Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La transumanza è un antico rito migratorio del bestiame, ora riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio mondiale e considerato un'opportunità turistica legata a tradizioni popolari e ambientali.
  • Il declino della transumanza tradizionale è dovuto a difficoltà come la fatica del lavoro, la scarsità di pascoli e i pericoli per il bestiame, ma è in parte compensato dall'interesse dei giovani e dal turismo rurale.
  • La transumanza, sia orizzontale che verticale, è valorizzata per il suo impatto culturale e per la capacità di connettere comunità animali ed ecosistemi, oltre a favorire lo sviluppo di aree svantaggiate.
  • Il ritorno a valle del bestiame è celebrato con feste e tradizioni locali, che includono musica, prodotti tipici e riti speciali, come in Valle d'Aosta e Alto Adige.
  • I percorsi della transumanza, famosi come i tratturi abruzzesi, offrono opportunità di trekking e turismo culturale, con guide che illustrano la storia e le tradizioni delle regioni attraversate.

Indice

  1. La transumanza come patrimonio culturale
  2. Declino e rinascita della transumanza
  3. Tipologie e importanza culturale
  4. Feste e riti della transumanza
  5. Tratturi e turismo culturale

La transumanza come patrimonio culturale

La transumanza è un antico rito migratorio del bestiame che, riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità, sta diventando oggetto di un’offerta turistica collegata alle tradizioni popolari e all’ambiente.

Già Gabriele D’Annunzio nella lirica I pastori evocava la pratica pastorizia che consiste nello spostamento di ovini o bovini ogni anno in primavera e in autunno alla ricerca di pascoli più ricchi.

Declino e rinascita della transumanza

Al tempo dello scrittore la transumanza era molto praticata in Italia, ma a partire dalla metà del XX secolo essa a cominciato a conoscere un continuo declino. Le cause sono semplici: il mestiere legato all’allevamento come veniva attuato un tempo è molto faticoso; oggi si preferisce l’allevamento stanziale coadiuvato da attrezzature moderne. Ai pastori non viene riservato un alto compenso, i prati cominciano ad essere scarsi e la presenza di animali selvatici (lupo, uccelli rapaci) che possono costituire un pericolo per le mandrie e per il gregge moltiplicano i loro attacchi predatori. Infine, va ricordata la difficoltà di passaggio degli animali lungo i percorsi della transumanza che sono sempre più urbanizzati. Per questo motivo non mancano ordinanze sanitarie, sanzioni e vincoli amministrativi. Conseguentemente si preferisce far spostare gli animali con mezzi meccanizzati (camion, treno, ecc.). Per fortuna, i giovani si stanno sempre più interessando alla pastorizia e il riconoscimento da parte dell’Unesco ha comportato una vivacizzazione turistica dei centri rurali abitati, inoltre gli antichi sentieri seguiti dai pastori con i loro animali ora sono frequentati da turisti sempre più alla ricerca di una natura incontaminata.

Tipologie e importanza culturale

L’Unesco ha riconosciuto due tipi di transumanza: orizzontale, praticata nelle regioni di pianura e verticale, tipica delle aree di montagna. È stata evidenziata l’importanza culturale di una tradizione che da tempi immemorabili ha modellato le relazioni fra comunità animali ed ecosistemi. Essa ha implicato l’allevamento degli animali, la gestione dei terreni, delle foreste e delle risorse idriche nonché la capacità di saper affrontare i percoli naturali, sempre presenti. Tale riconoscimento difende un’attività di alto valore sociale perché introduce i giovani verso una pratica che si ripete da secoli, legata alla ciclicità delle stagioni che ci concentra molto spesso in zone svantaggiate che, per questo, possono trovare un elemento di valorizzazione delle ricchezze storiche, folkloristiche, paesaggistiche e ambientali.

Feste e riti della transumanza

La transumanza oltre a prendere un nome diverso a seconda delle regioni è legata ad alcune feste o riti paralleli che coinvolgono direttamente gli animali

In Valle d’Aosta, a Cogne, per esempio, le mucche, dopo un’estate passata fra i pascoli di alta montagna a cavallo fra settembre e ottobre. Rientrano a valle. In tale occasione, i bovini più battaglieri portano sul capo una corona di fiori rossi, mentre le più produttive di latte portano una corona intrecciata con fiori bianchi. Le mandrie, precedute dai proprietari in costume tradizionale e accompagnate dalla musica di un gruppo folkloristico locale, percorrono le vie del paese per poi farsi ammirare in un luogo destinato a tale scopo, prima di essere ricondotte nella stalla. Si tiene anche un mercatino di prodotti agricoli e artigianali locali ed è prevista anche la benedizione degli animali. In Valtournanche, il rientro a valle avviene a suon di musica e anche in questo caso, nel paese si possono gustare prodotti locali o acquistare articoli dell’artigianato. A volte si tiene anche una battaglia fra le vacche regine oppure il Corpo forestale della Valle d’Aosta illustra ai visitatori le caratteristiche della flora e della fauna del luogo. In Alto Adige esiste una storica transumanza di cui si hanno documenti scritti fino dal 1415. Circa 4000 ovini si spostano per 45 chilometri percorrendo circa 3200 metri di dislivello in salita e 1800 metri in discesa. Partendo dalla Val Venosta e dalla Val Senales e superando canaloni di roccia e ghiaccio, i greggi arrivano nell’austriaca Valle Ötztal. Al ritorno l’accoglienza è festeggiata con musica e cibi locali.

Tratturi e turismo culturale

Le antiche vie percorse dai pastori e dai loro animali prendono nomi diversi a seconda delle regioni, ma le più conosciute sono senz’altro i tratturi abruzzesi che collegano l’Appennino centrale con il Tavoliere delle Puglie. Questa sorta di rete stradale fu creata nel XV secolo da Alfonso d’Aragona e prende il nome di tratturo del Re o tratturo Magno. Oggi è possibile praticare trekking lungo tale percorso, organizzato da guide ambientalistiche specializzate nel far conoscere la storia e la cultura locale con soste nei ristori dei borghi tipici. Da ricordare, infine, che a Villetta Barrea, nei pressi de L’Aquila si può visitare un apposito museo che raccoglie tutte le informazioni sulla storia della transumanza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato culturale della transumanza?
  2. La transumanza è riconosciuta dall'Unesco per la sua importanza culturale, modellando le relazioni tra comunità animali ed ecosistemi e introducendo i giovani a una pratica secolare legata alla ciclicità delle stagioni.

  3. Quali sono le sfide moderne che affronta la transumanza?
  4. Le sfide includono la fatica del mestiere tradizionale, la preferenza per l'allevamento stanziale, la scarsità di prati, la presenza di animali selvatici, e le difficoltà di passaggio lungo percorsi sempre più urbanizzati.

  5. Come viene celebrato il ritorno a valle del bestiame in Valle d’Aosta?
  6. In Valle d’Aosta, il ritorno a valle è celebrato con mucche adornate di corone di fiori, accompagnate da musica folkloristica, mercatini di prodotti locali, e la benedizione degli animali.

  7. Qual è l'importanza turistica dei tratturi abruzzesi?
  8. I tratturi abruzzesi, antiche vie pastorali, sono oggi percorsi di trekking che permettono di scoprire la storia e la cultura locale, con soste nei borghi tipici, guidati da esperti ambientalisti.

  9. Quali sono le caratteristiche della transumanza in Alto Adige?
  10. In Alto Adige, la transumanza storica coinvolge circa 4000 ovini che percorrono 45 chilometri, superando dislivelli significativi, e viene celebrata con musica e cibi locali al ritorno.

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