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di Kn9
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Concetti Chiave

  • Le proposizioni subordinate relative possono determinare o espandere il nome della reggente usando pronomi o avverbi relativi.
  • Si dividono in due tipi: proprie, che fungono come attributi e apposizioni, e improprie, che svolgono la funzione di complementi indiretti.
  • Le proposizioni relative improprie includono temporali, causali e dubitative, ognuna con esempi specifici di utilizzo.
  • La congiunzione "perché" può introdurre proposizioni causali, finali o interrogative indirette, distinguibili dal contesto e dal verbo utilizzato.
  • Per riconoscere il tipo di subordinata introdotta da "perché", occorre valutare se può essere sostituita da "per il fatto che", "affinché" o "per quale motivo".

Le proposizioni subordinate relative

Il primo modo per usarle sono le domande, quindi chiedere;
Domandare, interrogarsi, informarsi
Verbi-locuzioni dichiarative quindi tutti quei verbi che esprimono dire sapere indovinare pensare…
Verbi di dubbio incertezza, ignoranza quindi verbi come dubitare ignorare non sapere essere incerto…

Proposizioni relative, determinano o espandono il nome della reggente cui sono collegate con pronome o avverbio relativo, si dividono in due tipi:
-proprie; svolgono la funzione che gli attributi e le apposizioni hanno nella frase semplice
-improprie, circostanziali; svolgono la funzione di complementi indiretti

Proposizioni relative improprie si dividono in:
- Relative temporali; Esempio: Gli ho parlato che mi stava ascoltando.
- Relative causali; Esempio: ci tengo a Mario che è simpatico.
- Relative dubitative; esprimono dubbio incertezza, può essere introdotta da congiunzioni o da verbi, aggettivi e pronomi.

Esempio: che serata stancante, penso che mi addormenterò subito, oppure, arrivato a ciò franca non sapeva cosa fare.

Il perché, questo ci mette sempre in dubbio perché può introdurre diverse proposizioni come:
- Causale; non può correre perché si è fatto male
- Finale; Te lo dico perché tu possa rimediare
- Interrogativa indiretta; non so perché ridi
Per distinguerle bisogna ricordare, che la congiunzione perché:
- Quando introduce una causale è sostituibile con, “per il fatto che”, e il verbo della subordinata è quasi sempre all’indicativo.
- Quando introduce una finale è sostituibile con “affinché” e la subordinata ha sempre il congiuntivo
- Quando introduce una interrogativa indiretta è sostituibile con “per quale motivo”, dipende da categorie di verbi ben precisi ed è lo stesso avverbio interrogativo che aprirebbe la corrispondente interrogativa indiretta (“perché ridi ?”)

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