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Concetti Chiave

  • Gaio Svetonio Tranquillo, menzionato da Plinio il Giovane in una lettera a Traiano, era noto per la sua erudizione e onestà, ma le informazioni sulla sua vita sono scarse e frammentarie.
  • Svetonio ha scritto diverse opere erudite, ma la maggior parte sono andate perdute; le sue opere biografiche principali sono "De viris illustribus" e "Le vite dei dodici Cesari".
  • "De viris illustribus" includeva biografie di personaggi culturali, ma solo sezioni limitate sono sopravvissute, mentre "Le vite dei dodici Cesari" è pervenuta quasi integra.
  • Le biografie di Svetonio seguono una struttura "circolare", iniziando e terminando con eventi cronologici essenziali, arricchite da episodi e aneddoti della vita pubblica e privata dei protagonisti.
  • Svetonio adotta uno schema biografico "alessandrino", focalizzandosi su categorie piuttosto che su cronologia, segnando un tentativo di creare un nuovo genere biografico per l'epoca imperiale.

Indice

  1. Gaio Svetonio Tranquillo
  2. Schema delle vite imperiali
  3. La biografia nel periodo imperiale

Gaio Svetonio Tranquillo

In una lettera, che Plinio scrive a Traiano, egli segnala all'imperatore - tra i suoi amici – Svetonio, dicendo: "Svetonium Tranquillum, probissimum, honestissimum, eruditissimum virum"; proprio sulla base di questo profilo, il protagonista della famosa citazione chiede all'imperatore lo ius trium liberorum di cui Traiano, quando risponde a Plinio, assicura di aver decretato la concessione.

Queste sono le poche testimonianze che si hanno su Svetonio, di cui non si conosce bene la data di nascita (collocabile intorno al 70 d.C.) né quella di morte. Anche il luogo natale è molto incerto: alcuni pensano che sia Ippona, attuale Bona in Algeria, perché è stata rinvenuta qui un'epigrafe che lo menziona. Da questa iscrizione si apprende che Svetonio, dopo aver esercitato la professione forense, entrò nell'amministrazione statale ricoprendo vari incarichi sotto Traiano e poi Adriano - ebbe infatti delle mansioni relative agli archivi e alla corrispondenza imperiale. Pare poi che nel 122 d.C. fosse coinvolto in uno scandalo di corte insieme al suo protettore Setticio Claro, prefetto del pretorio, e perciò fu rimosso dall'incarico.
Svetonio scrisse diverse opere di carattere erudito i cui argomenti sono vari, per esempio ricerche sui costumi dei Romani, un commento al De re publica di Cicerone, fino a scrivere degli opuscoli abbastanza singolari; purtroppo, di questa produzione non abbiamo nulla ma sono tutte opere perdute – infatti a noi sono giunte solo due raccolte di argomento biografico.
Il De viris illustribus e la Vita di Cesare
Per quanto riguarda la prima opera, bisogna dire che nonostante il titolo (che riprende da Cornelio Nepote), l'opera comprendeva biografie di personaggi legati al mondo della cultura raggruppate per sezioni, per esempio De poetis, De Oratoribus; purtroppo, però, di quest'opera restano solo la sezione sui grammatici e i primi cinque capitoli di quella riservata ai retori. In base a quello che abbiamo a disposizione, è possibile capire che Svetonio non si sofferma a tanto sulla cultura e sulla psicologia dei personaggi, ma anzi riferiva aneddoti e curiosità, insomma senza delineare un vero e proprio ritratto e senza collocarli su uno sfondo storico.
L'altra opera invece, conosciuta modernamente come Le vite dei dodici Cesari (proprio dal numero delle biografie in essa contenute) e dedicata a Setticio Claro, è suddivisa in otto libri: i primi sei sono riservati agli imperatori da Giulio Cesare a Nerone, mentre nel settimo si hanno le biografie di Galba, Otone e Vitellio; infine, nell'ottavo, sono presenti quelle dei tre esponenti della dinastia flavia. Fatta eccezione per i primi capitoli della Vita di Giulio Cesare andati perduti, la raccolta ci è pervenuta integra: è molto significativo il fatto che Svetonio abbia fatto iniziare proprio da Cesare la linea di successione imperiale - probabilmente aveva capito ed era consapevole che nel regime assolutistico, instaurato appunto dal conquistatore della Gallia, si trovava questa linea di spartiacque tra la res publica e il principato.

