
“Ho rifiutato quel voto perché mi abbassava la media”, oppure “Ho accettato un 18, mi basta finire il prima possibile tanto il voto non lo guarda più nessuno”. Ti sarà sicuramente capitato di sentire frasi simili nei dialoghi con i tuoi amici, oppure potresti essere stato tu stesso a pronunciarle… niente di male, sono riflessioni comuni, di buon senso, che hanno accompagnato i percorsi di tutti noi e continueranno a farlo di generazione in generazione.
Alla base c’è il dubbio tra finire un percorso di studio nei tempi, oppure finirlo puntando al massimo dei voti.
E’ chiaro che l’ottimo sarebbe raggiungere tutti e due i risultati! Per chi ci riesce non ci sono problemi di scelta, ma per tutti gli altri (direi la maggioranza), occorre trovare un compromesso ed io proverò a darti alcuni consigli per trovarlo.Il voto non conta…
“Ma tanto ormai il voto non conta, non lo guarda più nessuno”, sempre più spesso sento affermazioni simili. Sicuramente, e per fortuna, i parametri di valutazione sono oggi più completi rispetto al passato ed i vecchi concorsi “per titoli”, quelli dove si stilava una graduatoria in base al voto di laurea o di diploma, non esistono in pratica più. Da selezionatore con migliaia di CV e centinaia di colloqui alle spalle, devo però ammettere che andare a verificare il titolo di studio ed il punteggio conseguito è una tentazione irrinunciabile.
Chi seleziona ha molti pochi elementi per valutare ed è alla ricerca di conferme… vedere un bel voto lo rassicura e rafforza la valutazione positiva. Per questo abbassare troppo le tue pretese potrebbe penalizzarti, soprattutto se hai in mente un percorso professionale all’interno di grandi aziende o in contesti molto selettivi.
Sono giovane, c’è sempre tempo
La cosa bella di quando terminano gli studi è che siamo molto giovani, l’età sembra non contare e gli anni davanti a noi tutti da scrivere. Ed è vero: è un’età nella quale le scelte non sono irreversibili e si può sempre cambiare strada. Per questo ritardare l’uscita dagli studi per migliorare i propri voti o perfezionare la propria preparazione può essere una buona opzione.
Purchè non diventi un parcheggio, oppure un modo per rimandare la scelta del proprio futuro. Anche quando siamo molto giovani gli anni si sommano velocemente ed un percorso di studi troppo lungo potrebbe penalizzarti nelle selezioni future. Se hai un obiettivo chiaro, prenditi del tempo per perseguirlo, altrimenti gettati nella mischia e fallo il prima possibile.
Il compromesso esiste e sei tu
Una volta compreso che anche i voti hanno un valore e che il tempo non è infinito, occorre trovare un compromesso, ma questo può dipendere soltanto dai tuoi obiettivi.
In linea generale se conosci già le tue ambizioni professionali e punti ad un percorso molto selettivo, raggiungere risultati eccellenti può essere una priorità. Se invece confidi nell’esperienza per trovare la tua strada, allora lasciare qualche “punto” sul campo per andare veloci non sarà un problema, il tempo guadagnato ti permetterà di ripagarti con un buon apprendimento sul campo.
Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende