Obbligo Green pass sul lavoro, come funziona dal 15 ottobre

Dal 1 settembre il Green pass è diventato obbligatorio per molte attività. A scuola ad esempio, il certificato verde è indispensabile per tutto il personale scolastico e ATA ma non per i ragazzi. Per le università invece il Green pass diventa obbligatorio per tutti, anche per gli studenti.

Cosa succede invece nel mondo del lavoro? Se sei uno studente lavoratore o hai un lavoretto part-time, dovrai avere il Green pass?
Il sole 24 ore ci spiega cosa accadrà da 15 ottobre dopo le decisioni del governo delle ultime ore sul Super Green Pass.

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Il Green pass serve per accedere al posto di lavoro?
Per tutti i dipendenti pubblici e privati, dal 15 ottobre il Green pass diventerà obbligatorio per accedere al posto di lavoro.

Il Green pass serve anche per chi fa volontariato o formazione?
Sì, la certificazione verde è necessaria anche se si svolge attività di formazione e volontariato nella Pa o da privati (compresi i contratti esterni).

Per fare i baby sitter serve il Green pass?
Anche i collaboratori familiari, compresi i baby sitter, dovranno possedere il Green pass.

Quanto dura il Green pass dopo il vaccino?
Per tutti i tipi di vaccini, il Green pass è valido un anno dall’ultima somministrazione del farmaco.

Da quando è valido il certificato verde per chi è guarito dal Covid e ha effettuato la prima dose?
A differenza degli altri, chi è guarito dal covid non dovrà più aspettare i canonici 15 giorni dalla prima dose, ma riceverà subito il proprio certificato verde.

Per quanto rimane valido il Green pass dopo il tampone?
Ad oggi, il green pass ottenuto a seguito dell’esito negativo di un tampone vale 48 ore. Si sta pensando però di prolungare la validità a 72 ore per i risultati ottenuti da tamponi molecolari.

Si devono ancora aspettare 15 giorni dopo la prima dose per ottenere il Green pass?
Sì, è ancora necessario aspettare 15 giorni dopo la prima somministrazione per entrare in possesso del Green pass.

Chi si occupa dei controlli sul posto di lavoro?
A provvedere ai controlli saranno i datori di lavoro (pubblici e privati). L’ultima data utile per permettere ai datori di definire le modalità di verifica (anche a campione) è il 15 ottobre.

I lavoratori senza pass sono punibili con delle sanzioni?
Sì, e queste possono oscillare dai 600 ai 1500 euro. Possono essere applicate per chiunque venga sorpreso sul posto di lavoro sprovvisto di green pass. Dato che l’attività di controllo spetta a loro, anche i datori di lavoro possono essere sanzionati, rischiando una multa dai 400 fino ai mille euro.

Quando è prevista la sospensione per i lavoratori privati?
La sospensione è prevista dal primo giorno in cui si risulta sprovvisti di Green pass. Per chi lavora in imprese con meno di 15 dipendenti, la sospensione si effettua invece dal 5 giorno.

Il datore di lavoro è in grado di effettuare la sostituzione del lavoratore sospeso?
Sì, ma solo per chi lavora in imprese con meno di 15 dipendenti. La sospensione si effettua dal 5 giorno e la durata di quest’ultima può variare a seconda del contratto stipulato per la sostituzione (non più di 10 giorni e non oltre il 31 dicembre).

Se si presenta un certificato falso, cosa succede?
Se si ha contribuito alla falsificazione del documento si può essere accusati di “reato di falsità materiale commessa da privato”. Questo crimine è punibile con la reclusione da sei mesi a tre anni (ridotta fino a un terzo). Chi invece utilizza un certificato falso senza averlo contraffatto di persona rischia la condanna per “reato di uso di atto falso” con pene ridotte ancora di un terzo. Anche chi usa il Green pass di un'altra persona è accusabile di “reato di sostituzione di persona” punibile con un anno di reclusione.

E’ previsto il licenziamento per i lavoratori privati che non presentano il Green pass?
No, ad oggi non è previsto il licenziamento. Sì invece alle sanzioni e alle sospensioni.

Per chi non è vaccinato sono previsti i tamponi gratuiti?
No, i tamponi saranno gratuiti solo per le persone fragili.