Concetti Chiave
- Le proposizioni subordinate relative possono determinare o espandere il nome della reggente usando pronomi o avverbi relativi.
- Si dividono in due tipi: proprie, che fungono come attributi e apposizioni, e improprie, che svolgono la funzione di complementi indiretti.
- Le proposizioni relative improprie includono temporali, causali e dubitative, ognuna con esempi specifici di utilizzo.
- La congiunzione "perché" può introdurre proposizioni causali, finali o interrogative indirette, distinguibili dal contesto e dal verbo utilizzato.
- Per riconoscere il tipo di subordinata introdotta da "perché", occorre valutare se può essere sostituita da "per il fatto che", "affinché" o "per quale motivo".
Indice
Usare le domande
Il primo modo per usarle sono le domande, quindi chiedere;
Domandare, interrogarsi, informarsi
Verbi-locuzioni dichiarative quindi tutti quei verbi che esprimono dire sapere indovinare pensare…
Verbi di dubbio incertezza, ignoranza quindi verbi come dubitare ignorare non sapere essere incerto…
Proposizioni relative
Proposizioni relative, determinano o espandono il nome della reggente cui sono collegate con pronome o avverbio relativo, si dividono in due tipi:
-proprie; svolgono la funzione che gli attributi e le apposizioni hanno nella frase semplice
-improprie, circostanziali; svolgono la funzione di complementi indiretti
Proposizioni relative improprie
Proposizioni relative improprie si dividono in:
- Relative temporali; Esempio: Gli ho parlato che mi stava ascoltando.
- Relative causali; Esempio: ci tengo a Mario che è simpatico.
- Relative dubitative; esprimono dubbio incertezza, può essere introdotta da congiunzioni o da verbi, aggettivi e pronomi. Esempio: che serata stancante, penso che mi addormenterò subito, oppure, arrivato a ciò franca non sapeva cosa fare.
Il perché nelle proposizioni
Il perché, questo ci mette sempre in dubbio perché può introdurre diverse proposizioni come:
- Causale; non può correre perché si è fatto male
- Finale; Te lo dico perché tu possa rimediare
- Interrogativa indiretta; non so perché ridi
Per distinguerle bisogna ricordare, che la congiunzione perché:
- Quando introduce una causale è sostituibile con, “per il fatto che”, e il verbo della subordinata è quasi sempre all’indicativo.
- Quando introduce una finale è sostituibile con “affinché” e la subordinata ha sempre il congiuntivo
- Quando introduce una interrogativa indiretta è sostituibile con “per quale motivo”, dipende da categorie di verbi ben precisi ed è lo stesso avverbio interrogativo che aprirebbe la corrispondente interrogativa indiretta (“perché ridi ?”)