Concetti Chiave
- Giovenale, nato tra il 50 e il 60 d.C., è noto per le sue satire che criticano la società romana, con un background in retorica e avvocatura.
- Le "Satire" di Giovenale, raccolte in 5 libri, affrontano temi come la corruzione morale, la decadenza sociale e l'ipocrisia umana.
- L'indignatio è la musa ispiratrice delle sue opere, esprimendo disgusto e risentimento verso il capovolgimento dei valori tradizionali.
- Giovenale critica la decadenza delle lettere e la condizione dei poeti, costretti a sottomettersi alle esigenze del mercato.
- La sua satira è caratterizzata da uno stile retorico esasperato, mescolando lessico aulico e plebeo per amplificare l'indignatio.
Giovenale - Biografia e opere
I suoi dati biografici provengono dalle sue satire e da alcuni epigrammi che gli dedicò Marziale: nasce ad Aquino tra il 50 e il 60 d.C.; di formazione retorica, si dedica all'avvocatura, alle declamazioni e all'insegnamento di retorica; viene presentato come cliens e partecipa tardi all'attività politica; muore dopo il 127.
L'opera
16 Saturae ("Satire") in esametri, raccolte in 5 libri, per un totale di 3869 versi.
I: Giustifica le sue scelte poetiche e tratta ira e indignatio (la realtà è corrotta e i valori sovvertiti); parla di persone già morte perché è pericoloso parlare dei vivi.
II: Critica i vizi dell'uomo (soprattutto l'omosessualità, indegna dei Romani che hanno conquistato il mondo).
III: Accusa la violenza, gli incidenti e i modelli comportamentali depravati che i cittadini hanno imposto alla città, da cui fugge l'amico Umbricio, che il poeta saluta.
IV: Mette in luce la pratica delle delazioni e dei soprusi e l'abbassamento del ruolo del senato: Domiziano convocò il senato per stabilire come cucinare un pesce che gli era stato donato.
V: Tratta il clientelismo: un cliens è invitato dal suo patronus e viene umiliato e costretto a mangiare del cibo pessimo.
VI: Contro le donne (hanno perso moralità e pudicizia e si sono abbandonate ai vizi), di cui da un campionario vasto ma in negativo.
VII: gli intellettuali sono vittime di miseria, non godono di protezione, devono ricorrere ad espedienti per andare avanti.
VIII: la vera nobiltà, decaduta, è quella dell'animo, che si manifesta in una condotta lodevole (esempi: Nerone, Catilina, Mario).
IX: Nevolo si lamenta per essere stato mal pagato dal suo patronus pur avendo sempre soddisfatto le manie sessuali sue e di sua moglie e prega i Lari perché gli facciano prestare onesto servizio.
X: poiché gli uomini non sanno quale sia il vero bene è meglio lasciar decidere agli dei chiedendo loro solo salute e assenza di desiderio; porta l'esempio di personaggi infelici che hanno chiesto ricchezza e potere.
XI: ci vuole moderazione a tavola: invita Persico in un luogo sobrio e mangiano cibi semplici, con la lettura di Omero e Virgilio.
XII: offre un sacrificio disinteressato per il ritorno di un amico scampato ad un naufragio.
XIII: Calvino si lamenta perché è stato truffato; non bisogna cercare vendetta perché i delinquenti sono già tormentati dai rimorsi.
XIV: i genitori devono educare i figli secondo sani principi per migliorare la società.
XV: tratta un episodio di cannibalismo in Egitto durante uno scontro; gli uomini hanno rabies, gli animali concordia.
XVI: vantaggi della vita militare che offre impunità e ricchezza.
Le prime 7 satire sono dell'indignatio, dopo non vuole più denunciare ma proporre comportamenti positivi
La scelta del genere satirico: La poesia tradizionale non incide sulla realtà, è meglio rappresentare la quotidianità, e la satira è il genere che esprime meglio il disgusto del poeta.. Descrive un'umanità alla deriva, smascherandone le ipocrisie, con una galleria di personaggi squallidi e grotteschi colti nei loro vizi (ubriaconi, cacciatori di eredità, depravati, adulteri, ipocriti).
L'indignatio (sdegno, scherno, irrisione ≠ ingenuus ludus, “scherzo non volgare”) che genera disgusto ei lettori, è la musa ispiratrice e la caratteristica portante: è la manifestazione del risentimento di chi non ha voluto o non è riuscito ad integrarsi nella mentalità corrente e sottolinea la mortificazione della giustizia e il capovolgimento dei valori tradizionali.
È un convinto tradizionalista e da laudator temporis acti rimpiange il perduto mos maiorum.
Temi: Tema principale: quiquis agunt nomine (il comportamento umano nella sua generalità e immutabilità)
La condizione dei poeti: Spiega i motivi che impediscono ai poeti di vivere come in passato; critica negativamente gli ambienti frequentati dai poeti; tratta il problema della decadenza delle lettere (i poeti sono costretti a sottostare alle esigenze del mercato per non morire di fame).
La bellezza della provincia: Non potendo sperare che torni il passato, confida in un'evasione nello spazio: fuori dalla caotica e soffocante Roma, gli sembra di trovare le tracce di una cultura antica, con i valori di industria e parsimonia.
Mostra disprezzo per gli stranieri e li accusa della contaminazione di Roma.
La donna: Misogino, se la prende con le donne, emancipate (personificazione della corruzione morale), ricche, vanitose, intellettuali, descritte con ironia mentre parlano in continuazione e giudicano chiunque; il poeta non accetta che esse assumano ruoli maschili, che finivano per imitare grottescamente.
Lo stile: Tensione retorica esasperata per amplificare l'indignatio (avvicina la satira alla tragedia): più disgustoso è il contenuto e più tragico lo stile; effetti urtanti (mescola lessico aulico e plebeo)
Panem et circenses: espressione sentenziosa con cui stigmatizzava la politica demagogica degli imperatori: le masse fuori controllo e abbandonate a sé stesse erano un pericolo perché, spinte da fame e miseria, potevano abbandonarsi a rivolte, e l'imperatore distribuiva loro pane e spettacoli.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali tematiche affrontate nelle satire di Giovenale?
- Come Giovenale giustifica la scelta del genere satirico per le sue opere?
- Qual è l'atteggiamento di Giovenale nei confronti delle donne nelle sue satire?
- In che modo Giovenale descrive la condizione dei poeti nel suo tempo?
- Qual è il significato dell'espressione "panem et circenses" nelle satire di Giovenale?
Le satire di Giovenale affrontano temi come la corruzione della società, i vizi umani, la decadenza dei valori tradizionali, la critica alla politica demagogica, e la condizione dei poeti.
Giovenale sceglie il genere satirico perché ritiene che la poesia tradizionale non incida sulla realtà e che la satira esprima meglio il suo disgusto verso l'umanità alla deriva, smascherandone le ipocrisie.
Giovenale adotta un atteggiamento misogino, criticando le donne emancipate e vanitose, viste come simbolo di corruzione morale, e non accetta che assumano ruoli maschili.
Giovenale descrive i poeti come vittime di miseria, costretti a sottostare alle esigenze del mercato per sopravvivere, e critica gli ambienti frequentati dai poeti per la decadenza delle lettere.
"Panem et circenses" è un'espressione usata da Giovenale per criticare la politica demagogica degli imperatori, che distribuivano pane e spettacoli per controllare le masse affamate e potenzialmente ribelli.