1. I dati biografici
La vita ci è nota per alcuni fatti biografici espressi dall’autore stesso (autodifesa dall’accusa di magia: 158-9). Nasce a Madauro e studia a Cartagine e ad Atene. Viaggia molto, anche a Roma ed Alessandria e si ferma a Oea dove trova l’amico di studi Ponziano e si trasferisce a casa sua. Poco dopo sposa sua madre Pudentilla e, dopo la sua morte improvvisa, viene accusato dai parenti di averla sedotta con formule e filtri magici per sposarla e prenderne le ricchezze. Ci fu un processo dove gli avversari non riuscirono ad accusarlo e Apuleio si autodifese brillantemente sfoggiando tutta la sua abilità oratoria. Venne fatta erigere a Cartagine una statua in suo onore e divenne sacerdos provinciae. Si presume sia morto dopo il 170 e prima del190.
4. Le Metamorfosi
La sua opera più famosa è anche conosciuta come L’asino d’oro che è simile a un’operetta greca chiamata Lucio o l’asino di Samosata e probabilmente risalgono a un’opera comune. Esse differiscono in quanto quella greca è più semplice mentre quella di Apuleio è molto ampia ed è ricca di molte narrazioni secondarie. Molto importante è il rapporto con le fabulae Milesiae (iniziatore: Aristide di Mileto) che erano racconti piacevoli e leggeri di argomento erotico e licenzioso.
TRAMA
Il racconto tratta di Lucio in viaggio (tema tipico dei romanzi antichi) per Ipata (in Tessaglia) famosa per la presenza di maghe. Lucio, incuriosito, vuole imparare l’arte della magia e un suo compagno di viaggio gli racconta una novella per mostrargli i danni. A Ipata è ospite a casa di Milone e sua moglie è una maga; allora intraprende una relazione con Fotide (serva), ottiene di provare le arti della signora e chiede di essere trasformato in uccello ma, per errore, diventa asino e potrà riprendere forma umana solo cibandosi di rose. Cominciano le sue avventure: viene catturato da briganti e costretto ad arrampicarsi e trasportare carichi pesanti. Poi sente la favola di Amore e Psiche (la più lunga inserzione narrativa IV-VI). In una città vivono una regina e un re con tre figlie tra le quali c’è Psiche. Essa è bellissima e viene paragonata a Venere stessa e suscita la gelosia della dea e, dopo un oracolo, viene esposta su una roccia per diventare preda di un drago. Ma Amore se ne innamora e la trasporta, grazie a Zefiro, in un castello incantato dove è servita e onorata. Amore la visita solo di notte senza farsi vedere. Ottiene di far venire le sue sorelle per compagnia che la spingono a vedere lo sposo. Allora, una notte, lo spia mentre dorme e se ne innamora perdutamente ma cade una goccia d’olio che lo sveglia. Amore scappa e Psiche lo cerca e deve affrontare l’ira di Venere che la sottopone a varie prove (tra le quali scendere nell’Ade). Infine Amore decide di salvarla e la sposa, dai due nasce Voluptas. Lucio si libera dai briganti e cade in balìa di uomini violenti e rozzi, poi di sacerdoti sconci poi di un mugnaio, ortolano, soldato, cuoco e pasticcere. Quando sta per essere portato nell’anfiteatro di Corinto per congiungersi con una donna pubblicamente condannata a morte per assassinio, riesce a scappare. Invoca la luna, simbolo di Iside e la dea, avendone pietà, lo invita ad andare alla festa per mangiare rose e tornare uomo. Poi si trasferisce a Roma e diventa devoto a Osiride. Conclude con una nota autobiografica: al sacerdote di Osiride venne in sogno il dio che gli comunica che si presenterà un Medaurensis per essere iniziato ai sacri misteri, sostituendo, in questo modo, Lucio a se stesso.
LE SEZIONI NARRATIVE
Nel romanzo possono distinguersi 3 sezioni narrative:
1. corrisponde ai primi 3 libri e contiene le vicende di Lucio e la sua trasformazione. È la parte più compatta e presenta i temi della curiositas e della magia;
2. corrisponde ai libri IV-X. È la più ampia e presenta le peripezie di Lucio-asino con la favola di Amore e Psiche. È disorganica e si compone di vari episodi legati dalla presenza dell’asino. L'autore accosta i vari aneddoti in modo disordinato per mostrare la confusione del mondo che circonda Lucio;
3. corrisponde al libro XI e comprende la conversione di Lucio e il ritorno alla forma umana. Si crede l’abbia inserita per crearsi una certa rispettabilità dopo aver inserito elementi erotici e ridicoli. In questa parte spiega il significato di tutta la storia: Lucio ha ceduto alla propria curiositas e ha cercato di violare le leggi della natura, così è caduto in balia della Fortuna. Solo grazie ad essa (provvidenza dea Iside) è ritornato alla condizione di partenza.
Il romanzo è formato da 11 libri (insolito) che hanno un valore simbolico in quanto nella religione isiaca l’iniziazione avveniva nell'11° giorno.
