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posti di lavoro più equi e inclusivi in ItaliaIl posto di lavoro dei sogni è quello che garantisce equità di retribuzione, meritocrazia e work-life balance, ovvero l'equilibrio tra vita professionale e vita privata. Queste tre componenti sono servite per stilare la classifica delle 20 aziende italiane in cui tutti i collaboratori, indipendentemente dalle caratteristiche personali e dal ruolo, hanno la possibilità di sviluppare al meglio il proprio potenziale.

Grazie alla ricerca svolta da Great Place to Work Italia, su un campione di 95 mila dipendenti, è scaturito un podio che vede al primo posto la Sidea Group Srl, azienda leader nella consulenza nel campo dell’information technology.
Scopriamo tutte le altre imprese che sono riuscite a guadagnarsi un posto importante all'interno del ranking nazionale.

Le 20 aziende italiane dove si lavora meglio

Con il sondaggio svolto da Great Place to Work Italia, azienda leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding, è stato possibile conoscere le prime 20 realtà aziendali italiane, scelte da quasi 95mila persone di 113 imprese del Bel Paese con almeno 50 dipendenti, in grado di offrire ai collaboratori un’esperienza lavorativa capace di sviluppare il potenziale di ognuno. La classifica del "Best Workplaces for Diversity, Equity & Inclusion" è stata stilata in base a tre elementi fondamentali: equità della retribuzione, meritocrazia e work-life balance.

Ecco, in ordine, le prime 3 aziende italiane per equità e inclusione:

    1. Sidea Group Srl, azienda leader nella consulenza nel campo dell’information technology;
    2. Bending Spoons, realtà attiva nell’IT in qualità di sviluppatrice di applicazioni per dispositivi mobili;
    3. American Express Italia, impresa che si occupa di servizi finanziari e assicurazioni.

classifica migliori aziende italia
Fonte foto: Great Place to Work Italia

Secondo Great Place to Work Italia, l'88% dei collaboratori delle aziende premiate afferma di "poter essere sé stesso" sul luogo di lavoro e l’85% è convinto che "i responsabili non facciano favoritismi" sul lavoro.

"La diversità è riconosciuta sempre di più come un valore da parte delle organizzazioni. Ma la diversità, sia essa di genere, orientamento sessuale o religioso, provenienza o età, di per sé non basta a generare valore per l’azienda – sottolinea Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Italia - per farlo c’è bisogno di creare una cultura aziendale inclusiva ed equa, capace di dare a tutti i collaboratori la possibilità di esprimersi al meglio, indipendentemente dalle caratteristiche personali, dal ruolo ricoperto in azienda e dalle mansioni svolte"