roberta.catania.58
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Concetti Chiave

  • Giovenale, nato tra il 50 e il 60 d.C., è noto per le sue satire che criticano la società romana, con un background in retorica e avvocatura.
  • Le "Satire" di Giovenale, raccolte in 5 libri, affrontano temi come la corruzione morale, la decadenza sociale e l'ipocrisia umana.
  • L'indignatio è la musa ispiratrice delle sue opere, esprimendo disgusto e risentimento verso il capovolgimento dei valori tradizionali.
  • Giovenale critica la decadenza delle lettere e la condizione dei poeti, costretti a sottomettersi alle esigenze del mercato.
  • La sua satira è caratterizzata da uno stile retorico esasperato, mescolando lessico aulico e plebeo per amplificare l'indignatio.

Indice

  1. Giovenale - Biografia e opere
  2. L'opera

Giovenale - Biografia e opere

I suoi dati biografici provengono dalle sue satire e da alcuni epigrammi che gli dedicò Marziale: nasce ad Aquino tra il 50 e il 60 d.C.; di formazione retorica, si dedica all'avvocatura, alle declamazioni e all'insegnamento di retorica; viene presentato come cliens e partecipa tardi all'attività politica; muore dopo il 127.

L'opera

16 Saturae ("Satire") in esametri, raccolte in 5 libri, per un totale di 3869 versi.

I: Giustifica le sue scelte poetiche e tratta ira e indignatio (la realtà è corrotta e i valori sovvertiti); parla di persone già morte perché è pericoloso parlare dei vivi.
II: Critica i vizi dell'uomo (soprattutto l'omosessualità, indegna dei Romani che hanno conquistato il mondo).
III: Accusa la violenza, gli incidenti e i modelli comportamentali depravati che i cittadini hanno imposto alla città, da cui fugge l'amico Umbricio, che il poeta saluta.


IV: Mette in luce la pratica delle delazioni e dei soprusi e l'abbassamento del ruolo del senato: Domiziano convocò il senato per stabilire come cucinare un pesce che gli era stato donato.
V: Tratta il clientelismo: un cliens è invitato dal suo patronus e viene umiliato e costretto a mangiare del cibo pessimo.
VI: Contro le donne (hanno perso moralità e pudicizia e si sono abbandonate ai vizi), di cui da un campionario vasto ma in negativo.
VII: gli intellettuali sono vittime di miseria, non godono di protezione, devono ricorrere ad espedienti per andare avanti.
VIII: la vera nobiltà, decaduta, è quella dell'animo, che si manifesta in una condotta lodevole (esempi: Nerone, Catilina, Mario).
IX: Nevolo si lamenta per essere stato mal pagato dal suo patronus pur avendo sempre soddisfatto le manie sessuali sue e di sua moglie e prega i Lari perché gli facciano prestare onesto servizio.
X: poiché gli uomini non sanno quale sia il vero bene è meglio lasciar decidere agli dei chiedendo loro solo salute e assenza di desiderio; porta l'esempio di personaggi infelici che hanno chiesto ricchezza e potere.
XI: ci vuole moderazione a tavola: invita Persico in un luogo sobrio e mangiano cibi semplici, con la lettura di Omero e Virgilio.
XII: offre un sacrificio disinteressato per il ritorno di un amico scampato ad un naufragio.
XIII: Calvino si lamenta perché è stato truffato; non bisogna cercare vendetta perché i delinquenti sono già tormentati dai rimorsi.
XIV: i genitori devono educare i figli secondo sani principi per migliorare la società.
XV: tratta un episodio di cannibalismo in Egitto durante uno scontro; gli uomini hanno rabies, gli animali concordia.
XVI: vantaggi della vita militare che offre impunità e ricchezza.

Le prime 7 satire sono dell'indignatio, dopo non vuole più denunciare ma proporre comportamenti positivi

La scelta del genere satirico: La poesia tradizionale non incide sulla realtà, è meglio rappresentare la quotidianità, e la satira è il genere che esprime meglio il disgusto del poeta.. Descrive un'umanità alla deriva, smascherandone le ipocrisie, con una galleria di personaggi squallidi e grotteschi colti nei loro vizi (ubriaconi, cacciatori di eredità, depravati, adulteri, ipocriti).

L'indignatio (sdegno, scherno, irrisione ≠ ingenuus ludus, “scherzo non volgare”) che genera disgusto ei lettori, è la musa ispiratrice e la caratteristica portante: è la manifestazione del risentimento di chi non ha voluto o non è riuscito ad integrarsi nella mentalità corrente e sottolinea la mortificazione della giustizia e il capovolgimento dei valori tradizionali.

È un convinto tradizionalista e da laudator temporis acti rimpiange il perduto mos maiorum.

Temi: Tema principale: quiquis agunt nomine (il comportamento umano nella sua generalità e immutabilità)

La condizione dei poeti: Spiega i motivi che impediscono ai poeti di vivere come in passato; critica negativamente gli ambienti frequentati dai poeti; tratta il problema della decadenza delle lettere (i poeti sono costretti a sottostare alle esigenze del mercato per non morire di fame).

La bellezza della provincia: Non potendo sperare che torni il passato, confida in un'evasione nello spazio: fuori dalla caotica e soffocante Roma, gli sembra di trovare le tracce di una cultura antica, con i valori di industria e parsimonia.
Mostra disprezzo per gli stranieri e li accusa della contaminazione di Roma.

La donna: Misogino, se la prende con le donne, emancipate (personificazione della corruzione morale), ricche, vanitose, intellettuali, descritte con ironia mentre parlano in continuazione e giudicano chiunque; il poeta non accetta che esse assumano ruoli maschili, che finivano per imitare grottescamente.

Lo stile: Tensione retorica esasperata per amplificare l'indignatio (avvicina la satira alla tragedia): più disgustoso è il contenuto e più tragico lo stile; effetti urtanti (mescola lessico aulico e plebeo)

Panem et circenses: espressione sentenziosa con cui stigmatizzava la politica demagogica degli imperatori: le masse fuori controllo e abbandonate a sé stesse erano un pericolo perché, spinte da fame e miseria, potevano abbandonarsi a rivolte, e l'imperatore distribuiva loro pane e spettacoli.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali tematiche affrontate nelle satire di Giovenale?
  2. Le satire di Giovenale affrontano temi come la corruzione della società, i vizi umani, la decadenza dei valori tradizionali, la critica alla politica demagogica, e la condizione dei poeti.

  3. Come Giovenale giustifica la scelta del genere satirico per le sue opere?
  4. Giovenale sceglie il genere satirico perché ritiene che la poesia tradizionale non incida sulla realtà e che la satira esprima meglio il suo disgusto verso l'umanità alla deriva, smascherandone le ipocrisie.

  5. Qual è l'atteggiamento di Giovenale nei confronti delle donne nelle sue satire?
  6. Giovenale adotta un atteggiamento misogino, criticando le donne emancipate e vanitose, viste come simbolo di corruzione morale, e non accetta che assumano ruoli maschili.

  7. In che modo Giovenale descrive la condizione dei poeti nel suo tempo?
  8. Giovenale descrive i poeti come vittime di miseria, costretti a sottostare alle esigenze del mercato per sopravvivere, e critica gli ambienti frequentati dai poeti per la decadenza delle lettere.

  9. Qual è il significato dell'espressione "panem et circenses" nelle satire di Giovenale?
  10. "Panem et circenses" è un'espressione usata da Giovenale per criticare la politica demagogica degli imperatori, che distribuivano pane e spettacoli per controllare le masse affamate e potenzialmente ribelli.

Domande e risposte