molto astuto e ostinato per Roma. Ma Giugurta appare sempre tormentato dall’impulso al delitto e dalla preoccupazione per le conseguenze.
La funzione della storiografia
Sallustio si dedica alla storiografia quando le circostanze lo costringono ad allontanarsi dalla vita politica: dopo aver sperimentato le bassezze della politica, se ne ritrae disgustato e sceglie di proseguire nella storiografia in modo imparziale.
Nei proemi delle sue opere Sallustio legittima l’attività storiografica e intellettuale rispetto alla tradizione romana che considerava di maggiore importanza la carriera politica: l’autore rivendica la dignità dell’opera dello storico in quanto attività dello spirito e la sua utilità, poiché essa spinge all’emulazione delle grandi imprese antiche.
Per tale processo di legittimazione egli parte da premesse filosofiche, ovvero dal tema platonico del dualismo dell’essere umano, composto di anima e corpo: la prima è di origine divina e il corpo, che è di natura mortale e accomuna l’uomo agli animali, deve obbedire all’anima. Viene quindi proclamata la superiorità dell’anima sul corpo, in quanto è da essa che partono le occupazioni più nobili ed elevate, portatrici di fama, che trascendono i limiti mortali della vita umana.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico e sociale descritto da Sallustio nella sua opera "De Catilinae coniuratione"?
- Come viene ritratto il personaggio di Catilina da Sallustio?
- Qual è il tema centrale dell'opera "Bellum Iugurthinum"?
- Perché Sallustio si dedica alla storiografia dopo la sua carriera politica?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche principali delle opere di Sallustio?
Sallustio descrive un momento emblematico della crisi della Repubblica Romana e della disgregazione sociale, evidenziando come la II guerra punica sia stata la causa primaria della corruzione di Roma e della perdita dei valori tradizionali.
Catilina è presentato come un exemplum di malvagità, con una grande contraddizione tra le sue qualità fisiche e la depravazione dell’animo, ma dimostra coraggio morendo in battaglia, riscattando in parte la sua malvagità.
L'opera tratta della guerra sostenuta da Roma in Africa contro Giugurta, re della Numidia, descrivendo Giugurta come un personaggio dinamico e astuto, tormentato dall'impulso al delitto e dalle sue conseguenze.
Sallustio si dedica alla storiografia dopo essersi allontanato dalla politica, disgustato dalle sue bassezze, e sceglie di proseguire in modo imparziale, legittimando l'attività storiografica come un'attività dello spirito di grande dignità e utilità.
Le opere di Sallustio sono caratterizzate da "brevitas", ovvero concisione e concentrazione dei concetti, e "variatio", una tendenza a rifiutare la simmetria degli enunciati e le soluzioni linguistiche prevedibili.