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Concetti Chiave

  • La satira di Giovenale è sociale e si concentra sui vizi e il malcostume della società, esprimendo amarezza e risentimento.
  • Giovenale critica l'ipocrisia morale, attaccando coloro che fingono austerità ma nascondono colpe, come i filosofi barbuti.
  • La satira confronta il presente con il passato, sottolineando la decadenza morale rispetto agli antichi eroi e valori.
  • Giovenale accusa la morale contemporanea di ipocrisia, lamentando la diffusione dell'omosessualità maschile e la decadenza dei costumi.
  • L'obiettivo della satira non è correggere, ma denunciare i vizi della società, esagerando la realtà per evidenziare l'ipocrisia.

Indice

  1. La satira sociale di Giovenale
  2. Le critiche di Giovenale alla moralità e all’ipocrisia
  3. Il confronto con il passato e la visione di Giovenale

La satira sociale di Giovenale

La satira di Giovenale è amareggiata e risentita, muove dall’accoramento dell’uomo e non del politico, proprio per questo è satira sociale e non satira politica. In un’età che si lascia affascinare dalle recitazioni di una poesia mummificata, in una società segnata dal vizio e dal malcostume “difficile est saturam non scribere”. Nella seconda satira Giovenale attacca gli immorali, gli ipocriti, coloro che, tentando di mostrare un apparente profilo di austerità e moralismo, in realtà non riescono a nascondere le colpe di cui si macchiano. “Non fidarti dell’apparenza le strade sono piene di viziosi in cattedra”.

Le critiche di Giovenale alla moralità e all’ipocrisia

La città è piena di invertiti, ma Giovenale si scaglia in particolare contro coloro che si atteggiano a barbuti filosofi: sono soprattutto questi i bersagli polemici della satira. Con lo strumento dell’indignatio esprime un atto di accusa alla morale ipocrita, con il rimpianto dei valori degli antichi. “Lex Iulia dove sei finita? Dormi?” Il vir Romanus non riesce più ad apparire tale, nemmeno agli occhi di una donna come Laronia, di facili costumi e abituata al vizio, che diviene accusatrice delle colpe degli uomini: questi stanno invadendo in massa il campo d’azione delle donne, profumandosi e dedicandosi alla filatura; l’omosessualità maschile è molto più diffusa di quella femminile, l’unica ragione del maggior biasimo verso le donne è la solidarietà di sesso che gli uomini hanno costruito tra loro, pronti a negare le apparenze e a sostenere gli uni con gli altri l’illusione di una immagine di perbenismo.

Il confronto con il passato e la visione di Giovenale

Tutta la satira seconda è permeata da un confronto con i grandi personaggi del passato, in particolare dall’implicito paragone tra gli antichi eroi, e i contemporanei, semplici portatori di nomi illustri. L’invertito Gracco, il cui nome risale all’illustre gens repubblicana, si diverte a sposare pubblicamente un flautista e a combattere nei giochi gladiatori; assiste allo spettacolo la parte nobile della cittadinanza romana, il passo sottolinea la decadenza dell’intera nobiltà romana. Un confronto tra le figure del passato e quelle del presente appare anche proprio all’incipit della satira, dove vengono presentati con sgomento coloro che si fingono Curi mentre vivono in eterni Baccanali. I Curi sono coloro che, a torto, si attribuiscono le prerogative morali di Manio Curio Dentato, eroe delle guerre sannitiche del III secolo a.C., modello di incorruttibilità e frugalità, interprete del Mos Maiorum. Il plurale generalizzante Curios, ha una vena ironica, per sottolineare la grande quantità di finti moralisti contro l’unico modello proposto. La visione pessimistica e la poetica dell’indignatio portano Giovenale a non scrivere per educare o correggere, ma per denunciare i vitia, prendendo i temi della realtà, il verum, ma rendendolo iperbolico, esagerato, deformato.

Fonti:

  • Monaco De Bernardis Sorci La Produzione letteraria nell’antica Roma
  • L’exemplum storico nelle Satire di Giovenale Tesi di Laurea Dx Space Home
  • Satire di Giovenale. Letteratura latina. Oil projet

Domande da interrogazione

  1. Qual è la natura della satira di Giovenale?
  2. La satira di Giovenale è sociale e non politica, caratterizzata da amarezza e risentimento, e si concentra sui vizi e il malcostume della società.

  3. Chi sono i principali bersagli delle critiche di Giovenale?
  4. Giovenale critica principalmente gli immorali e gli ipocriti, in particolare coloro che si atteggiano a filosofi austeri ma nascondono colpe.

  5. Come Giovenale confronta il presente con il passato?
  6. Giovenale confronta i contemporanei con gli eroi del passato, sottolineando la decadenza morale e l'ipocrisia dei suoi tempi rispetto ai valori antichi.

  7. Qual è la visione di Giovenale sulla moralità contemporanea?
  8. Giovenale esprime una visione pessimistica, accusando la morale ipocrita e rimpiangendo i valori degli antichi, evidenziando la diffusione dell'omosessualità maschile e la decadenza dei costumi.

  9. Qual è l'obiettivo della satira di Giovenale?
  10. L'obiettivo della satira di Giovenale non è educare o correggere, ma denunciare i vizi della società, esagerando e deformando la realtà per evidenziare l'ipocrisia e la decadenza morale.

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