Concetti Chiave
- Plinio il Giovane, nipote e allievo di Plinio il Vecchio, divenne console sotto Traiano e scrisse opere perdute, tra cui discorsi ed epigrammi.
- Il "Panegirico di Traiano" è l'unica orazione conservata, in cui Plinio elogia Traiano come un sovrano ideale rispetto a Domiziano.
- Le epistole di Plinio, raccolte in dieci libri, documentano la vita di un cittadino romano di successo e riflettono la sua personalità e le sue attività pubbliche e private.
- Plinio mostra generosità con donazioni pubbliche e mecenatismo, ma anche vanità attraverso il bisogno di riconoscimenti.
- Il carteggio con Traiano nel libro X offre preziose informazioni sulle mansioni di un governatore provinciale e include due lettere sui cristiani.
Plinio Secondo nacque a Como, nipote di Plinio Il Vecchio, infatti era il figlio della sorella, egli fu adottato dallo zio stesso alla morte del padre. E alla sua morte Plinio il Vecchio gli lasciò possedimenti in Etruria e in Campania, fu allievo di Quintiliano e divenne console sotto Traiano nell’anno 100. Delle opere perdute ricordiamo principalmente discorsi giudiziari ed epidittici, elegie ed epigrammi.
L’unica orazione conservata è il Panegirico di Traiano, un discorso di ringraziamento che pronunciò in Senato al momento in cui ottenne il consolato.
L’opera più importante di Plinio è una raccolta di epistole in dieci libri. I primi 9 contengono lettere agli amici che scrisse quando partì per la Bitinia, mentre il libro X contiene un carteggio (corrispondenza epistolare continua) ufficiale tra Plinio stesso e Traiano. Le lettere dell’ultimo libro hanno carattere ufficiale mentre quelle agli amici sono letterarie, scritte per essere pubblicate, infatti come Plinio afferma nella dedica a Setticio Claro, scrive queste lettere più accuratamente. Qui Plinio afferma di non rispettare l’ordine cronologico, ma in realtà l’ordine in cui le lettere sono disposte all’interno dei libri non è del tutto casuale, ma sembra ispirato al criterio della varietas degli argomenti e delle situazioni. Con questa varietà di temi cerca di evitare la monotonia che caratterizza la sua vita. Come Cicerone traccia un quadro generale delle sue attività pubbliche e private, ma si rende conto che le sue vicende sono meno interessanti di quelle di Cicerone. L’epistolario documenta la vita di un cittadino romano di successo sotto l’impero, che era solito tenere discorsi in Senato, recitazioni, cene, visite.. Dalle lettere emerge la personalità di Plinio, le sue qualità positive: l’onestà, la cultura, l’umanità, il buon gusto.. La sua generosità si manifesta nella donazione agli abitanti di Como di una biblioteca pubblica e l’iniziativa di aprire una scuola superiore. Plinio inoltre esercita il mecenatismo, per esempio, offrendo a Marziale denaro per tornare in Spagna. Però emergono anche i limiti dell’autore come ad esempio la vanità, che si rivela nel continuo bisogno di riconoscimenti. La frequenza di epistole letterarie conferma l’importanza della letteratura nella vita di Plinio, egli è un animatore di un circolo la cui attività promuove e incoraggia con ogni mezzo. Affiora una certa personalità in quanto non vive quei sintomi di decadenza culturale come Quintiliano. Il libro X è molto diverso dagli altri, poiché il carteggio con Traiano permette agli studiosi di capire quali fossero le mansioni di un governatore provinciale, ed inoltre ci sono due epistole pagane sui cristiani.
Domande da interrogazione
- Chi era Plinio il Giovane e quale fu il suo legame con Plinio il Vecchio?
- Qual è l'unica orazione conservata di Plinio il Giovane e quale tema principale affronta?
- Qual è l'opera più importante di Plinio il Giovane e cosa contiene?
- Quali qualità personali di Plinio emergono dalle sue lettere?
- In che modo il libro X delle epistole di Plinio il Giovane differisce dagli altri?
Plinio il Giovane era il nipote di Plinio il Vecchio, essendo il figlio della sorella. Fu adottato dallo zio alla morte del padre e alla morte di Plinio il Vecchio, ereditò possedimenti in Etruria e Campania.
L'unica orazione conservata è il Panegirico di Traiano, un discorso di ringraziamento che elogia l'imperatore Traiano come un optimus princeps e contrappone le sue virtù a quelle di Domiziano.
L'opera più importante di Plinio è una raccolta di epistole in dieci libri. I primi nove contengono lettere agli amici, mentre il libro X contiene un carteggio ufficiale tra Plinio e Traiano.
Dalle lettere emergono qualità come l'onestà, la cultura, l'umanità e il buon gusto di Plinio, oltre alla sua generosità, come dimostrato dalla donazione di una biblioteca pubblica a Como.
Il libro X differisce perché contiene un carteggio ufficiale con Traiano, che offre agli studiosi una comprensione delle mansioni di un governatore provinciale e include epistole sui cristiani.