Caratteristiche e intenti dell'opera: adotta una forma letteraria libera e aperta come il romanzo. Apuleio sceglie una forma che poteva raggiungere larghi strati della società per diffondere un messaggio letterario, filosofico e religioso. Nell’opera coesistono due aspetti differenti:
1. la gioia del raccontare, l’intento d’intrattenere il lettore e divertirlo. È il programma che Apuleio espone esplicitamente nel proemio e viene ricollegata alla tradizione delle fabulae Milesiae. Presenta vari racconti di argomento erotico.
2. l’intento serio ed educativo si rivela alla fine del racconto quando viene presentata un’interpretazione globale dell’opera in cui il protagonista, dopo varie disavventure, riesce a riscattarsi. Anche la sezione di Amore e Psiche può essere letta come una reduplicazione della trama principale e un’anticipazione dei suoi significati. Essa ha gli stessi avvenimenti del romanzo principale:
o avventura erotica
o curiositas punita con la perdita della condizione beata
o peripezie e sofferenze
o azione salvifica della divinità: Amore come Iside salva di sua spontanea volontà, non per meriti, chi è caduto. (misericordia divina)
Ciò che accomuna il racconto con l’autore è l’iniziazione ai riti magici. In quest’opera dà un giudizio negativo sulla magia in quanto provoca il ridursi in bestia dell’uomo e la sua degradazione. Il messaggio è: la salvezza dell’uomo è un dono gratuito della divinità.
Lingua e stile
Riassume e supera le correnti arcaizzanti e lo stile elaborato delle scuole di retorica. Il sermo cotidianus è filtrato attraverso la cultura letteraria dell’autore che si ricollega alla commedia e alla satira. Ci sono molte allusioni poetiche sfruttate in modo parodistico. È presente un lessico molto vario con poetismi, metafore, similitudini, perifrasi ed epiteti. La disposizione delle parole nella frase obbedisce a criteri artistici e si differenzia dalla comunicazione ordinaria. Sono importanti le figure di suono (anafore, allitterazioni, rime), abbondanza di nessi sinonimici e i giochi di parole.
Il proemio e l'inizio della narrazione
Si rivolge al lettore e dice di voler raccontare varie novelle del genere milesio e anticipa il tema della metamorfosi. Il narratore si presenta e racconta brevemente la sua vita. Dice di aver scelto uno stile e avvisa il lettore che si divertirà. Racconta di essere in viaggio per la Tessaglia. Dopo aver viaggiato sul cavallo decide di scendere per non fargli portare un peso così grande e prosegue a piedi. Incontra due uomini e si intromette (curiositas) nella discussione e rimprovera uno di essere limitato di vedute.
Funeste conseguenze della magia
La prima novella delle Metamorfosi tratta di magia e viene raccontata a Lucio da uno dei due viandanti che incontra sulla strada per la Tessaglia. Egli racconta di aver trovato a Ipata Socrate, vecchio amico, ridotto sul lastrico a causa di un’avventura erotica con una maga. Abbandonata la città, aveva subito la punizione della maga. Racconta dell’incursione delle streghe nella notte. Mentre sta dormendo i battenti della porta cadono e il letto si ribalta, poi vede due donne una con una lanterna e l’altra con una spugna e una spada che si mettono intorno al letto di Socrate e la donna dice che Socrate è colui che la sta abbandonando e che si è preso gioco di lei mentre l’altro è colui che l’ha calunniata, ed entrambi avranno vendetta. Poi conficcò la spada nel collo di Socrate e ne raccolse il sangue, poi infilò la mano nella ferita fino alle viscere e prese il cuore e con la spugna tamponava la ferita. La mattina dopo Socrate era vivo e non aveva nessuna ferita così che l’amico pensava fosse stata colpa del vino. E anche Socrate dice di aver fatto un incubo. Mentre stanno facendo colazione Socrate cambia colore e ha sete allora l’amico o invita a bere dal ruscello ma mentre lo sta per fare la ferita si riapre e fa uscire la spugna con un po’ di sangue. L’amico lo prende per un piede e lo tira su e lo seppellisce; poi fugge per paura che possa accadere lo stesso a lui.
Lucio diventa asino
Incuriosito dalla magia Lucio chiede a Fotide di dare anche a lui un po’ di unguento per trasformarsi in gufo. Se lo spalma sul corpo ma si trasforma in un asino poiché Fotide ha sbagliato barattolo ma lo rassicura dicendo che gli procurerà delle rose che lo faranno tornare umano. Viene descritto il momento della metamorfosi: i peli si ingrossano, la pelle si indurisce, le mani si trasformano in zoccoli e gli spunta la coda. Cerca di sgridare Fotide ma non ha più la voce.
Psiche vede lo sposo misterioso
Psiche non sa se tradire la promessa e vedere lo sposo o mantenerla e rimanere col dubbio (si reca con il pugnale per ucciderlo). Ma, quando Amore si addormentò, decise di guardarlo e vide Cupido. Poi vede le armi e comincia a toccarle e a guardarle e si punge così, senza saperlo, se ne innamora. Comincia a baciarlo ma una goccia d’olio della lucerna cade sull’omero destro del dio che si sveglia e scappa via senza dire nulla.