
Un milione di posti di lavoro: non stiamo parlando di una famosa promessa elettorale del passato ma dei nuovi contratti che dovrebbero essere siglati da qui all’inizio del 2019. Di questi, circa un terzo, dovrebbe essere messo a disposizione già nel corso del mese di novembre 2018.
A fare queste stime è l’ultimo Rapporto Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro). Nelle prossime settimane, infatti, le imprese italiane dovrebbe aprire quasi 354mila nuove posizioni lavorative. Ovviamente si tratterà di una vasta rosa di tipologie contrattuali: tempo indeterminato, tempo determinato, lavori stagionali, a chiamata, di apprendistato, somministrazione, collaborazione coordinata e continuativa e tutti gli altri contratti non alle dipendenze. Mentre le proiezioni, ci dicono che a fine gennaio 2019 le nuove attivazioni saranno ben oltre il milione (1.111.550).
Numeri in crescita rispetto all’anno scorso
Dati, quelli appena elencati, che possono essere letti in un duplice modo. Da un lato, le incertezze manifestate dai mercati internazionali sulla tenuta dei conti italiani, hanno fatto leggermente frenare la crescita rispetto al mese di ottobre (quando i nuovi rapporti di lavoro furono circa 370mila). Ma, analizzando gli scenari prendendo a riferimento l’intero anno, la domanda di lavoro (da parte delle aziende) registra una costante crescita: rispetto al periodo novembre 2017-gennaio 2018 – quando ci furono +996.770 assunti a vario titolo - nel prossimo trimestre dovremmo avere circa 145mila nuovi contratti in più; mentre saranno 55mila le opportunità di lavoro a novembre 2018 rispetto allo stesso mese del 2017.
Dove è più facile trovare un lavoro
I settori che daranno la spinta maggiore all’occupazione? Ai primi posti troviamo le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (che registreranno un +25,9% di nuove attivazioni), seguite dai servizi dei media e della comunicazione e da quelli dell’ICT (rispettivamente +23,7% e +23,1%); ottimo rendimento anche per i servizi alle persone (+21,6%), le industrie meccaniche ed elettroniche (19,6%) e le costruzioni (18,3%). Aumentano, rispetto allo scorso anno, anche le assunzioni per impresa (che passano da 1,7 a 2,0), soprattutto se si tratta di aziende di media dimensioni.