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Concetti Chiave

  • L'oratoria, derivata dal greco e dal latino, è l'arte di esprimere il pensiero attraverso la parola, fondamentale nella Grecia antica per rappresentarsi in tribunale senza avvocati.
  • In Grecia, il discorso giudiziario si articolava in quattro parti: esordio, narrazione, argomentazione ed epilogo, e i logografi erano specialisti pagati per scrivere discorsi per altri.
  • A Roma, l'oratoria era cruciale per la vita pubblica e politica, con figure come Cicerone che svilupparono ulteriormente la retorica, influenzata dalla cultura greca.
  • In età imperiale, l'oratoria romana declinò, con l'eloquenza ridotta a forme di esercizio accademico, come evidenziato dalle opere di Seneca Padre.
  • La scuola di Plozio Gallo, aperta nel 93 a.C., rappresentava un approccio democratico e moderno all'insegnamento della retorica, contrastando il monopolio culturale delle famiglie aristocratiche.
Oratoria: dal greco logos, dal latinoratio "pensiero,ragione" e oratio "parola, discorso" ovvero manifestazione del pensiero attraverso la parola.
In Grecia non esistevano avvocati: in processo ci si rappresentava da sé. Vi erano, però, esperti che a pagamento formulavano le orazioni che le singole persone avrebbero dovuto tenere nel tribunale: i logografi.
Il discorso giudiziario era diviso in 4 parti: esordio, narrazione, argomentazione e epilogo.

Accanto all’oratoria giudiziaria-forense si avvilupparono nel corso dei secoli altri due tipi: quello politico-deliberativo-senatoria e quello epidittico-dimostrativo-celebrativa.

Un retore del II sec a.C., Ermagora di Temno, trattò nella sua opera Techne (andata perduta) le operazioni pertinenti all’oratoria: inventio (reperimento degli argomenti), dispositio (ordinamento), elocutio (lo stile, rientra in questa parte l’ornatus e i tria genera dicendi: figura gravis, mediocris e extenuata o attenuata), l’actio o pronuntiatio e la memoria.

→Anche a Roma in età repubblicana così come nella polis greca, l’oratoria svolgeva una funzione essenziale nella vita sociale e politica e la carriera del cittadino (ovviamente aristocratico) che aspirava a cariche pubbliche dipendeva dalle doti non solo militari, virtus, ma anche dall’eloquenza. Cicerone afferma che la prima opera oratoria romana trascritta fu quella pronunciata da Appio Claudio Cieco nel 280 a.C.
La diffusione a Roma della retorica è testimoniata dalla Rhetorica ad Herennium risalente ai primi decenni del I secolo che riprendeva e divulgava in latino i punti essenziali della dottrina greca e nell’età di Cesare da Cicerone che affronta sia gli aspetti tecnici che ideologici dell’eloquenza. Negli stessi anni si affinano le competenze oratorie degli uomini politici romani che compiono studi formativi in Asia minore e Grecia.

→Una testimonianza della situazione dell’oratoria e della retorica in età imperiale tra il I sec a.C. e I sec d.C. viene da Seneca Padre con le sue Suasoriae e Controversiae, declamazioni ovvero orazioni fittizie, giudiziarie (controversiae) e deliberative (suasoriae) che venivano tenute da retori e oratori di professione nelle scuole di retorica e nelle sale di recitazione. Forme sostitutive, vedi oratoria artificiale, in cui la passione per la retorica fine a se stessa cerca dei surrogati all’oratoria militante che in età repubblicana era stata strumento di potere e che l’instaurazione del principato aveva svuotato. Quintiliano dice: ”abbiamo barattato la libertà per la pace”. Così si instaura quel clima di decadenza dell’oratoria romana che viene ammessa tanto che la ricerca del de causis corruptae eloquentiae è un luogo comune. Scarsissime sono le testimonianze di oratoria in età imperiale, quelle conservate sono solo celebrative: Panegirici (come quello di Plinio il giovane) e l’Apologia di Apuleio (un discorso auto difensivo).

Retorica al servizio dei populares: la scuola di Plozio Gallo

Fu aperta nel 93 da Plozio Gallo, un cliente di Mario; l’anno dopo fu chiusa da un editto dei censori aristocratici Enobarbo e Crasso come innovazione contraria al costume e alla tradizione degli antenati. Il veto nasceva dal fatto che gli aristocratici volevano conservare, come prerogativa e patrimonio delle grandi famiglie aristocratiche filellene, il monopolio della cultura ed il primato dell’oratoria, il che equivaleva a riservarsi l’egemonia politica e l’accentramento del potere, mentre i rhetores latini erano di tendenze democratiche pronti ad educare capi popolari. La scuola rispecchia un insegnamento di tipo “moderno” opposto alla retorica classica delle scuole greche, cerca di avvicinare l’insegnamento alla pratica e alla vita. Ricordiamo la retorica ad Herennium, scritta proprio da un suo allievo.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo dei logografi nella Grecia antica?
  2. I logografi erano esperti che, a pagamento, formulavano le orazioni che le persone avrebbero dovuto tenere nei tribunali, poiché in Grecia non esistevano avvocati e ci si rappresentava da sé.

  3. Quali erano le quattro parti del discorso giudiziario nell'antica Grecia?
  4. Il discorso giudiziario era diviso in esordio, narrazione, argomentazione ed epilogo.

  5. Come si sviluppò l'oratoria a Roma durante l'età repubblicana?
  6. A Roma, l'oratoria svolgeva una funzione essenziale nella vita sociale e politica, e la carriera dei cittadini aristocratici dipendeva anche dall'eloquenza. La retorica si diffuse con opere come la Rhetorica ad Herennium e gli scritti di Cicerone.

  7. Qual era la situazione dell'oratoria durante l'età imperiale romana?
  8. Durante l'età imperiale, l'oratoria subì un declino, con forme sostitutive come le declamazioni di Seneca Padre. L'oratoria militante fu sostituita da orazioni celebrative, come i Panegirici e l'Apologia di Apuleio.

  9. Perché la scuola di Plozio Gallo fu chiusa dai censori aristocratici?
  10. La scuola di Plozio Gallo fu chiusa perché gli aristocratici volevano mantenere il monopolio della cultura e dell'oratoria come prerogativa delle grandi famiglie aristocratiche, mentre la scuola di Plozio Gallo rappresentava un'innovazione contraria alla tradizione, educando capi popolari con tendenze democratiche.

Domande e risposte