Concetti Chiave
- La figura di Penelope nell'antica Grecia rappresenta il rispetto dei valori di castità, domesticità e fedeltà coniugale, come evidenziato nel suo inganno della tela nell'Odissea.
- Elena di Troia è descritta come una figura di contrasto a Penelope, simbolo di bellezza tentatrice e disobbedienza ai valori tradizionali, con conseguenze catastrofiche come la guerra di Troia.
- Saffo e il "thiasos" mostrano un aspetto dell'educazione femminile greca, che includeva esperienze omoerotiche e una formazione all'amore prima del matrimonio.
- Nel mondo latino, Clodia (Lesbia di Catullo) rappresenta l'opposto dei valori romani di castità e fedeltà, come espresso nei poemi di Catullo.
- Nonostante le similitudini nei valori femminili tra greci e latini, la cultura greca era più tollerante verso le relazioni omosessuali femminili.
La figura della donna del mondo antico
Per comprendere al meglio il ruolo che la donna aveva e la posizione che occupava all’interno della società degli antichi, cioè latini e greci, è necessario analizzare alcuni degli esempi più celebri che ci vengono forniti dalla letteratura.Per quanto riguarda la donna greca, gli esempi più famosi sono sicuramente tre; Penelope ed Elena in contrapposizione tra loro e la poetessa Saffo.
Penelope è l’exemplum della donna greca per eccellenza, infatti rispetta il “mos maiorum”, che prevedeva, nella società greca come in quella romana, tre principi fondamentali: la donna doveva essere casta, domiseda ed univira.
La moglie di Odisseo rispettò sicuramente questi tre principi sacri; infatti attraverso l’inganno della tela, che Penelope tesseva durante il giorno, rispettando così anche l’essere domiseda, e disfava di notte, facendo in modo di non finirla mai, pena un nuovo marito. Questo punto in particolare dell’Odissea ci svela molto sulla figura femminile ai tempi di Omero; la tela infatti rappresentava l’unico mezzo con cui le donne potevano svagarsi e viaggiare con la fantasia, i disegni realizzati da esse erano la proiezione della loro interiorità nel mondo reale.
In dicotomia con la giovane madre di Telemaco vi è sicuramente la figura mistica e controversa della bella Elena, di cui ci parlano varie fonti, tra cui la stessa Saffo.
Essa ci viene descritta come una dea tentatrice, capace di usare la sua bellezza e il suo fascino per portare la rovina tra gli uomini, di cui la guerra di Troia è sicuramente l’apice. Elena è l’esatto opposto di Penelope; sappiamo che non è univira, infatti lascia suo marito Menelao per congiungersi con Paride e non le aggradano particolarmente i lavori della casa.
Attraverso le fonti, sia dirette, sia indirette, di Saffo, possiamo capire un’altra importante informazione riguardo l’educazione delle donne; esse in un periodo che precedeva il matrimonio frequentavano il “thiasos”, cioè una sorta di scuola in cui le fanciulle venivano educate, tra le altre cose, all’amore, avendo rapporti di omoerotismo sia tra di loro, sia con l’educatrice, in questo caso, Saffo.
Per quanto riguarda invece il mondo latino possiamo prendere in considerazione la figura di Clodia o Lesbia per Catullo, che era l’opposto della donna ideale per i romani, che, al pari per i greci, doveva essere casta, domiseda ed univira.
La Lesbia di Catullo sicuramente non incarna in sé questi valori, come ci viene descritto anche dallo stesso poeta all’interno dei suoi componimenti.
Possiamo dunque notare una coincidenza di valori del femminile nella cultura greca e latina, anche se quella greca risultava essere molto più aperta e tollerante nei confronti dei rapporti omosessuali tra donne.
Domande da interrogazione
- Quali sono i tre principi fondamentali che la donna greca doveva rispettare secondo il "mos maiorum"?
- In che modo Penelope rappresenta l'exemplum della donna greca?
- Come viene descritta la figura di Elena rispetto a quella di Penelope?
- Qual è il ruolo del "thiasos" nell'educazione delle donne greche?
La donna greca doveva essere casta, domiseda ed univira, come esemplificato dalla figura di Penelope.
Penelope rispetta i tre principi del "mos maiorum" e utilizza l'inganno della tela per mantenere la sua fedeltà e il suo ruolo di domiseda.
Elena è vista come una dea tentatrice, opposta a Penelope, poiché non è univira e non si dedica ai lavori domestici.
Il "thiasos" era una scuola dove le fanciulle venivano educate, inclusi rapporti di omoerotismo, come descritto dalle fonti di Saffo.