Concetti Chiave
- Apuleio, nato intorno al 120-125 a Madauro, fu un brillante oratore conosciuto per la sua eloquenza e prestigio nell'epoca della seconda sofistica.
- Il "De magia" è un'opera giudiziaria in cui Apuleio si difende dall'accusa di magia, evidenziando il suo legame con la filosofia platonica.
- "Le Metamorfosi", noto anche come "L'asino d'oro", è un romanzo che intreccia elementi di viaggio e magia con narrazioni secondarie come quella di "Amore e Psiche".
- Il racconto di "Amore e Psiche" esplora temi mitologici e poetici, narrando la storia d'amore tra Psiche, una bellissima fanciulla, e Amore, il figlio di Venere.
- L'opera di Apuleio combina interessi filosofici e religiosi, usando un linguaggio ricco di poetismi, arcaismi e una struttura narrativa complessa per intrattenere e istruire il lettore.
Indice
Apuleio
Nacque intorno al 120-125 a Madauro.
Studiò a Cartagine, poi continua i suoi studi ad Atene. Quasi sicuramente passo anche per Roma.
Svolse con successo l’attività di conferenziere, ossia colui che mostra la propria eloquenza epidittica. Quest’epoca è detta seconda sofistica, l'epoca in cui il letterato e l'oratore erano figure di rilevanza nella società.
Apuleio era un brillante oratore, Che attraverso la sua eloquenza aveva raggiunto rispettabilità, Fama, Prestigio.
Quando iniziarono le vicende legate il processo di magia, lo troviamo il viaggio Alessandria. Stanco del viaggio si ferma ad Oea, Dove incontra Ponziano, era un suo compagno di studi ad Atene. Ponziano lo invita a trasferirsi da lui. Qualche tempo più tardi Apuleio sposa Pudentilla, la madre di Ponziano, lei era vedova 14 anni. Quanto muore improvvisamente Ponziano, la famiglia di Pudentilla intenta un processo contro Apuleio, accusandolo di aver sedotto la donna con filtri magici e formule magiche, per costringeva a nozze e impadronirsi di tutte le sue ricchezze.
Il processo venne celebrato nel 158-159 nella città di Sabrata. Gli avversari di Apuleio non riuscirono a trovare accuse, quindi l’imputato si difese in modo brillante. Possiamo essere certi dell’assoluzione di Apuleio perché andiamo le prove che lui continua la sua carriera da retore.
Le sue opere principali sono “Le Metamorfosi” e il “De Magia”. Si pensa che sia morto dopo il 170.
De magia
Il “De magia” è noto anche come a “Apologia”. In quest’opera è racchiusa l’autodifesa che Apuleio pronunciò quando venne accusato di magia. E’ un'orazione giudiziaria, rielaborata dall'autore quando decise di pubblicarla.
L'atteggiamento dell’oratore è quello di chi è costretto a trattare argomenti meschini e risibili, e ha a che fare con i personaggi indegni e spregevoli. Apuleio traccia una linea divisoria tra I sostenitori dell’accusa e se stesso e il giudice, Claudio Massimo, con il quale ha in comune l'onestà morale, l’onorabilità e interesse per la letteratura e la filosofia.
Nella prima parte dell’orazione elimina tutte le accuse secondarie, per esempio il fatto di aver scritto poesie amorose o il fare uso dello specchio dentifricio. Dal capitolo 25 inizia a confutare l'accusa della magia. Alla magia volgare, quella di cui era accusato, Sostiene di non aver avuto mai alla a che fare con essa, contrappone la magia più nobile che consisteva in particolare rapporto tra il filosofo e la realtà divina, la quale non ha la capacità di conferire sulle cose umane.
Apuleio si basa soprattutto sulla filosofia platonica per spiegare l’equivalenza tra il filosofo e il mago.
L’opera si conclude con la lettura del testamento di Pudentilla che nomina come suo diretto erede Pudente, suo figlio.
Il “De Magia” è quindi un’opera giudiziaria principalmente nella prima parte, dove esibisce le sue conoscenze filosofiche, retoriche, della poesia e delle scienze naturali.
Cita opere di Platone e Aristotele, introduce excursus sul valore della povertà e sugli aspetti negativi della ricchezza.
