DarioA06
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Concetti Chiave

  • La Russia è il paese più grande al mondo, con un territorio che si estende dall'Europa all'Asia e caratterizzato da una grande varietà geografica e climatica.
  • La popolazione russa è principalmente concentrata nella parte europea, con Mosca e San Pietroburgo come principali centri urbani, mentre la Siberia è scarsamente popolata.
  • Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, la Russia ha avviato una transizione verso un'economia di mercato, mantenendo però il controllo statale su settori chiave attraverso oligarchi.
  • L'economia russa è fortemente dipendente dall'export di risorse naturali, soprattutto energetiche, ma necessita di investimenti per modernizzare le infrastrutture e l'industria.
  • Il settore agricolo sta subendo privatizzazioni e modernizzazioni, mentre l'industria russa, ancora legata a tecnologie sovietiche, richiede aggiornamenti per competere a livello globale.

La Russia

La Russia è lo stato più vasto del mondo: occupa una determinata area fra il mar Baltico a ovest, il mar Glaciale Artico a nord e l'oceano Pacifico a est. La catena degli Urali divide la parte europea da quella asiatica. Il territorio europeo è occupato dal bassopiano Sarmatico e chiuso a sud dalla catena del Caucaso. Nel territorio asiatico si susseguono a ovest il bassopiano Siberiano, al centro estesi altipiani, a est catene montuose che culminano nella penisola di Kamčatka.
La Russia è attraversata da numerosi e lunghi fiumi, in buona parte navigabili solo nel periodo estivo, che si gettano per lo più nel mar Glaciale Artico. I maggiori sono la Luna, lo Jenisej, l'Ob e il Volga (che alimenta il mar Caspio). Tra i numerosissimi laghi spiccano per importanza il Ladoga e l'Onega, i più estesi d'Europa, e nella parte asiatica il mar Caspio, il lago salato più grande del mondo, e il Bajkal, il più profondo.

Data la vastità del territorio, da nord a sud si incontrano tre principali tipologie climatiche: il clima subpolare, il clima continentale freddo, il clima continentale arido.
La Russia è la nazione con il maggior numero di abitanti in Europa, tuttavia la popolazione è distribuita in modo ineguale sul territorio e si trova per lo più nella parte europea, dove si concentra il potere politico ed economico; in quella asiatica vive circa un quinto degli abitanti totali (molte aree della Siberia sono praticamente disabitate). Di conseguenza, nella regione europea si trovano anche le città maggiori, tra cui la capitale Mosca (12 milioni di abitanti) e San Pietroburgo (circa 5 milioni); nella regione asiatica il centro più

popoloso è Novosibirsk (1,5 milioni). Negli ultimi decenni, complessivamente, la popolazione è diminuita di alcuni milioni di individui. Un lieve aumento della natalità ha portato in pareggio il saldo naturale, ma si profila il declino demografico e per scongiurarlo il governo di Mosca sta favorendo l'immigrazione di russi dalle altre repubbliche nate dalla dissoluzione, nel 1991, dell'Unione Sovietica. L'etnia prevalente è quella russa (81%), mentre tra le minoranze i gruppi più consistenti sono i tatari e gli ucraini. I conflitti etnici e religiosi che hanno contribuito alla dissoluzione dell'Urss sono ancora oggi vivi. Grandi tensioni attraversano la regione del Caucaso e, in particolare, la Cecenia è stata per anni teatro di una violentissima guerra. A partire dal 2014, inoltre, è scoppiato un conflitto tuttora in corso nell'Ucraina, dove le regioni orientali, a maggioranza etnica russa, hanno manifestato l'intenzione di render si indipendenti per riavvicinarsi alla Russia. Nel marzo di quell'anno, la Crimea, penisola ucraina, attraverso un'operazione militare di forze filorusse e un referendum (considerato illegittimo dalla comunità internazionale), è stata annessa alla Federazione Russa.
Con la rivoluzione del 1917 e l'abbattimento del potere zarista, si aprì per la Russia l'esperienza del comunismo, portatrice di un cambiamento economico e politico radicale: la proprietà privata fu abolita, l'economia fu guidata dallo stato e al potere si impose un unico partito, il Partito comu nista, che accentra in sé tutti i poteri e di fatto eliminava ogni forma di democrazia. Nel 1922 nacque l'Urss, riconosciuta come stato-guida da numerosi paesi che si schierarono con il blocco sovietico.

I costi della competizione con gli Stati Uniti all'epoca della guerra fredda (corsa agli armamenti, conquiste spaziali, aiuti economici e militari ai paesi alleati) e quelli derivanti dalla mancanza di democrazia e di libertà economica si rivelarono altissimi sprechi, inefficienza dell'apparato produttivo, condizioni di vita al limite della povertà per vasti strati della popolazione, mancanza di beni di consumo e di prima necessità, tecnologia superata in molti settori, burocrazia elefantiaca, corruzione dilagante.

