leo.chini
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Concetti Chiave

  • Il sonetto è una delle forme poetiche più antiche e durature in Italia, composto da quattordici endecasillabi divisi in quartine e terzine.
  • La canzone, resa celebre da Petrarca, è composta da stanze di 13 versi endecasillabi e settenari, con una struttura spesso modificata da Leopardi nell'Ottocento.
  • La ballata, originariamente accompagnata da musica e danza, ha subito molte modifiche strutturali nel tempo, variando in numero e lunghezza delle strofe.
  • Le rime giocano un ruolo cruciale nella poesia, stabilendo relazioni sonore e significative tra parole, con vari schemi come rima baciata, alternata e incatenata.
  • Le figure retoriche arricchiscono il significato e la struttura della poesia, includendo metonimia, sinestesia, anafora e ossimoro, tra le altre.

ANALISI DI UNA POESIA

1. Leggere attentamente
2. Genere poesia:
• SONETTO: è uno dei componimenti poetici più antichi e più duraturi della tradizione lirica italiana. Esso è costituito da quattordici endecasillabi divisi in due quartine e due terzine. Nelle quartine le rime possono essere incrociate o alternate. Nelle terzine il più antico schema di rime è quello alternato.
• LA CANZONE: è considerato il più illustre componimento delle tradizione poetica italiana.

Il suo uso risale a Francesco Petrarca ( 14 secolo). Essa è composta da strofe dette stanze costituite da 13 versi endecasillabi e settenari ed è chiusa da un’ultima strofa generalmente più breve detta commiato o congedo. Ogni strofa è formata da 3 parti: 1) fronte, è costituita da 6 versi e divisa a sua volta in primo e secondo piede. 2) chiave, è costituita da un solo verso che collega la fronte alla terza parte. 3) sirima è formata anch’essa da 6 versi e divisa in prima e seconda volta. Nell’Ottocento Giacomo Leopardi modificò la struttura della canzone variando il numero e la lunghezza delle strofe, la successione di endecasillabi e settenari e lo schema delle strofe, nacque così la canzone libera.
• LA BALLATA: o canzone per ballo è un componimento poetico originale destinato al canto e alla danza. Le suo origini risalgono al duecento ma, nel corso dei secoli, la sua struttura è stata ripetutamente modificata, tanto da creare forme che si differenziano per il numero delle strofe e l’estenzione delle riprese.
• LA CANZONETTA: è un antico componimento di origine popolare nato per essere cantato. È formato da due strofe e versi brevi e caratterizzate da un ritornello ripetuto alla fine di ogni strofa. Essa nacque nella fine del ‘500 a opera del poeta Gabriello Chiabrera. Egli da origine successivamente alla canzonetta melica che veniva cantata e seguita da un accompagnamento musicale. Essa è composta da strofe brevi di versi per lo più settenari e ottonari.
3. Argomenti fondanti o struttura
• strofe: la strofa è un insieme di versi legai fra loro da ragioni metriche e spesso anche di contenuto. Esse si distinguono e vengono denominate in base al numero di versi che lo costituisce. I tipi più diffusi sono:
 DISTICO: strofa formata da due versi, spesso endecasillabi e per lo più in rima baciata.
 TERZINA: strofa formata da tre versi, generalmente endecasillabi.
 QUARTINA: strofa formata da quattro versi.
 SESTINA: strofa formata da sei versi, variamente rimati.
 OTTAVA: strofa formata da otto versi, i primi sei hanno delle rime alternate e gli ultimi due delle rime baciate.
 STROF A LIBERA:
• Versi: le righe che costituiscono un testo poetico sono unità particolari, che vanno a capo secondo la lunghezza scelta dal poeta, una lunghezza, comunque, che non coincide con le righe di scrittura che siamo abituati a trovare nel discorso in prosa. Esse sono dette versi. I versi si distinguono in base al numero di sillabe di cui sono composti. Il verso endecasillabo è il più famoso della tradizione metrica occidentale. All’interno del verso possiamo trovare parole tronche ( con l’accento sul’ultima sillaba, lascia dietro di se un suono non pronunciato, una specie di vibrazione che si prolunga nel tempo) e parole sdrucciole ( con accenti nella terzultima sillaba come àmano, àncora).
 VERSO PIANO: se la parola finale del verso è piana ( accento che cade nella penultima sillaba) il conteggio delle strofe è regolare.
 VERSO TRONCO: se la parola finale del verso è tronca si conta una sillaba in più.
 VERSO SDRUCCIOLO: se la parola finale del verso è sdrucciola si conta una sillaba in meno.
tipo di verso Numero di sillabe Sillabe su cui cadono gli accenti ritmici
Bisillabo 2 1 sillaba
Ternario 3 2 sillaba
Quaternario 4 1 e 3 sillaba
Quinario 5 se piano
6 se sdrucciolo
7 se tronco 1 e 4 sillaba
senario 6 se piano
7 se sdrucciolo
5 se tronco 2 e 5 sillaba
Settenario 7 se piano
8 se sdrucciolo
6 se tronco Una delle prime 4 , e la 6 sillaba
Ottonario 8 se piano
9 se sdrucciolo
7 se tronco 1,4,7 sillaba
3 e 7 sillaba
Novenario 9 se piano
10 se sdrucciolo
8 se tronco 2,5,8 sillaba
decasillabo 10 se piano
11 se sdrucciolo
9 se tronco 3,6,9 sillaba
endecasillabo 11 se piano
12 se sdrucciolo
10 se tronco 6 e 10 sillaba
4,8, 10 sillaba
4,7, 10 sillaba
Accenti liberi purché sia accentata la decima

