Concetti Chiave
- La congiunzione "e" è usata per coordinare elementi di pari valore in una proposizione, spesso con una virgola per separare più elementi.
- "E" può assumere valori speciali, come indicare conseguenze, susseguirsi di azioni, insistenza o valore avversativo, e può esprimere stupore o indignazione all'inizio di un enunciato.
- "Ed" viene usato per evitare cacofonie quando la parola successiva inizia con la stessa vocale, in particolare con "e".
- La "D" eufonica è usata per migliorare la sonorità ed evitare suoni sgradevoli, principalmente davanti a vocali uguali.
- La d eufonica deve essere evitata prima di incisi, parole straniere che iniziano con "H", o quando la parola successiva contiene "t" o "d".
In questo appunto di grammatica italiana per le scuole viene descritto l’utilizzo di ed nella lingua italiana, con le differenze che intercorrono nell’utilizzo della congiunzione e.
La congiunzione e
La congiunzione e nella grammatica italiana viene usata per la coordinazione di due elementi della proposizione, questi due elementi sono di pari valore all’interno della proposizione.
Spesso in una proposizione gli elementi coordinati sono più di due, quando ci troviamo, quindi, davanti a una serie di elementi coordinati tra loro (come un elenco), le parole vengono congiunte tra loro tramite la virgola e la e di congiunzione viene inserita solo davanti all’ultimo termine. La e viene invece inserita dopo ogni parola nel caso in cui si tratti di un testo letterario quando si vuole usare la figura del polisindeto per fornire maggiore enfasi all’enunciato. La congiunzione e può assumere anche particolari valori, come nel caso in cui viene utilizzata per indicare una conseguenza di qualcosa che si è detto in precedenza, utilizzato quindi con il valore di perciò. Oppure utilizzato per indicare il susseguirsi di due azioni, può però essere usato anche per indicare la particolare insistenza o la precisazione, può essere utilizzata per indicare il valore avversativo tra due enunciati, con il senso di invece, ma, però e mentre. In alcuni casi la e è inserita all’inizio dell’enunciato, in questo caso viene utilizzata per esprimere stupore o indignazione, nella maggior parte dei casi in frasi di tipo interrogativo o esortativo. Di particolare importanza, quando andiamo a comporre un testo scritto, risulta essere l’utilizzo grafico dell’accento, poiché la espressa con l’accento indica la terza persona singolare presente del verbo essere.
Alcuni esempi:
- coordinazione di due elementi: “sono uscita con Anna e Marco”
- coordinazione di più di due elementi: “sono uscita con Anna, Marco, Paola e Luigi”
- polisindeto: ““e mangia e bee e dorme e veste panni” (Dante)”
- indicare una conseguenza: “ho suonato il campanello e Mauro ha aperto la porta”
- indicare il susseguirsi di due azioni: “avevo sete e ho bevuto”
- indicare la particolare insistenza o la precisazione: “questo è il suo ultimo libro, ed è un bel libro”
- e con valore avversativo: “doveva raggiungerci e non ci ha più raggiunto”
- e con valore di stupore o indignazione: “e finiscila!”
Utilizzo di ed al posto di e
La congiunzione e quando precede una parola che inizia per vocale viene scritta con l’ausilio di una d detta eufonica, questa d viene pronunciata anche nell’oralità. Quindi la D eufonica viene utilizzata nel momento in cui si ha un incontro di vocali e ci troviamo davanti a difficoltà di pronuncia, quelle che in grammatica italiana vengono dette cacofonie. La regola grammaticale sostiene che:
- deve essere utilizzata la e nel momento in cui la parola che segue la congiunzione inizia per consonante, o per vocale che non sia la e stessa.
- Deve essere utilizzata ed nel momento in cui la parola che segue la congiunzione inizia per e, viene quindi inserita la d in chiave eufonica.
Alcuni esempi:
- quando si usa la e: “Anna e Marco”
- quando si usa ed: “ieri ho visto la neve ed era bellissima”
per un ulteriore approfondimento sulla congiunzione e vedi anche qua
Utilizzo della D eufonica
Viene definita eufonica la D utilizzata nelle forme ed e ad, definita in questo modo poiché serve proprio a creare un bel suono che evita la sequenza di die vocali uguali. La d eufonica evita appunto la cacofonia (il suono sgradevole), questa cacofonia si verifica solo nel caso in cui la parola successiva inizia con la stessa vocale, quindi nell’italiano corrente si inserisce la d alla a quando la parola successiva inizia per a, per esempi: “ad andare”, e la d alla e quando la parola che segue inizia per e per esempio: “ed eccoci”. un’eccezione sono le forme fisse come: “ad esempio” , “fino ad ora”. Fino a non molto tempo fa la d eufonica veniva utilizzata anche per la congiunzione o. Ci sono dei casi particolari in cui la d eufonica va evitata, come:
- prima di un inciso: “e, ogni volta che parla, nessuno ascolta”
- davanti a parole straniere che iniziano per H: “Come stiamo a hamburger?”
- quando nella parola che segue sono presenti t o d all’interno della parola stessa, come per esempio nella locuzione “fino a adesso” , in questo caso la di non sarebbe eufonica ma cacofonica.
Alcuni linguisti hanno stabilito l’origine della d eufonica, questa infatti con molta probabilità deriva dalle congiunzioni latine et, ad e aut, da cui sono derivate le congiunzioni italiane e, a e o.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale della congiunzione "e" nella grammatica italiana?
- Quando si utilizza "ed" al posto di "e"?
- Cos'è la D eufonica e qual è il suo scopo?
- In quali casi la D eufonica va evitata?
- Qual è l'origine della D eufonica?
La congiunzione "e" viene usata per coordinare due elementi di pari valore all'interno di una proposizione, e può anche indicare conseguenze, susseguirsi di azioni, insistenza, precisazione, valore avversativo, stupore o indignazione.
"Ed" si utilizza quando la parola che segue inizia per "e", per evitare cacofonie e migliorare la fluidità del suono.
La D eufonica è una "d" aggiunta a "e" o "a" per evitare cacofonie quando la parola successiva inizia con la stessa vocale, migliorando così l'armonia del suono.
La D eufonica va evitata prima di un inciso, davanti a parole straniere che iniziano per "H", e quando la parola successiva contiene "t" o "d", come in "fino a adesso".
L'origine della D eufonica è probabilmente legata alle congiunzioni latine "et", "ad" e "aut", da cui derivano le congiunzioni italiane "e", "a" e "o".