Il modello di riferimento di quest’opera è quello di Cicerone.
Il lessico è spesso poetico, vengono utilizzate parole rare e antiquate.
Le Metamorfosi
Il romanzo “Le Metamorfosi” è conosciuto anche con il titolo “L’asino d’oro”.
La trama del romanzo è molto simile ad un’opera greca “Lucio o l’asino”. Le due opere, quella greca e quella latina, hanno probabilmente una fonte comune, ma sono differenti la prima è elementare nello svolgimento dei fatti e nello stile e poco curata, mentre il romanzo di Apuleio è stilisticamente migliore, è cinque volte più ampio, ed è irrobustito da narrazioni secondarie. L’autore fa spesso riferimento alla fabula Milesiae.
La fabula Milesiae erano racconti piacevoli e leggeri, solitamente l'argomento era erotico.
L’opera di Apuleio sia per la struttura, Sia per il messaggio religioso che porta con sé, non sembra che possa ridursi a quest'unico genere letterario.
Trama: dopo il premio, inizia presentazione del protagonista, Lucio, in viaggio per Ipata.
possiamo trovare subito lo schema del “romanzo” antico, quello del viaggio dove in questo vengono disposte varie avventure.*
Lucio arrivato in Tessaglia, la città famosa la presenza delle maghe, era molto interessante ad imparare l'arte della magia.
Lucio è un personaggio curioso, questa caratteristica gli procurerà numerose disavventure e danni di ogni genere.*
Un occasionale compagno di viaggio gli racconta una novella che descriveva I paurosi effetti della magia sia di uomini.
Arrivato a Ipata viene ospitato a casa di Milone, la cui moglie, Panfile, è una maga, Lucio avrà una relazione con al servetta di lei, Fotide, e per mezzo suo prova le arti della magia. Lucio chiede di essere trasformato in un uccello, ma viene trasformato in un asino che per ritornare alla forma primitiva dovrà cibarsi di rose.
Iniziano così le avventure dell'uomo bestia, ha l’intelligenza e le sensibilità umane, ed è costretto a subire numerose peripezie.
Subito dopo la metamorfosi viene catturato da una banda di briganti, fu costretto a portare carichi molto pesanti e ad arrampicarsi su alte pendici. Si sente raccontare la fabula di Amore e Psiche, che occupa l'ultima parte del libro IV, l’intero libro V, e buona parte del VI.
Amore e Psiche
In una Città di fantasia vivono re e regina, questi hanno tre figlie. La più piccola si chiama Psiche (anima), è talmente bella da poter gareggiare con Venere. Psiche viene onorata come se fosse una divinità da parte degli uomini, lei suscita la gelosia di Venere e viene esposta su una roccia per diventare preda di un drago.
Amore, figlio di Venere, si innamora di Psiche, che per mezzo del vento Zefiro la trasporta in castello incantato, dove viene servita e onorata come una regina da ancelle invisibili. Psiche diventa la moglie di Amore, ma Amore le fa visita solo di notte. Psiche soffriva di solitudine, allora le venne concesso di far andare le sue due sorelle al castello. Le due sorelle invidiose spingo Psiche a vedere Amore nonostante la proibizione di lui. Durante una notte Psiche spia Amore, e se ne innamora follemente, ma cade una goccia di olio bollente dalla lampada accesa e sveglia Amore che scappa via. Si rompe l’incantesimo, e Psiche si mette alla ricerca dell’amato.
Psiche deve affrontare l’ira di Venere, che le impone Quattro prove difficilissime. Alla fine Amore interviene per salvarla, e si celebrano le nozze. Da questo amore nascerà una fanciulla che verrà chiamata Voluptas.
Vengono riprese le disavventure di Lucio-asino, si libera dai briganti, ma subito dopo Cade in balia altri uomini rozzi e violenti. Viene venduto un mugnaio, a un ortolano, preso con violenza dal soldato, acquistato da un cuoco E infine dal pasticcere. Quando sta per essere portato nell'anfiteatro di Corinto, preso dalla paura di esser sbranato dalle fiere ride circo, scappa. Si getta nel mare del golfo vicino a Corinto e invoca la Luna, simbolo della dea Iside. La dea ha pietà di lui e lo istruisce. Lucio dovrà recarsi alla festa in onore alla dea Iside, Dove potrà mangiare le rose per ritornare alla forma umana.