• rime: è una degli elementi nell’organizzazione del testo poetico è certamente la rima. Essa si produce quando due parole presentano identità di suoni a partire dalla vocale accentata . la rima ha varie funzioni: 1) sottolinea la pausa alla fine di ogni verso 2) stabilisce relazioni non solo di suono, ma anche di significato, tra le parole che fanno rima tra loro 3) costituisce a scandire il ritmo del desto poetico. Esse si suddividono in :
 RIMA BACIATA: AA
 RIMA ALTERNATA: ABAB
 RIMA INCATENATA: ABA BCB CDC , ecc
 RIMA INCROCIATA: ABBA
 RIMA IPERMETRA: si ha quando una parola pian fa rima con una parola sdrucciola
 RIMA EQUIVOCA: che si ha tra due parole uguali dal punto di vista fonico ma che hanno diverso significato
 Versi sciolti quando non sono presenti le rime
4. Figure retoriche
• Figure di significato: sono basate sul trasferimento di significato da un’espressione un’altra.
 METONIMIA: sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo u rapporto di contiguità logica. ( il concreto per l’astratto, l’effetto per la causa)
 SINEDDOCHE: sostituzione di un termine con un altro che ha come il primo un rapporto di quantità. ( la parte per il tutto. Il genere per la specie )
 METAFORA: sostituzione di una parola con un’altra che ha una qualche somiglianza col senso letterale della parola sostituita. Le parole per poter essere sostituite devono appartenere allo stesso campo semantico. ( capelli biondi > capelli d’oro )
 SINESTESIA: tipo di metafora che consiste nel trasferimento di ua parola si significato dall’uno all’altro campo semantico ( urlo caldo > urlo nero della madre )
 PERIFRASI: sostituzione di un solo termine con un giro di parole, o definizione, o parafrasi.
 EUFEMISMO: perifrasi usata per attenuare un’espressione troppo cruda, dolorosa o volgare. ( è morto > è passato a miglior vita).
 ANTONOMASIA: l’uso di un nome comune, un epiteto o una perifrasi a posto di un nome proprio per esprimere una qualità caratterizzante. ( Achille > pelide )
 LITOTE: negazione del contrario per affermare un concetto in forma attenua. ( Einstein = un genio )
 IPERBOLE: è l’esagerazione per eccesso o per difetto ( è un secolo che non ci vediamo )
• Figure di parola: riguardano l’espressione linguistica
 ASINDETO: l’assenza di coniugazioni coordinanti ( vieni, vidi, vinci )
 POLISINDETO: ripetizione insistita della coniugazione coordinante.
 EPANALESSI: raddoppiamento di un’espressioe, ripetuta all’inizio, o al centro, o alla fine di un segmento testuale. ( vola colomba, vola … )
 CLIMAX (GRADAZIONE): espressione di un idea con più parole aventi un valore gradatamente più intensivo o viceversa. ( è un rozzo, una scheggia, un fulmine! )
 ANAFORA: ripetizione di una o più parole aall’inizio di enunciati o di loro segmenti, successivi ( sentivo …. , sentivo … , sentivo … )
 ALLITTERAZIONE: ripetizione della stessa consonante o della stessa sillaba all’inizi di parole continue. ( ti sien come il fruscio che fan le foglie)
 ONOMATOPEA: si ha quando una parola imita o suggerisce il suono dell’oggetto o dell’azione che significa
 PARONOMASIA: accostamento di parole di suoni affini, ma differenti nel significato.
 POLIPTOTO: ripetizione della stessa parola con un mutamento di flessione o di funzione sintattica(
 FIGURA ETIMOLOGICA: accostamento di parole aventi la stessa radice
 ENDIADI: espressione di un solo uso contreto mediante due termini coordinanti ( questa selva selvaggia è aspra e forte )
 ELLISSI: soppressioni di uno o più elementi che la costruzione grammaticale esige regge:
 ZEUGMA: ellissi che comporta il collegamento di due o più sostantivi a un aggettivo o a un verbo che logicamente si può riferire a uno solo di essi ( parlar e lacrimar vedrai insieme )
 ANASTROFE: inversione del normale ordine sintattico degli elementi di una frase.
 IPERBATO: interposizione di un segmento di enunciato tra i due costituenti di un sintagma.
 OMOTELEUTO: ripetizione di sillabe omofone alla fine di più parole della stessa frase. La rima è un caso di omoteleuto.
 PLEONASMO: aggiunta a un’espressione di parole non necessarie dal punto di vista sintattico
 ANACOLUTO: “ rottura” della regolarità sintattica di una frase.

