simone.scacchetti
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Concetti Chiave

  • I poetae novi, noti anche come neoteri, erano un gruppo di poeti del II e I secolo a.C. uniti da un'amicizia e da gusti letterari comuni, non una scuola formale.
  • La loro poetica si ispirava alle concezioni alessandrine, privilegiando forme brevi e agili come epigrammi, giambi ed elegie, con un rifiuto della grandiosità epica.
  • Callimaco è considerato il padre dell'estetica alessandrina, influenzando i neoteri con la sua tecnica raffinata e la preferenza per la brevità e la perfezione stilistica.
  • Tra gli esponenti principali figurano Elvio Cinna, Valerio Catone, Furio Bibàculo, Varrone Atacino e Licinio Calvo, ciascuno con un contributo distintivo al movimento neoterico.
  • Le opere dei neoteri spaziano tra elegie d'amore, poemetti mitologici e satirici, e traducono influenze greche in un contesto romano, spesso con un alto grado di erudizione.

I poetae novi - fine del II e inizio del I secolo a.C. - nascita della poesia lirica.
Cicerone li chiamò anche neoteri con spregiudicatezza. Novi nel senso di estranei alla tradizione, quindi inauditi. La loro non era una scuola, quanto un circolo (o cenacolo) letterario formato da un gruppo di poeti con gli stessi gusti ed esperienze: erano uniti da un patto d’amicizia. [Informazioni dal Liber di Catullo]
Poetica: poesia dei neoteroi è ispirata a concezioni alessandrine (= ellenistiche).

Legata a cultura greca sia classiche sia ellenistica.
Callimaco: padre dell’estetica alessandrina. Componimenti brevi; tecnica raffinata con rifiuto di grandiosità e magniloquenza => epica improponibile. Era orientato verso forme agili e meno impegnative (epigramma, giambo, epillio - piccolo poema epico -, elegia).
+ Canoni comuni della poetica neoterica: raffinata elaborazione stilistica (si tratta di poesia “leggera” per i contenuti, non per la forma!); la dottrina (mito, geografia, linguaggio) infatti venivano chiamati “docti”; la brevità dei componimenti che potevano portare a far brillare di perfezione.
Esponenti del circolo di amici:
Elvio Cinna (Brescia), scrive un poemetto (brevità, raffinatezza) mitologico (dottrina), la Zmyrna, il manifesto letterario del movimento neoterico, di cui ci restano solo tre versi. Il titilo è ricercato (variante preziosa di Myrrha. eroina innamorata del padre, trasformata in pianta).
Valerio Catone, notevole rappresentante dei poetae novi. Originario della Gallia Cisalpina (Italia sett.) era un grammatico. Scrisse due operette e ci restano solo i titoli: Lydia (raccolta di elegie) e Dictynna (epillio su mito greco di metamorfosi).
Furio Bibàculo (Cremona), fra tradizione enniana e neoterismo, ha composto violenti epigrammi satirici contro Ottaviano. Opera in prosa, “Veglie”, ci rivela il carattere erudito. Autore di un poema, Annales, e un poemetto mitologico, Etiòpide.
Varrone Atacino (Francia meridionale), tra tradizione enniana e neoterismo, ha scritto un poema epico-storico. Traduce le Argonautiche di Apponio Rodio, e scrive due poemetti epico-didascalici di argomento geografico e astronomico. Scrisse anche elegie d’amore per Leucadia.
Licinio Calvo, coetaneo di catullo, scrive elegie d’amore. Apparteneva a un’illustre famiglia romana e fu oratore. Come Catullo, scrisse epigrammi, epitalami, epilli ed elegie. Ci resta un epigramma satirico contro Pompeo, accusato di tendenze omosessuali. Aveva dedicato le elegie alla memoria della moglie (morta) Quintilia, chiamata con il vero nome.

Domande da interrogazione

  1. Chi erano i poetae novi e quale era la loro caratteristica principale?
  2. I poetae novi, attivi tra la fine del II e l'inizio del I secolo a.C., erano un gruppo di poeti che si distinguevano per il loro allontanamento dalla tradizione poetica romana, ispirandosi invece a concezioni alessandrine e greche. Non formavano una scuola, ma un circolo letterario unito da un patto d'amicizia.

  3. Quali erano i canoni comuni della poetica neoterica?
  4. La poetica neoterica si caratterizzava per una raffinata elaborazione stilistica, con componimenti brevi e tecnicamente sofisticati. I poeti neoterici erano noti per la loro dottrina e per la capacità di far brillare i loro brevi componimenti di perfezione.

  5. Chi erano alcuni degli esponenti principali del circolo dei poetae novi e quali opere hanno scritto?
  6. Tra gli esponenti principali vi erano Elvio Cinna, autore del poemetto mitologico "Zmyrna"; Valerio Catone, noto per le opere "Lydia" e "Dictynna"; Furio Bibàculo, autore di epigrammi satirici e del poema "Annales"; Varrone Atacino, che scrisse poemi epico-storici e elegie d'amore; e Licinio Calvo, noto per le sue elegie e epigrammi.

Domande e risposte