Ritorna ad essere umano, Dovrà essere devoto alla dea per sempre.
alla fine del romanzo viene inserita una sorta di sigillo che sembra dissolvere l’illusione del racconto e identificare l'autore con Lucio. Apuleio ha sostituito nel finale del romanzo, Lucio a se stesso, suggerendo un'interpretazione dell'opera in chiave autobiografica*
Le sezioni narrative
Il romanzo può essere suddiviso in tre sezioni narrative.
la prima corrisponde ai libri dal I-III—>Vicende di Lucio Sino alla sua trasformazione in asino.
È la parte dominata dai temi della curiositas e nella magia, viene creata un'atmosfera che prepara alla metamorfosi.
- la seconda sezione corrisponde libri IV-X—> parte più ampia che comprende oltre alle peripezie di Lucio-asino la lunghissima favola di Amore e Psiche. Questa sezione è molto più libera, ci sono una serie di episodi che si susseguono l’uno all’altro legati solamente la presenza dell’asino. La struttura della seconda parte può essere definita “romanzo picaresco”. La struttura di questo tipo di romanzo È caratterizzata dalla presenza di una serie gli episodi giustapposti che possono essere accresciuti a piacere. Sembra che ci sia disordine avvenimenti. In Apuleio il disordine non è derivante dall'incapacità di organizzare la materia, ma è uno strumento di cui si serve per comunicare la confusione che circondano Lucio trasformato in asino.
la terza sezione corrisponde al libro XI—> troviamo la conversione di Lucio ai misteri di Iside, il ritorno alla forma umana e l’adesione al culto di Osiride.
Il romanzo È costituito da 11 libri, un numero insolito per un’opera letteraria, ma ha valore simbolico perché nella religione isiaca l'iniziazione avveniva nell'11º giorno, dopo 10 giorni di preparazione.
L'autore ci spiega per bocca di Iside il significato della vicenda: Lucio ha ceduto al curiositas, si è abbassato a perseguire servile voluptates, ha cercato di violare le leggi della natura ricorrendo la magia; per questo egli è caduto in balia della fortuna cieca e crudele. Soltanto la provvidenza della dea Iside ha potuto salvarlo, facendogli riprendere le sembianze umane.
Caratteristiche e intenti dell'opera
Le “Metamorfosi” introducono nuovi interessi di tipo filosofico religioso.
Apuleio scegli una forma che sei tempi poteva raggiungere laghi strati della società.
Nell'opera coesistono due aspetti e atteggiamenti: dalla parte troviamo la gioia di raccontare, l'intento di intrattenere piacevolmente lettore, dall'altra l'intento serio ed edificante.
Il primo aspetto corrisponde a ciò che propone nel premio (lettore, presta attenzione: ti divertirai).
L'intento edificante si legge nella conclusione del romanzo, qual'è l'interpretazione globale dell'opera in termini di ravvedimento del protagonista.
Nella conclusione del romanzo vengono aggiunte implicazioni soggettive, quando nell'ultimo libro ci rivela il personaggio di Lucio c'è lui stesso, ossia Apuleio.
Non è da escludere che nelle metamorfosi abbiamo voluto riprendere il fine già perseguito nel “De Magia”, ossia quello di difendersi dall'accusa di praticare arti magiche.
LA LINGUA E LO STILE
Apuleio riassume nel proprio modo di esprimere le correnti arcaizzanti, e lo stile fiorito, elaborato e ornato delle scuole di retorica.
Il sermo contidianus lo troviamo specialmente nei dialoghi, ed è in coerenza con la scelta genere letterario “popolare”, questo però è sempre filtrato dalla cultura letteraria dell’autore.
Ci sono numerose allusioni e reminiscenze poetiche, la parodia letteraria trova spazio nelle Metamorfosi.
Troviamo molti arcaismi, neologismi, parole rare, espressioni ricercate e insolitite, tutto questo di mescola e viene utilizzato a seconda all’esigenza espressiva dello scrittore.