• figure di pensiero: riguardano le idee.
 ANTITESI: accostamento di due termini o espressioni di u senso opposto o contrastante.
 OSSIMORO: unione paradossale di due termini antitetici ( la morte che vive, tacito tumulto )
 CHIASMO: incrocio di membri corrispondenti, dove due o più termini collocati in un successione seguono in uno dei membri l’ordine inverso e quello dell’altro
 SIMILITUDINE: confronto tra due elementi in base a cameristiche comuni. La similitudine è resa esplicita da un termine di paragone: come, tale, simile, tanto, ecc
 PRETERIZIONE. Dichiarazione che si tralascerà di parlare di un certo argomento che intanto viene nominato; in altre parole si finge di voler omettere ciò che in realtà si dice ( non starò a raccontare le peregrinazioni di Ulisse )
 HYSTEREON POTERON : consiste nel dire per prima la cosa che è accaduta per ultima . ( usciamo, muoviti )
 DOMANDA RETORICA: domanda che anziché richiedere un’ informazione, attende come solo risposta una conferma. ( il leone non è forse il re della foresta ? )
 ALLEGORIA: attribuzione di un significato simbolico, diverso da quello letterale, al discorso. Come la metafora essa si basa su un paragone non espresso; secondo la retorica antica, anzi, l’allegoria risulta da “ una serie ininterrotta di metafore” ed è perciò “ una metafora prolungata. La commedia di dante è tutta una lunga allegoria. Le allegorie sono per lo più le parabole e le favole.
• Figure metriche
 SINALEFE O ELISIONE: quando una parola termina con una vocale atona e la parola seguente inizia per vocale, tra le due vocali avviene una fusione, per cui vengono pronunciate in un solo tempo, e quindi contiamo una sola sillaba.
 DIALEFE O IATO: è il contrario della sinalefe; non avviene la fusione tra la vocale finale di una parola e la vocale iniziale di una parola seguente perché in genere una delle due è tonica)
 SINERESI: si ha quando due vocali continue in una parola, formano uno iato ( devono essere pronunciate separatamente, si contraggono in una sola sillaba
 DIERESI: è il contrario della dieresi; due vocali che normalmente costituiscono un dittongo ( pronunciate con una sola emissione di voce) si sdoppiano; in questo caso la sillaba viene contata come due sillabe, in genere in dieresi viene segnalata con due puntini sulla prima vocale

5. Definizione delle figure retoriche incontrate

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principali tipi di componimenti poetici nella tradizione lirica italiana?
  2. I principali tipi di componimenti poetici nella tradizione lirica italiana includono il sonetto, la canzone, la ballata e la canzonetta. Ognuno di essi ha una struttura e caratteristiche specifiche.

  3. Come è strutturato un sonetto?
  4. Un sonetto è composto da quattordici endecasillabi divisi in due quartine e due terzine. Le rime nelle quartine possono essere incrociate o alternate, mentre nelle terzine lo schema di rime più antico è quello alternato.

  5. Qual è la differenza tra una canzone e una canzonetta?
  6. La canzone è un componimento poetico illustre composto da stanze di 13 versi endecasillabi e settenari, mentre la canzonetta è un componimento di origine popolare con due strofe di versi brevi e un ritornello ripetuto.

  7. Quali sono le principali figure retoriche di significato?
  8. Le principali figure retoriche di significato includono metonimia, sineddoche, metafora, sinestesia, perifrasi, eufemismo, antonomasia, litote e iperbole.

  9. Cosa si intende per rima baciata e rima incrociata?
  10. La rima baciata si verifica quando due versi consecutivi rimano tra loro (AA), mentre la rima incrociata si verifica quando i versi rimano in uno schema ABBA.

Domande e risposte

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