Concetti Chiave
- Publio Virgilio Marone, nato nel 70 a.C., è conosciuto per le sue opere in esametri: le Bucoliche, le Georgiche e l'Eneide, che rappresentano diversi generi letterari tra cui poesia pastorale, epica didascalica e poema eroico.
- Le Bucoliche, composte tra il 42 e il 39 a.C., sono ispirate agli idilli pastorali di Teocrito e trattano temi di natura e vita agreste, con un'allegoria di aspirazioni di pace e amore infelice.
- Le Georgiche, un poema epico-didascalico completato in 7 anni, esplorano la coltivazione, l'allevamento e l'apicoltura, ponendo un forte accento sull'armonia tra uomo e natura e dedicandosi a Mecenate.
- L'Eneide, un poema eroico in dodici libri, racconta le avventure di Enea, con una struttura divisa in "odissiaca" e "iliadica", e si distingue per l'approfondimento delle emozioni dei personaggi e l'umanità dell'eroe.
- Virgilio fu una figura di grande importanza, celebrato da Dante come simbolo della ragione umana, e le sue opere furono pubblicate postume nonostante il desiderio di distruggerle se fossero rimaste incompiute.
Indice
La vita
Publio Virgilio Marone nacque il 15 Ottobre del 70 A.C ad Andes,a Mantova.Figlio di un proprietario terriero,ebbe un'istruzione completa in citta'via via piu'importanti:dalla Campania fino a Cremona,Milano e Roma.A Roma compro'una casa,frequento'la scuola di retorica ed entro'nel circolo di Mecenate;si trasferi'poi a Napoli dove studio'filosofia e proprio qui venne a contatto con i suoi amici piu'cari,da Lucio Vario a Orazio.Trascorse la sua vita confortato dai suoi pochi amici e dedicandosi alla composizione delle sue opere.Virgilio fu molto apprezzato come sommo poeta tanto da essere assunto da Dante come simbolo della ragione umana.Di lui conosciamo tre opere in esametri,appartenenti a diversi generi letterari:le Bucoliche di poesia pastorale,le Georgiche di epica didascalica e l'Eneide di poema eroico.Contemporaneamente alle prime,Virgilio aveva iniziato la composizione dell'Eneide e ne recito'i primi libri dinanzi all'imperatore anche se lui avrebbe impiegato altri tre anni per rifinire l'opera.Con l'intenzione di rielaborarla,Virgilio,parti'per un viaggio in Grecia e in Asia Minore per raccogliere informazioni di carattere storico nei luoghi stessi che aveva descritto nell'opera.Il suo viaggio pero'si concluse agli inizi:incontrato ad Atene Augusto che ritornava a Roma,decise,non si sa per quale motivo,di tornare in Italia con lui.Ammalatosi in seguito a una visita a Megara,sbarco'a Brindisi e vi mori'il 21 Settembre del 19 A.C all'eta'di 51 anni e fu sepolto a Napoli.Prima di lasciare l'Italia Virgilio si era fatto promettere dagli amici che avrebbero bruciato le sue opere incompiute se gli fosse capitato qualcosa durante il viaggio ma alla sua morte loro pubblicarono ugualmente l'Eneide.
Le Bucoliche
La prima opera Virgiliana e'una raccolta di carmi in esametri composti tra il 42 e il 39 A.C,in un periodo in cui Roma e l'Italia sono dilaniate dalle guerre civili e riprende gli idilli pastorali del poeta Teocrito.Da Teocrito,Virgilio,ha tratto oltre le ambientazioni anche diversi temi e motivi per poi accostargli ad elementi di altri autori sia greci che latini,specialmente di Catullo.Il complesso richiamo ad altri testi,rende molto difficile comprendere i suoi componimenti anche a causa del mascheramento allegorico dei personaggi.Il titolo della raccolta viene dal greco bukolos e significa"canti di pastori";a questo titolo greco si affianco'quello di Ecloghe che designa un carme di breve estensione.Nell'opera le ecloghe dispari contenevano dialoghi tra pastori;mentre quelle pari avevano una struttura narrativa.I temi centrali delle Bucoliche sono la descrizione di una natura di limpida bellezza che fa da sfondo ad una vita agreste,piena di guerre e l'aspirazione alla pace ma anche la centralita'della poesia intesa come piacere e conforto.A questi temi si contrappone l'infelicita'amorosa che priva chi ama dell'equilibio interiore.L'ambiente in cui si svolgono le bucoliche e'una campagna paradisiaca dove la vita dei pastori scorre serena;tra prati,ruscelli e boschi.I riferimenti geografici sono prima la Sicilia,terra di Teocrito;poi Mantova,terra di Virgilio,e poi l'Arcadia,patria del dio dei pastori.
