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Oggi è la giornata degli stagisti, un'ottima occasione per trattare di questo argomento. Quante volte, infatti, hai sentito parlare di stage o di tirocinio? Tante, vero? Questa è infatti una delle modalità più adottate per la formazione dei giovani e per il loro inserimento nella realtà del lavoro. La domanda viene allora spontanea: deve essere pagato o no? Beh, ho una buona notizia: la risposta è sì, la legge prevede un rimborso spese obbligatorio per gli stagisti.

Purtroppo, però, non sempre le cose vanno come devono andare. A volte le aziende hanno utilizzato i contratti stage per “sfruttare” il lavoro dei giovani sottopagandoli, o addirittura non pagandoli proprio. Una triste realtà molto diffusa. Per fortuna, per contrastare questa tendenza, sono state create delle norme che fissano il tetto minimo del contributo che deve essere assegnato a uno stagista, e queste sono differenti di regione in regione. Vediamo allora a quanto corrisponde la cifra che per legge deve essere concessa per il rimborso spese di uno stage.

Stage curriculare ed extracurriculare

Prima di soffermarci sulla remunerazione, occorre fare una doverosa distinzione. Esistono infatti due differenti categorie di stage.

La prima categoria è quella dello stage curricolare, prevista all’interno di un percorso di studio (universitario, scolastico, ecc) con l’obiettivo di far compiere un’esperienza lavorativa allo studente permettendogli così di sviluppare nuove competenze utili. Questa tipologia di periodo di formazione non prevede obbligatoriamente una remunerazione, perché utile al conseguimento dei CFU, ovvero i crediti formativi.

La seconda categoria è quella dello stage extracurricolare. Questo si svolge al di fuori dei percorsi di studio ed è quindi dedicato ai giovani disoccupati. In più, a differenza dello stage curriculare, prevede un rimborso spese obbligatorio.

Ma, come abbiamo detto, la situazione non è così semplice. Spesso gli stagisti non percepiscono nessuno stipendio. In questo caso, è utile sapere che i datori di lavoro stanno violando la legge. Se qualcuno ti propone quindi un periodo di tirocinio extracurricolare non remunerato, non accettare. È tuo diritto pretendere il rimborso spese previsto.

Quanto è lo stipendio di uno stagista?

Torniamo adesso alla domanda posta all’inizio di questo articolo. A quanto corrisponde lo stipendio di uno stagista?

La risposta a questa domanda non è una sola. Devi sapere infatti che i tirocinanti non ottengono la stessa remunerazione in tutta Italia. Prendendo in considerazione le norme che regolano questo specifico contratto di lavoro, infatti, lo stipendio varia da regione a regione, anche sostanzialmente. In ogni caso, la soglia minima non scende mai sotto i 300 euro.

Forza, facciamo adesso qualche esempio specifico per capire le differenze che ci possono essere tra regione e regione.

Partiamo dalla Lombardia. Qui, come riporta Trend Online, l’indennità prevista per gli stagisti è di 500 euro (o 400 più i buoni pasto) per un full time e di 350 per un part-time. Nel Lazio, invece, Il rimborso spese è di 800 euro mensili per un full-time, mentre per il part-time subirà naturalmente delle diminuzioni a seconda del numero di ore svolte. In Toscana, lo stipendio dello stagista full-time è di 500 euro mensili, così come in Abruzzo e Campania. Per quanto riguarda la Valle d’Aosta, la Sardegna, il Piemonte e la Basilicata, lo stipendio percepito degli stagisti è di 600 euro. Veneto, Umbria e puglia, pagano i propri stagisti 450 euro al mese. Calabria, in ultimo, 400 euro.

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