Il colorito generale dell’opera è poetico ottenuto dai poetismi, metafore, similitudini, perifrasi, epiteti esortativi. Ci sono anche numerosi diminutivi che derivano dal parlato.
A livello sintattico, la disposizione delle parole nella frase e delle frasi nel periodo obbedisce ai criteri artistici.
Il proemio e l'inizio della narrazione
Il narratore si rivolge immediatamente al lettore.
Come nelle fabulae Milesiae racconta storie di argomento diverso, queste narrazioni porteranno allo stupore del lettore.
Proemio troviamo la presentazione del narratore, viene messa in luce la voce narrante, che fa nascere dubbi sulla sua identità, Lucio o Apuleio?.
Secondo una struttura ad anello, il proemio si rivolge nel finale al lettore.
La curiositas si dimostra sin dall'inizio del romanzo la protagonista.
Lucio diventa asino
Lucio chiede alla servetta Fotide di dargli un pò dell'unguento per rendere possibile la trasformazione in gufo. Una volta ottenuto, Se lo spalma sul corpo, ma l’effetto non è quello desiderato perché Lucio si trasforma in asino. Fotide nella fretta aveva sbagliato barattolo, ma assicura a Lucio che all’alba avrebbe rimediato procurandogli delle rose che gli avrebbero fatto riprendere le sembianze umane.
Psiche, fanciulla bellissima
E’ l'inizio della novella Amore e Psiche. Questo racconto molto complesso perché si intrecciano temi mitologici con i motivi della poesia erotica. Vengono esposti allegoricamente significati religiosi e filosofici.
La preghiera a Iside
Inizio XI libro. Lucio asino in una notte di luna piena, invoca quella che gli appare la manifestazione terrena della divinità suprema. Gli apparirà Iside, confermandogli di essere oggetto di culto Milwaukee più lontani dalla terra. Troviamo l'invocazione della regina del cielo, la preghiera di Lucio ricalca le formule e stilemi tipici del linguaggio liturgico.
Il significato delle vicende di Lucio
E’ la fine delle vicende di Lucio asino. Secondo le promesse di Iside, Lucio, potrà magiare le rose della ghirlande che il sacerdote porterà durante la festa in suo onore così potrà riprendere le sembianze umane. La trasformazione è descritta in modo efficace, si sofferma sui particolari che permettono di cogliere l'evento meraviglioso nel suo svolgersi. Il sacerdote di Iside religiosa nelle discorso in cui spiega a Lucio le ragioni e il significato della sua esperienza; gli viene detto che è stato travolto dalla Fortuna cieca. Questa si contrappone alla provvidenza divina rappresentata dalla dea Iside.
Domande da interrogazione
- Chi era Apuleio e quale fu il suo contributo letterario?
- Qual è il tema centrale del "De Magia" di Apuleio?
- Qual è la trama principale de "Le Metamorfosi"?
- Qual è il significato della storia di Amore e Psiche all'interno de "Le Metamorfosi"?
- Come si conclude la vicenda di Lucio ne "Le Metamorfosi"?
Apuleio era un brillante oratore nato intorno al 120-125 a Madauro, noto per le sue opere "Le Metamorfosi" e "De Magia". Studiò a Cartagine e Atene, e fu accusato di magia, ma si difese brillantemente, continuando la sua carriera da retore.
Il "De Magia", noto anche come "Apologia", è un'orazione giudiziaria in cui Apuleio si difende dall'accusa di magia, distinguendo tra la magia volgare e una più nobile, legata alla filosofia e alla realtà divina.
"Le Metamorfosi", noto anche come "L'asino d'oro", narra le avventure di Lucio, che per curiosità viene trasformato in un asino e vive numerose peripezie, fino a quando la dea Iside lo aiuta a ritornare umano.
La storia di Amore e Psiche intreccia temi mitologici e motivi della poesia erotica, esponendo allegoricamente significati religiosi e filosofici, e rappresenta una parte centrale delle avventure di Lucio-asino.
La vicenda di Lucio si conclude con la sua conversione ai misteri di Iside, il ritorno alla forma umana e l'adesione al culto di Osiride, simboleggiando il ravvedimento e la salvezza attraverso la provvidenza divina.