La concezione socio-politica eschilea
La concezione socio-politiche di Eschilo è tendente a sostenere la democrazia e ciò viene confermato anche dalle sue tragedie. Nei “Persiani”, per esempio, c’è un elogio a Temistocle nel momento in cui stava per essere sconfitto contro quelli che vengono chiamati “cimoniani”, uomini conservatori e vicini a Sparta, che in realtà nasconde una lode a Pericle, vedendo in lui il continuatore della politica di Solone, più apprezzata dal tragediografo perché più moderata e tendente alla concordia. La figura di Pericle, poi, viene indirettamente omaggiata anche nella tragedia delle “Supplici” con il personaggio del re Pelasgo. Quest’ultimo risulta essere una figura autorevole ma sempre attenta ad ascoltare il suo popolo. Ne è testimonianza l’episodio in cui le Danaidi chiedono ospitalità al re ma lui, perplesso, dirà di dover conoscere anche il parere cittadino prima di accoglierle, parere che, tra l’altro, darà in seguito, esito positivo.In questa tragedia Eschilo mette in luce anche quella che è la condizione della donna della sua epoca in particolar modo per quanto riguarda il matrimonio. Non si lasciava, infatti, libera scelta alla futura sposa poiché la sua natura era quella di convolare a nozze con un uomo scelto dalla famiglia per favori di tipo economico o sociale ed essere sottomessa alle volontà patriarcali. In più era probabilmente diffuso un sentimento di misoginia che Eschilo racchiude nella prima parte dei “Sette contro Tebe” in cui c’è un contrasto tra un coro di donne piangenti e terrorizzate per la paura dell’assedio di Tebe ed Eteocle che, con voce possente, intima di fare silenzio e di avere coraggio per difendere la patria. E per fare ciò quest’ultimo dovrà morire in combattimento contro il fratello Polinice secondo la legge generica di derivazione omerica del sangue chiama sangue. Legge che verrà poi interrotta con l’introduzione del tribunale dell’Aeropago. Questo è un fatto significativo perché mostra come Eschilo si trovi a vivere in una società che è in bilico tra mondo arcaico dai valori di Omero e un mondo moderno basato su istituzioni amministrative e giudiziarie ben precise.