Schema delle vite imperiali

Svetonio segue lo stesso schema adoperato nel De viris ilustribus: la sua struttura viene definita “circolare”, perché si apre e si chiude secondo un criterio cronologico che parte dai dati essenziali riguardanti nascita, famiglia, adolescenza, giovinezza, ascesa al trono, per giungere a circostanze di morte e onoranze funebri. La narrazione procede per species, per singole rubriche, per mezzo di sezioni scritte allo scopo di illustrare la personalità del protagonista attraverso degli episodi e degli aneddoti. Queste rubriche sono importanti per due motivi:
- il primo è perché riguardano la vita pubblica del princeps e contengono tutte le imprese sue militari le magistrature che ricopre, ma soprattutto le leggi da lui promulgate;
- il secondo riguarda la sua vita privata, infatti Svetonio ci informa sull'aspetto fisico, sugli hobby, sulle predilizioni culturali o sportive, sulla vita coniugale, sui gusti sessuali, scendendo a volte anche in particolari che scadono nel pettegolezzo.

La biografia nel periodo imperiale

Secondo una tesi del filologo Leo Friedrich, sono esistiti due tipologie di biografie: la prima veniva definita “peripatetica”, come la caratteristica della scuola di Aristotele, perché seguiva uno schema cronologico e riguardava per lo più personaggi politici; la seconda era chiamata invece “alessandrina”, perché legata agli studiosi della biblioteca di Alessandria e perché procedeva per categorie e si dedicava soprattutto a personalità della cultura. Si capisce bene che Svetonio sceglie di adottare questo secondo schema o tipo di narrazione e lo applica agli imperatori o regnanti: si può dunque dire che l'opera di Svetonio rappresenta una specie di tentativo di creare un genere biografico che fosse espressione del nuovo clima che si era creato con l'avvento del principato.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Gaio Svetonio Tranquillo e quale ruolo ha avuto nella storia romana?
  2. Gaio Svetonio Tranquillo era un erudito romano noto per le sue opere biografiche sugli imperatori. Ha ricoperto vari incarichi sotto Traiano e Adriano, ma fu rimosso nel 122 d.C. a causa di uno scandalo di corte.

  3. Quali sono le opere principali di Svetonio e cosa le caratterizza?
  4. Le opere principali di Svetonio sono "De viris illustribus" e "Le vite dei dodici Cesari". La prima includeva biografie di personaggi culturali, mentre la seconda è una raccolta di biografie di imperatori, caratterizzata da aneddoti e curiosità.

  5. Come è strutturata l'opera "Le vite dei dodici Cesari"?
  6. "Le vite dei dodici Cesari" è suddivisa in otto libri, con biografie di imperatori da Giulio Cesare a Nerone, e include anche Galba, Otone, Vitellio e i tre esponenti della dinastia flavia. La struttura è "circolare", iniziando e finendo con dati cronologici essenziali.

  7. Quali sono le due tipologie di biografie secondo Leo Friedrich e quale ha scelto Svetonio?
  8. Leo Friedrich distingue tra biografie "peripatetiche", cronologiche e politiche, e "alessandrine", categoriali e culturali. Svetonio ha scelto il secondo tipo, applicandolo agli imperatori per riflettere il nuovo clima del principato.

  9. Quali aspetti della vita degli imperatori vengono trattati da Svetonio nelle sue biografie?
  10. Svetonio tratta sia la vita pubblica che privata degli imperatori, includendo imprese militari, leggi promulgate, aspetto fisico, hobby, vita coniugale e gusti personali, a volte scendendo in dettagli pettegoli.

Domande e risposte