Nel 1991, travolta dalla volontà di cambiamento che percorse tutto l'Est europeo e che trovò il proprio simbolo nella caduta del muro di Berlino (1989), l'Unione Sovietica crollò.
Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica per la Russia è iniziata una fase, non ancora pienamente realizzata, di transizione economica verso il libero mercato. Durante tale transizione, però, i settori trainanti dell'economia russa sono rimasti saldamente nelle mani dello stato, attraverso la creazione di grandi gruppi economici affidati ai cosiddetti oligarchi, ricchi uomini d'affari in molti casi provenienti dalla burocrazia dell'ex Partito comunista. Negli anni novanta del secolo scorso le difficoltà legate al cambio di regime sono state superate grazie ai prestiti del Fondo monetario internazionale e agli investimenti esteri, che hanno consentito al paese una notevole crescita, al punto da essere incluso nel gruppo dei BRICS (con Brasile, India, Cina e Sudafrica), ossia fra le economie più dinamiche del mondo.
La crisi finanziaria internazionale del 2008 e, più recentemente, il calo del prezzo di gas, petrolio e altre materie prime, di cui la Russia è uno dei principali paesi esportatori, hanno però fatto segnare un rallentamento. Inoltre i rapporti non sempre facili con le potenze occidentali rendono prudenti gli investitori stranieri dai quali provengono i capitali necessari per compensare i limiti di un mercato di consumo interno molto debole: circa il 20% della popolazione vive infatti sotto la soglia nazionale di povertà.
Circa un quarto del Pil russo deriva dall'esportazione di risorse energetiche. La Russia, infatti, dispone di risorse minerarie abbondanti e molto diversificate: nichel, cobalto, oro, diamanti, platino, manganese, uranio, mercurio, cromite, carbone, petrolio, gas naturale e altro ancora. L'industria estrattiva, molto sviluppata, necessita tuttavia di investimenti e di infrastrutture più adeguate, anche perché gli impianti si trovano per lo più in Siberia, dove le condizioni climatiche sono molto difficili. La produzione di energia è assicurata da impianti termici (alimentati da gas, petrolio e carbone), idrici e nucleari, a loro volta molto obsoleti.
Nel settore agricolo è in atto un ampio processo di privatizzazione e ammodernamento. Molte aziende collettive e di stato dell'epoca sovietica sono diventate imprese private, spesso di notevoli dimensioni. Le coltivazioni sono concentrate soprattutto nella parte meridionale della Russia europea, più adatta sia il clima sia per la fertilità dei suoli. Si produce per conto cereali, patate, girasoli, soia, lino. Sono rilevanti le attività forestali e l'allevamento (la Russia è uno dei maggiori produttori mondiali di carne e latte).

L'apparato industriale, ancora di epoca sovietica, è per lo più tecnologicamente superato e necessita di ammodernamento. Nell'industria si segnalano per importanza i comparti metallurgico, siderurgico, petrolchimico, meccanico, cantieristico e bellico, che è in via di potenziamento. Sono invece poco sviluppati i comparti ad alta tecnologia, a eccezione dell'industria aeronautica e aerospaziale.
Il terziario è in crescita, ma una quota significativa del settore è rappresentata dall'apparato pubblico. Crescono i servizi bancari e finanziari, soprattutto a Mosca, dove c'è la sede della più importante Borsa del paese.

Il turismo può contare su un vasto patrimonio storico e artistico, ma richiede notevoli investimenti in strutture, che invece scarseggiano. Analoghi problemi si riscontrano nei settori delle telecomunicazioni e della ricerca, che tuttavia possono contare su buone competenze scientifiche e tecniche.

La Russia dispone di una rete stradale insufficiente e per i trasporti commerciali sono molto utilizzate le vie navigabili interne. Le comunicazioni tra la parte europea e quella asiatica sono assicurate da collegamenti aerei e dalla ferrovia transiberiana, che si estende per più di 9000 km tra Mosca e Vladivostok.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la distribuzione geografica e demografica della popolazione russa?
  2. La popolazione russa è principalmente concentrata nella parte europea del paese, dove si trovano le principali città come Mosca e San Pietroburgo. La parte asiatica è meno popolata, con Novosibirsk come centro principale. Circa un quinto della popolazione totale vive in Siberia, che è in gran parte disabitata.

  3. Quali sono le principali risorse economiche della Russia?
  4. La Russia è ricca di risorse minerarie come nichel, cobalto, oro, diamanti, e soprattutto petrolio e gas naturale, che costituiscono circa un quarto del PIL russo. L'industria estrattiva è molto sviluppata, ma necessita di investimenti e infrastrutture migliori.

  5. Come si è evoluta l'economia russa dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica?
  6. Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la Russia ha iniziato una transizione verso un'economia di libero mercato. Tuttavia, i settori chiave sono rimasti sotto il controllo statale attraverso grandi gruppi economici gestiti da oligarchi. La crescita economica è stata sostenuta da investimenti esteri e prestiti internazionali.

  7. Quali sono le sfide attuali dell'economia russa?
  8. L'economia russa affronta sfide come il rallentamento dovuto alla crisi finanziaria del 2008 e al calo dei prezzi delle materie prime. Inoltre, le difficili relazioni con le potenze occidentali rendono cauti gli investitori stranieri, mentre circa il 20% della popolazione vive sotto la soglia di povertà.

  9. Quali sono le principali tensioni politiche ed etniche in Russia?
  10. La Russia affronta tensioni etniche e religiose, specialmente nel Caucaso e in Cecenia. Dal 2014, un conflitto è in corso in Ucraina, dove le regioni orientali a maggioranza russa cercano l'indipendenza. La Crimea è stata annessa alla Russia attraverso un'operazione militare e un referendum controverso.

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