Rieti e la sua conca

Rieti e la sua conca

Marco TerenzioVarrone, un illustre letterato latino, originario di Rieti e definito dai suoi contemporanei “padre della romana erudizione”, denominò il territorio reatino come” umbilicus Italiae”. Questo concetto è stato ripreso in tempi moderni perché esso viene riportato in un’iscrizione, incisa in venti lingue, su di una lapide posta nella piazza S. Rufino della città. Rieti è il capoluogo della provincia più settentrionale e montuosa del Lazio e anche capoluogo dell’antica Sabina. La conca su cui sorge la città è vasta e fertile ma è anche l’unica pianura della provincia, in netto contrasto con le zone montuose del nord e del nord-est. Al tempo degli antichi romani, la conca, stretta fra i Monti Sabini e Reatini, era un lago che fu prosciugato nel III a.C. Nel Medioevo esso fu trasformato in una palude per essere bonificato nel XVII secolo. Oggi, esso è oggetto di continui lavori di manutenzione, resi necessari dalle piene del Velino per cui si cerca di conservare il suo equilibrio idrologico. Queste terre così diverse fra di loro hanno in comune la ricchezza di acque, come testimoniano il corso del fiume Velino e gli invasi artificiali di Cicolano. La popolazione non è distribuita in modo uniforme; essa è concentrata soprattutto nella conca e lungo il Velino anche in seguito alla formazione del polo industriale sorto fra Rieti e Cittaducale. All’interno di quest’ultimo, nel passato hanno operato anche delle multinazionali come la Texas Instruments. Tuttavia dagli anni Novanta in poi il polo è stato attraversato da una grossa crisi per cui ad oggi impiega circa 5000 addetti.

Nella città di Rieti, che sorge sulle rive del Velino, si trovano testimonianze medioevali, rinascimentali e barocche. Essa fu capitale della popolazione dei Sabini, ma conservò la sua importanza anche dopo la conquista romana poiché si trovava in una posizione strategica lungo la via Salaria. Durante il medioevo fu cinta da possenti mura e, approfittando del favore dei papi, nel corso dei secoli continuò ad abbellirsi di monumenti e di palazzi. Il cuore del centro abitato è costituito da due piazze comunicanti su cui si affacciano i principali edifici civili e religiosi di cui il duomo e il Palazzo vescovile costituiscono il complesso architettonico più importante. A pochi chilometri da Rieti si trova Greccio celebre per il convento francescano il cui fulcro è la cappella del presepe ricavata dalla grotta in cui S. Francesco per la prima volta organizzò la sacra rappresentazione della Natività.