Concetti Chiave
- Marziale, nato in Spagna tra il 38 e il 41, trovò successo a Roma grazie a Seneca, ma non trasse benefici economici dalla sua opera letteraria.
- È noto per la sua raccolta di epigrammi, composta per celebrare l'inaugurazione del Colosseo, e per opere come "Xenia" e "Apophoreta".
- Marziale distribuisce i suoi epigrammi per evitare ripetizioni, variando la lunghezza e il contenuto per mantenere l'interesse del lettore.
- L'epigramma viene scelto per la sua capacità di adattarsi alla realtà quotidiana, con un tono umoristico e satirico, privo di asprezza.
- Lo stile di Marziale alterna sobrietà e ricercatezza, mescolando temi tradizionali e personali con una satira sociale che ricorda Lucillio.
Marziale
Le notizie biografiche ci vengono fornite da Plinio il Giovane. Nacque in Spagna il 1 marzo tra il 38 e il 41 e a Roma trovò l’appoggio della famiglia di Seneca. Condusse la vita modesta del cliens ma acquisì una certa notorietà: compose e pubblicò una raccolta di epigrammi per celebrare l’inaugurazione dell’anfiteatro flavio, il Colosseo. Venne a contatto con personalità eminenti: Plinio il Giovane, Quintiliano, Giovenale. Non ebbe però benefici economici per la vendita dei libri, al tempo non c’erano i diritti d’autore. Si ritira definitivamente da Roma nel 98 e torna alla sua Bilbilis: trova la tranquillità cercata ma anche la grettezza di un ambiente provinciale e, inquieto, muore rimpiangendo Roma.
La raccolta di Epigrammi in dodici libri è preceduta da altri trenta epigrammi del Liber spectaculorum ed è seguito da altri due libri: Xenia e Apophoreta, scritti a mo’ di biglietti di doni in distici da regalare durante le Saturnali (Xenia=doni per gli ospiti) e omaggi da dare ai convitati dei banchetti (Apophoreta=oggetti da portare via).
Distribuisce i libri in base al metro e all’estensione cercando di evitare accuratamente ripetizioni e piattezza. Varie sono le dimensioni dei componimenti, da epigrammi di un solo distico a quelli di dieci o più versi.
Sceglie l’epigramma per la sua umiltà e la facilità ad adattarsi ad ogni aspetto del reale; il realismo è molto considerato da Marziale (hominem pagina nostra sapit, nella nostra pagina si sente l’uomo). E’ un tipo di poesia che coniuga fruibilità pratica e divertimento letterario, realtà quotidiana e personaggi grotteschi: vanitosi, spilorci, imbroglioni. Adotta però una posizione distaccata e una satira sociale priva di asprezza, sorrisa. I temi vanno da quelli tradizionali, passando per quelli personali fino alle tematiche sociali. La prevalenza della tematica satirica, però lo avvicina a Lucillio, anche per il fulmen in clausula, la tecnica della trovata finale, della battuta brillante.
Le forme espressive sono alternate tra sobrietà e ricercatezza, tra medietas e registro osceno, tra arte e vita.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali opere di Marziale e come sono strutturate?
- Qual è lo stile poetico di Marziale e quali temi predilige?
- Quali influenze e contatti ha avuto Marziale durante la sua vita?
Le principali opere di Marziale includono la raccolta di Epigrammi in dodici libri, preceduta dal Liber spectaculorum e seguita da Xenia e Apophoreta. Queste opere sono organizzate per metro ed estensione, evitando ripetizioni e piattezza.
Marziale sceglie l'epigramma per la sua umiltà e adattabilità al reale, con un realismo che riflette l'uomo. I suoi temi spaziano da quelli tradizionali a personali e sociali, con una satira sociale priva di asprezza.
Marziale ha avuto contatti con personalità eminenti come Plinio il Giovane, Quintiliano e Giovenale. Tuttavia, non ha beneficiato economicamente dalla vendita dei suoi libri, poiché all'epoca non esistevano diritti d'autore.