GreMo80
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contratto a tempo indeterminatoDi solito l’essere umano ha un’avversione intima per tutto quello che non è determinato. La parola indeterminato quasi sempre suscita sentimenti di ansia, preoccupazione, incertezza. Quasi sempre, appunto.
Perché nel mondo del lavoro, invece, la parola indeterminato è quella che, più di ogni altra, genera sicurezza, stabilità, serenità!
Perché questo apparente paradosso? Perché con la parola contratto a temo indeterminato si indica, in Italia, il tipo di contratto che ha maggiori tutele. Quello che “non finisce mai” e può essere interrotto soltanto per casistiche gravi (che ho spiegato in precedenti articoli) e con procedure molto rigide. Il sogno di gran parte dei lavoratori!

Come funziona un contratto a tempo indeterminato

Ma cerchiamo di capire meglio come funziona un contratto a tempo indeterminato ponendoci delle semplici domande:

  • Come faccio a capire se un contratto è a tempo indeterminato? Semplicemente nella lettera di assunzione lo troverai scritto e soprattutto non saranno presenti riferimenti a date di fine contratto o altre condizioni solitamente chiamate “risolutive” (come ad esempio la fine di un progetto).
  • L’azienda può comunque interromperlo? No, a meno che non si verifichino le condizioni per procedere con il licenziamento (ho spiegato in un precedente articolo quando questo può avvenire). Attenzione però: solitamente il contratto inizia con un periodo di prova. Si tratta di una finestra temporale definita (di solito da 1 a 6 mesi in funzione del livello di assunzione) nella quale in realtà l’azienda può interrompere il contratto senza alcuna spiegazione. Questo per dare la possibilità di valutare bene la persona, prima che scatti l’impegno a tenerla per sempre.
  • Se invece sono io a volerlo interrompere, posso farlo? Certamente, ciascuno è libero di dare le dimissioni (anche qua troverai un precedente articolo che spiega meglio questa parola) per interrompere un contratto. Basta rispettare i tempi di preavviso che, nel periodo di prova, sono pari a zero.
  • Se ho un contratto a tempo indeterminato sono costretto a fare lo stesso lavoro per sempre? Assolutamente no! Non lo auguro a te e neanche alla tua azienda, a meno che non sia tu stesso ad amare talmente tanto quello che fai da non volerlo cambiare. Anche se indeterminato un contratto prevede sempre che si possano variare gli aspetti che lo regolano: orario, sede, mansione, livello di inquadramento, retribuzione. Ovviamente questo può avvenire soltanto in accordo con l’azienda e nel rispetto delle regole del contratto nazionale di lavoro applicato.
  • Il tempo indeterminato non mi concederà più il tempo per seguire altri progetti di vita? Potrai fare tutto quello che vorrai fuori dall’orario di lavoro, per cui la cosa importante è comprendere quali siano questi orari e verificare che si sposino con i tuoi interessi! Inoltre avrai sempre almeno un giorno di riposo a settimana oltre alle ferie (vedi l’articolo dedicato per comprendere meglio la parola). In casi speciali (molto particolari a dire il vero) si può “sospendere” il contratto per un periodo temporale: si parla in questi casi di aspettativa o congedo (vedi l’articolo dedicato per comprenderne meglio la parola).
  • Per cui non tutto quello che è non è determinato deve mettere paura… esiste un indeterminato che ci piace e speriamo che tu possa conoscerlo quanto prima.

    Se hai una parola che ti interessa approfondire scrivimi a redazione@skuola.net

    Gregorio Moretti
    Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende

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