Concetti Chiave
- La palliata è un genere teatrale romano del III secolo a.C., ispirato dalla commedia attica, e prende il nome dal "pallium", l'abito greco dei personaggi.
- Rappresenta la vita domestica e sociale con tipi universali come imbroglioni, figli dissoluti, e servi furbi, mantenendo sempre la scena in Grecia per evitare la romanizzazione.
- Il coro greco, nel teatro romano, era spesso assente o sostituito da cantici con accompagnamento musicale, mentre la platea ospitava spettatori privilegiati.
- La palliata è una commedia di intreccio basata sull'astuzia e la fortuna, culminante in un lieto fine spesso caratterizzato da riconoscimenti e scambi di persona.
- Gli autori principali del genere sono Terenzio, Cecilio Stazio e Plauto, che hanno trattato la palliata con originalità mantenendo i modelli greci.
La palliata
La palliata è un genere teatrale che comincia a diffondersi a Roma intorno al III secolo a.C. L’argomento e i personaggi sono ripresi dalla commedia attica, detta anche media o nuova, per distinguerla da quella più antica, chiamata arcaica.
Chiamata”palliata” dall’abito greco dei personaggi, detto “pallium”, essa rappresenta la vita della casa e della strada ed i tipi sono quelli che si ritrovano sempre nell’intrigo amoroso e nell’avventura: imbroglioni ed imbrogliati, figli dissoluti e vecchi corrotti, servi furbi e padroni ingenui, ecc.
Tuttavia esistono delle differenze: nel teatro greco il coro era posizionato sempre nell’orchestra, o platea, mentre il quello romano, la platea era occupata dagli spettatori di un certo livello e quindi privilegiati. A causa della ristrettezza della scena, il coro faceva delle apparizioni fugaci, a volte a scena deserta, a negli intervalli fa un’azione e l’altra. Addirittura nella commedia era inesistente. Col tempo il coro fu sostituito dai cantici, intermezzi musicali con l’accompagnamento del flauto che si distinguevano dai “diverbia”, cioè i dialoghi scritti.
La commedia latina non era divisa in atti; per necessità, l’azione poteva essere sospesa e la breve pausa, a scena vuota, era riempita con un intermezzo musicale.
A proposito del carattere della palliata occorre dire che essa è la commedia dell’astuzia e della fortuna. L’astuzia determina la trama e ad un certo momento interviene sempre la fortuna per arrivare alla soluzione. Di solito, il lieto fine si ottiene con il riconoscimento, mentre la comicità deriva dalla somiglianza e o dagli scambi di persona. Qui, si tratta di una commedia di intreccio in cui il desiderio amoroso di un giovane deve fare i conti con l’opposizione di un’altra persona e nel suo modo di agire, si serve dell’astuzia di un servitore. Alla fin,e interviene il caso che risolve ogni problema per lasciare tutti contenti.
In essa non c’è posto per un’analisi psicologica.
I più grandi autori di palliata sono stati Terenzio, Cecilio Stazio e Plauto
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e la caratteristica principale della palliata?
- Perché la palliata non è stata romanizzata?
- Quali sono le differenze tra il teatro greco e quello romano nella palliata?
- Quali sono gli elementi chiave della trama nella palliata?
La palliata è un genere teatrale romano del III secolo a.C., ispirato dalla commedia attica greca, che rappresenta la vita quotidiana con personaggi universali e intrighi amorosi.
La palliata non è stata romanizzata perché il governo oligarchico romano non permetteva che la serietà e l'autorità dei cittadini fossero rappresentate in modo burlesco, mantenendo quindi la scena e i modelli greci.
Nel teatro greco, il coro era sempre presente nell'orchestra, mentre nel teatro romano la platea era occupata dagli spettatori privilegiati e il coro faceva apparizioni fugaci, sostituito dai cantici.
La palliata è caratterizzata dall'astuzia e dalla fortuna, con trame che coinvolgono intrighi amorosi, l'astuzia dei servitori e il caso che risolve i problemi, portando a un lieto fine senza analisi psicologica.