Concetti Chiave
- La tragedia latina ricevette meno attenzione rispetto alla commedia, con personaggi nobiliari e uno stile aulico.
- Pacuvio, membro del circolo degli Scipioni, era un drammaturgo tragico calabrese, influenzato dalla cultura scipionica.
- Le "cothurnatae" sono tragedie di ambientazione greca, distinte dalle "pretextae" di ambientazione romana.
- Pacuvio integrava erudizione e filosofia nelle sue opere, raggiungendo un "sublime tragico" che coinvolgeva emotivamente lo spettatore.
- Il "sublime tragico" si basa su un sentimento di elevazione dal negativo, collegato al termine greco "phatos".
Pacuvio - Introduzione e Cothurnatae
La tragedia è il genere che riscosse meno interesse nel pubblico latino rispetto alla commedia, dunque a oggi abbiamo meno opere di questo tipo inerenti a quel periodo. La tragedia si basava su personaggi di ceto nobiliare o mitologici tra l’umano e il divino e le vicende si evolvono da positive a negative con uno stile aulico, a differenza della commedia che si basa su personaggi quotidiani, si sviluppa partendo da una situazione negativa per terminare con una positiva e ha uno stile medio-basso.
Pacuvio è un autore appartenente allo stesso periodo di Catone e Terenzio che apparteneva al circolo degli Scipioni ed era il loro autore di tragedie, come Terenzio era quello di commedie. Il suo pensiero è dettato dalla sua appartenenza geografico-culturale, era infatti calabro (all’epoca la Puglia veniva chiamata Calabria), di Brindisi; era il nipote di Quinto Ennio, autore degli Annales, che gli aveva garantito la possibilità di studiare e avere una formazione sofisticata; i suoi interessi filosofici vicini al naturalismo lo legavano alla cultura scipionica e hanno impedito la piena diffusione delle sue opere, prevalentemente cothurnatae.
Le “cothurnatae” sono rappresentazioni tragiche di ambientazione greca, da non confondere con le “pretextae” che invece erano di ambientazione romana. Il suo stile vicino alla filosofia si ripercuote nelle opere, usa la contaminatio in maniera raffinara e cerca di comporre insieme alcuni aspetti apparentemente contrastanti: da un lato il racconto di una vicenda culturalmente erudita e la volontà di trasmettere contenuti filosofici, dall’altro la vicenda romanzesca dello sviluppo delle sue opere. Grazie a questi aspetti raggiunge un “sublime tragico”, dove “tragico” è l’aggettivo di tragedia e “sublime” è il sentimento che prova lo spettatore e che ha a che fare con il patetico, che si chiama così perché deriva da “phatos”, sentimento in greco. Quindi il sublime è un sostantivo patetico, un sentimento che parte dalla negatività ma serve per elevarsi e migliorarsi.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra tragedia e commedia nel contesto latino?
- Chi era Pacuvio e quale era il suo legame con il circolo degli Scipioni?
- Cosa sono le "cothurnatae" e come si differenziano dalle "pretextae"?
La tragedia si basa su personaggi nobili o mitologici e si evolve da situazioni positive a negative con uno stile aulico, mentre la commedia si sviluppa da situazioni negative a positive con uno stile medio-basso.
Pacuvio era un autore di tragedie del periodo di Catone e Terenzio, appartenente al circolo degli Scipioni, noto per il suo stile filosofico e l'uso della contaminatio nelle sue opere cothurnatae.
Le "cothurnatae" sono rappresentazioni tragiche di ambientazione greca, mentre le "pretextae" sono di ambientazione romana.