LauraMara
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Concetti Chiave

  • Il "De bello civili" è composto da tre libri che narrano la guerra civile tra Cesare e Pompeo, con un focus sugli eventi del 49 e 48 a.C.
  • Cesare presenta la sua azione come una difesa legale della Repubblica contro la prepotenza della classe senatoria, nonostante le accuse di sovvertimento istituzionale.
  • Nel primo libro, Cesare descrive l'inizio del conflitto, il passaggio del Rubicone e il supporto delle popolazioni locali contro i pompeiani, presentati come governatori esosi.
  • Il secondo libro copre l'assedio di Marsiglia, le operazioni in Spagna e la sfortunata campagna di Curione in Africa.
  • Il terzo libro racconta la traversata in Grecia, le difficoltà a Durazzo, la vittoria a Farsalo e sottolinea la clemenza di Cesare come strategia politica.

De bello civili

È composto da 3 libri: i primi due narrano delle vicende del 49 e l'ultimo del 48.
Si ritiene che sia stato composto subito dopo gli avvenimenti e forse neppure da Cesare.
L'opera di Cesare tratta della guerra civile. Cesare mira a proporre la sua azione non come sovvertimento delle istituzioni repubblicane, ma come difesa della nazione dalla prepotenza della classe senatoria.
Nel Primo libro si narrano gli inizi del conflitto con i pretesti che a Roma sono compiuti ai danni di Cesare.

Il De Bello civili si apre con "senatus consultum ultimum", "estrema deliberazione dello stato", che impone a Cesare di sciogliere le legioni (cioè, a rinunciare a 6 mesi dell'imperium). Cesare non scioglie le legioni e passa in armi il Rubicone (vero atto di guerra); scende lungo il versante adriatico della penisola con l'entusiasmo delle armi e delle popolazioni locali, perché così Cesare presenta gli avversari pompeiani come sgraditi governatori, soliti ad imporre tasse esose per cui le popolazioni accolgono i soldati di Cesare come liberatori. Cesare si limita a raccontare dell'entusiasmo delle popolazioni e dei soldati, la ragione si lascia immaginare al lettore. In questo modo Cesare arriva a Brindisi dove cerca di impedire invano che i pompeiani partano per l'Oriente; poi, si reca in Spagna dove sconfigge i luogotenenti di Pompeo, Petreio e Afranio.
Nel secondo libro è descritto l'assedio di Marsiglia che aveva accolto i pompeiani, le operazioni pompeiane in Spagna e la disastrosa campagna del cesariano Curione in Africa.
Il terzo libro contiene l'attraversata in Grecia, le difficoltà dei cesariani ad Durazzo e la vittoria di Farsalo fino alla morte di Pompeo per mano di Tolomeo d'Egitto. È appena annunciato il passaggio alla fase alessandrina della guerra perché l'opera è interrotta.

Cesare presenta la sua azione come legalitaria e proprio all'inizio del De bello civili dichiara di non aver avanzato nessuna impresa illegale e che intendeva compiere un'azione perfettamente lecita, cioè, presentare la propria candidatura al consolato, 10 anni dopo la prima volta che l'aveva ricoperta. Quindi, i vari atti del senato contro di lui sono descritti come provvedimenti illegali perché non c'erano ragione per prenderli.
Gli avversari sono denigrati, non tanto Pompeo quanto i suoi collaboratori i quali sono presentati come rappresentanti di una classe che interpreta il potere a fini personali. Quindi, sono governatori esosi; il culmine della loro avidità è rappresentato quando è descritto l'accampamento di Pompeo prima della battaglia di Farsalo dove ci sono i pompeiani che si disputano le cariche prima della battaglia, come se l'avessero già vinta. L'esito della battaglia copre di ridicolo questi atteggiamenti e mette anche in luce il lusso sfrenato che i pompeiani avevano instaurato nel proprio accampamento.
Prima dello scontro diretto contro Pompeo, Cesare vuole mettere in luce il vantaggio iniziale che avevano i pompeiani e, quindi, fornisce un resoconto dettagliato delle forze di cui disponeva Pompeo che si preparava allo scontro da un anno. Mentre Cesare è alla testa di un esercito provato, ridotto di numero dalla guerra in Spagna e dalle epidemie. Tutto l'insieme, quindi, rende ancora più grave la sconfitta di Farsalo di Pompeo. Il fatto che questi avversari hanno avuto un anno per prepararsi e che si spartivano già le cariche aggrava la sconfitta. La differenza del comportamento di Cesare e di quello dei pompeiani viene sottolineato anche dalla clemenza di Cesare. Ogni occasione per Cesare è buona per sottolineare l'accanimento feroce dei nemici da parte dei pompeiani e la mitezza/clemenza dei soldati di Cesare. La Clemenza è uno degli "slogan" fondamentali di Cesare.
La definizione che Cesare dà per Clemenza è una definizione che nell'uomo romano veniva data come caratteristica. Questo esercizio della clemenza è frutto del calcolo politico e delle opportunità: essere clementi verso i nemici significa poter avere dei sottoposti più collaborativi dei sudditi umiliati.
Cicerone, quando scrive le tre orazioni cesariane, accosta l'atteggiamento di Cesare a quello di un bravo pater familias. La clemenza nei commentari è una sorta di giustificazione all'espansionismo armato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale di Cesare nel "De bello civili"?
  2. Cesare mira a presentare la sua azione non come un sovvertimento delle istituzioni repubblicane, ma come una difesa della nazione contro la prepotenza della classe senatoria.

  3. Come viene descritto l'inizio del conflitto nel primo libro?
  4. Il primo libro narra gli inizi del conflitto con i pretesti a Roma contro Cesare, culminando con il "senatus consultum ultimum" che impone a Cesare di sciogliere le legioni, cosa che lui rifiuta, attraversando il Rubicone e avanzando con il sostegno delle popolazioni locali.

  5. Quali eventi principali sono descritti nel secondo libro?
  6. Il secondo libro descrive l'assedio di Marsiglia, le operazioni pompeiane in Spagna e la disastrosa campagna del cesariano Curione in Africa.

  7. Come Cesare rappresenta i suoi avversari nel "De bello civili"?
  8. Gli avversari di Cesare, in particolare i collaboratori di Pompeo, sono denigrati come rappresentanti di una classe che usa il potere per fini personali, descritti come governatori esosi e avidi.

  9. Qual è il significato della clemenza secondo Cesare?
  10. La clemenza è presentata come una caratteristica dell'uomo romano e un calcolo politico per ottenere sottoposti più collaborativi, giustificando l'espansionismo armato di Cesare.

Domande e risposte