La I ecloga e'un dialogo tra due pastori:Melibeo,costretto dalle discordie civili ad abbandonare i suoi campi poi assegnati ad un soldato,e Titiro che invece puo tenere i suoi beni grazie all'intervento di un giovane conosciuto a Roma.Dietro il personaggio di Titiro si celerebbe Virgilio stesso,minacciato nei suoi possedimenti dalle distribuzioni di terre ai veterani e reintegrato nel possesso del suo fondo da Ottaviano ma l'identificazione non e'totale poiche Virgilio e'molto piu'giovane di lui;invece dietro Melibeo stanno i compatrioti amareggiati dalle dolorose espropriazioni.
Nella IX ecloga vi e'sempre un dialogo tra pastori,Licida e Meride.Dell'amico Menalca,Meride confessa a Licida che dopo aver sperato di conservare i propri beni grazie ai suoi carmi lui ha dovuto cedere il suo piccolo podere ad uno straniero e ha rischiato anche di perdere la vita.
La II e la X ecloga sono accomunate dal tema amoroso.La II e'un appassionato canto d'amore del pastore Coridone per Alessi,il quale non ricambia la sua passione.Per la prima volta,in questo carme troviamo il tema virgiliano dell'amore come follia e forza irrazionale che travolge l'uomo dolorosamente.Un'altro amore infelice e'nella X ecloga,dedicata all'amico Cornelio Gallo,il quale e'rappresentato in preda alla disperazione per le infedelta'dell'amante Licoride;esso viene trasferito nel mondo bucolico assumendo i tratti di un personaggio teocriteo,l'eroe pastorale Dafni,la cui morte e'il tema della V ecloga.
La III,la VII e l'VIII ecloga contengono una gara poetica tra pastori:la III contiene un canto in cui tutti i pastori recitano due versi per volta introducendo versi d'amore.Nella VII i pastori si esibiscono in strofe alterne di quattro versi ciascuna;nell'VIII invece cantano ciascuno una volta sola inserendo dei ritornelli ripetuti piu'volte.L'argomento di quest'ultimo componimento e'di nuovo l'infelicita'amorosa:il primo pastore sfoga con accenti patetici la sua disperazione perche'la fanciulla amata sta per sposare un altro uomo e chiude il suo canto con un addio alla vita;il secondo pastore descrive invece riti magici compiuti da una donna per ricondurre a se l'amato che l'ha abbandonata.
Nella IV ecloga il poeta esprime l'intenzione di innalzare il tono del suo canto;lascia per un po i temi pastorali e si concentra nel ritorno sulla Terra dell'eta'dell'oro a cui e'collegata la nascita di un bambino,la cui infanzia e adolescenza,vedranno il realizzarsi del mondo nuovo.L'identificazione di questo bambino e'stato uno dei problemi piu'dibattuti:molti sostenevano fosse il figlio del console Pollione o di Ottaviano oppure ancora che fosse il figlio atteso di Antonio e Ottavia,sorella di Ottaviano.Questo problema pero'non ci impedisce di capire il significato del componimento:Vigilio esprime l'attesa e la speranza della cessazione delle lotte civili e dell'avvento di una nuova era di pace.
La VI ecloga infine svolge il tema del valore e dell'esaltazione della poesia ma non e'certo che essa sia collocata al centro della raccolta.In questa parte due pastorelli costringono Silene,anziano compagno di Bacco,a intonare un canto dai temi mitici al centro del quale e'inserito un omaggio a Cornelio Gallo.
Le Georgiche
La seconda opera virgiliana e'un poema epico-didascalico diviso in quattro libri in esametri;e'stato composto in 7 anni,dal 37 al 30 A.C,in conclusione venne recitato davanti a Ottaviano.Il titolo,Georgica,viene da georgicus e significa"relativo alla coltivazione dei campi".Il I libro infatti e'dedicato alla coltivazione dei cereali e in esso vi e'l'invocazione a vari dei e la morte di Giulio Cesare;il II libro tratta della coltura degli alberi e vi e'l'invocazione a Bacco e l'elogio della vita nei campi idealizzata come luogo di pace;il III dell'allevamento del bestiame,viene celebrato Ottaviano e in esso Virgilio sostiene che entrare nel mondo degli animali significa entrare nel mondo della sofferenza e il IV dell'apicoltura e la resurrezione delle api;a riguardo Virgilio credeva che la specie delle api venisse rigenerata mediante la"bugonia"ossia la nascita miracolosa dalla carcassa putrefatta di un vitello ucciso.Il quarto libro termina con la favola del pastore Aristeo,il quale perduti i suoi alveari,viene a sapere di essere stato punito per aver provocato la morte della ninfa Euridice,morsa da un serpente mentre cercava di sfuggirgli.Euridice era sposa di Orfeo,di cui Virgilio narra l'ascesa nell'Ade per riportare in vita la sposa;Aristeo placa con dei riti le Ninfe e vede uscire dalle carni dei tori sciami di api.L'opera"le Georgiche"e'dedicata a Mecenate,il cui nome compare all'inizio di ogni libro.Le Georgiche seguono i modelli di Esiodo e di Lucrezio al quale Virgilio rende omaggio nel II libro,proclamandolo felice per aver saputo accedere alla conoscenza scientifica della natura.Quest'opera non si tratta di un manuale per insegnare ai contadini come coltivare la terra ma si appella ai cittadini per restaurare i piu'autentici valori della tradizione romana legati alla civilta'contadina e vuole mostrare la perfetta armonia tra l'uomo e la natura.Per evitare la monotonia dell'opera Virgilio inserisce dei brani descrittivi o narrativi che assumono il carattere di excursus(digressioni).
