Anna___04
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Concetti Chiave

  • La commedia "Adelphoe" di Terenzio esplora l'educazione dei figli attraverso i fratelli Demea e Micione, che adottano stili educativi opposti.
  • Il prologo della commedia non è espositivo ma difensivo, con Terenzio che risponde a critiche di plagio e collaborazione con altri.
  • Terenzio affronta l'accusa di plagio legata all'uso di scene da commedie plautine, pratica comune nota come "contaminatio".
  • L'accusa di prestanome è gestita in modo meno deciso, con Terenzio che definisce i diffamatori come maldicenti.
  • Il contesto storico vede un cambiamento nella percezione del teatro, con politici che iniziano a vantarsi di essere autori.

Indice

  1. Terenzio - Un prologo polemico (Adelphoe)
  2. Analisi

Terenzio - Un prologo polemico (Adelphoe)

Questo testo è tratto dagli Adelphoe, una commedia di Terenzio incentrata sull’educazione dei figli, argomento molto caro all'autore. I fratelli Demea e Micione hanno cresciuto i loro due figli Ctesifone ed Eschino in modo rispettivamente autoritario e permissivo. Ctesifone è innamorato di una cortigiana e riesce a conquistarla con l’aiuto del fratello; Eschino, invece, è in una relazione clandestina con una ragazza e sta per avere un figlio. Alla fine entrambi i fratelli riescono a realizzare il loro amore.
Il testo tratto dalla commedia è il prologo della stessa, in cui, tramite il capocomico, Terenzio si difende dalle accuse di plagio e di collaborazione con altri personaggi. Un’importante novità del teatro di Terenzio è l’utilizzo del prologo non per presentare la commedia (prologo espositivo) ma per difendersi dalle accuse dei suoi detrattori.

Analisi

Dopo aver presentato nell’esordio ciò che verrà trattato nel prologo, Terenzio affronta l’accusa di plagio, che si riferisce alla contaminatio con scene già utilizzate nelle commedie plautine. Successivamente passa all’accusa di prestanome, che lo vede collaborare con altri personaggi. La difesa a riguardo è molto più fragile: Terenzio definisce chi diffonde queste voci maldicente, forse perché ad alcuni personaggi questa diceria non è sgradita e quindi Terenzio non la contesta completamente. Se per un certo periodo di tempo la pratica dei generi teatrali è considerata disonorevole, per la prima volta i politici si compiacciono di essere considerati autori.

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