L'Eneide
All'Eneide,poema eroico in dodici libri in esametri,Virgilio dedicò gli ultimi dieci anni della sua vita ma senza concluderlo.L'Eneide è la storia di Enea,eroe troiano figlio di Venere e Anchise,gia presente in Omero.L'opera è strutturata in due parti,ciascuna delle quali si rifà ai poemi omerici.I primi 6 libri sono la parte"odissiaca"in quanto raccontano come l'Odissea,il viaggio dell'eroe reduce da Troia come Odisseo;gli altri 6 sono invece la parte"iliadica"perchè ha come argomento,come l'Iliade,la guerra tra due popoli e si conclude con la vittoria del protagonista che in un duello uccide Turno,il nemico più forte.Tuttavia rispetto a Omero vi sono differenze fondamentali,perchè Virgilio rinnova i materiali poetici organizzandoli in modo diverso e li fonde con elementi presi da fonti greche e romane e inserisce delle novità come per esempio l'episodio di Didone inserito nel IV libro che narra di come le dee Giunone e Venere escogitano uno stratagemma per unire in matrimonio Enea e Didone apparentemente innamorati l'uno dell’altro.Il poeta abbandona l'oggettività del racconto di Omero per adottare una narrazione soggettiva in cui guarda dentro i fatti e le emozioni dei personaggi inserendo esclamazioni e dubbi.Enea si distacca inoltre da Omero poichè il suo eroismo non consiste nell'affermazione della propria personalità ma nella capacità di sottomettersi alla volontà degli dei sacrificando le esigenze personali per compiere la missione che gli è stata affidata;egli oltre le virtù tipiche dell'eroe presenta tratti tipici dell'humanitas come la tristezza per la solitudine e la compassione per gli infelici.Un certo numero di componimenti poetici viene riunito nell'Appendix Vergiliana,la cui autenticità venne molto discussa all'epoca poichè si pensava fossero solo imitazioni di poeti minori.
Domande da interrogazione
- Chi era Publio Virgilio Marone e quale fu il suo contributo alla letteratura?
- Quali sono i temi principali delle Bucoliche di Virgilio?
- In cosa consiste l'opera "Le Georgiche" e qual è il suo scopo?
- Qual è la struttura dell'Eneide e quali sono le sue caratteristiche distintive rispetto ai poemi omerici?
- Quali furono le circostanze della morte di Virgilio e cosa accadde alle sue opere incompiute?
Publio Virgilio Marone, nato il 15 ottobre del 70 A.C. ad Andes, Mantova, fu un poeta romano di grande importanza. È noto per le sue opere in esametri: le Bucoliche, le Georgiche e l'Eneide, che appartengono a diversi generi letterari e sono apprezzate per la loro profondità e bellezza.
Le Bucoliche trattano temi come la bellezza della natura, la vita agreste, l'aspirazione alla pace e la centralità della poesia. Contrappongono questi temi all'infelicità amorosa e sono ambientate in un paesaggio pastorale ideale.
"Le Georgiche" è un poema epico-didascalico in quattro libri che tratta della coltivazione dei campi, dell'allevamento e dell'apicoltura. Non è un manuale agricolo, ma un'opera che esalta i valori della tradizione romana e l'armonia tra uomo e natura.
L'Eneide è un poema eroico in dodici libri, diviso in una parte "odissiaca" e una "iliadica". Rispetto ai poemi omerici, Virgilio adotta una narrazione soggettiva e introduce elementi di humanitas, come la compassione e la tristezza, nel personaggio di Enea.
Virgilio morì il 21 settembre del 19 A.C. a Brindisi, dopo essersi ammalato durante un viaggio in Grecia. Aveva chiesto ai suoi amici di bruciare le sue opere incompiute, ma alla sua morte, essi decisero di pubblicare comunque l'Eneide.